Noi x sempre
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all'amore...
Nella fase dell’innamoramento, in cui la forza dell’emozione e delle sensazioni è massima, il cervello si trova in uno stato di sovraeccitamento, “inondato” da endorfine e da altre sostanze che alimentano la condizione di benessere e di esaltazione tipica di questo stato.
Se vi è la possibilità di realizzare una relazione affettiva, in cui si sperimenta un certo stato di stabilità e sicurezza, dopo un certo periodo si assiste ad un’ evoluzione e a una modificazione delle emozioni che si provano.
E’ come se il nostro cervello non potesse tollerare per un tempo eccessivo queste ondate continue di iperstimolazione e si “proteggesse”: la tempesta emotiva e biochimica si attenua e si entra in un’altra fase.
Poiché l’amore è un processo dinamico, in movimento, non bisogna considerare questo passaggio in modo negativo.
Ci sono, è vero, coloro che, alla ricerca continua di stimoli, vivono questo passaggio come un momento di noia e finiscono per non approfondire mai un rapporto e passare da un partner all’altro nella ricerca ripetitiva di sensazioni forti.
Nella maggioranza dei casi, però, non è così, e stare insieme all’altro, conoscerlo sempre più a fondo, approfondendo l’intimità emotiva e sessuale con lui e condividendone sempre di più la vita, rappresenta un progresso, non un regresso.
Passata l’esaltazione dell’inizio, quando la “follia” dell’innamoramento scema, l’altro non è più un essere idealizzato e perfetto, perché si acquista la consapevolezza di come è realmente.
Ma non ci si sente delusi, una volta che si aprono gli occhi e ci si rende conto che l’altro è una persona normale: nonostante questo, non lo vogliamo assolutamente perdere, perché è colui che amiamo e che ci ama in maniera esclusiva.
Adesso, anche se lo vediamo come lo vedono gli altri, siamo disposti ad accettare anche i suoi difetti, perché ci sentiamo profondamente legati a lui e viviamo in modo positivo il fatto che il rapporto si sia evoluto.
E’ come se dicessimo all’altro: “Vedo come sei, ma mi vai bene lo stesso e voglio stare con te, non voglio perderti”.
Adesso non ci sono più soltanto la passione fisica, l’attrazione che ci spinge a cercare inesauribilmente l’altro, come nella fase dell’innamoramento; subentra l’attaccamento, che deriva dalla conoscenza dell’altro e che ci fa sentire di essere intimamente legati al partner da qualcosa di più profondo e duraturo, che vogliamo alimentare e far perdurare con un impegno volitivo e cosciente.
Dopo la tempesta dell’innamoramento, si assaporano nuovi piaceri e nuove emozioni intense legate al senso di sicurezza, alla serenità, al senso di appartenenza reciproca, alla consapevolezza della presenza e del sostegno del partner.
C’è la sensazione profonda di essere completati dall’altro in modo unico, sia a livello fisico che psicologico.
L’attaccamento non è prepotente come l’innamoramento, che è un fuoco che divampa, ma può essere una fiamma inestinguibile che lega due persone in un impegno costante e gratificante, che può durare anche per tutta la vita.
Raccontatemi qualche vostra esperienza che rispecchi ciò che avete appena letto... ; )
Io ad esempio sono ancora in fase di innamoramento..o meglio..innamorata sono sicuramente...ma forse sono già nella fase dell'amore ...e se così fosse...be..è stupendo direi!!!
Baci
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