"Credimi: non sono diventato matto. Ho preso un'altra strada...voglio vedere che c'è sui sentieri. Ho lasciato l'autostrada...non mi interessano più gli autogrill, e camminare a duecento all'ora...voglio andare più piano, e su altre strade, che forse conducono altrove, o forse conducono da nessuna parte. Ma almeno ho provato."
Tiziano Terzani
Anam, il senzanome
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In una foresta, nei pressi di un'antica città vivevano due mendicanti. Naturalmente erano nemici l'uno dell'altro, come tutti i professionisti: due medici, due professori, due santi e via dicendo. Uno dei mendicanti era cieco, l'altro zoppo; per tutto il giorno non facevano che competere, mendicando in città.
Ma una notte nella foresta scoppiò un incendio e le loro capanne andarono a fuoco. Il cieco avrebbe potuto scappare, ma non sapeva dove andare, perché non vedeva che c'era ancora un varco tra le fiamme. Lo zoppo avrebbe potuto vedere in quale direzione scappare, ma non poteva correre; le fiamme si stavano propagando velocemente, per cui non poteva far altro che guardare la morte avvicinarsi.
Compresero di avere bisogno l'uno dell'altro. All'improvviso, lo zoppo ebbe un'intuizione: "Quell'altro, il cieco, può correre, mentre io posso vedere." Si dimenticarono della loro rivalità; in un momento così critico, in cui tutti e due si trovavano di fronte alla morte, furono costretti a dimenticare la loro stupida inimicizia. Crearono una grande sintesi, si accordarono: il cieco avrebbe portato lo zoppo sulle spalle e avrebbero agito come una sola persona. Lo zoppo avrebbe indicato la direzione e il cieco avrebbe corso: così salvarono le proprie vite; e poiché l'uno aveva salvato la vita dell'altro, divennero amici. Per la prima volta, avevano abbandonato ogni antagonismo.
Zorba il Greco è cieco: non può vedere, ma può danzare, cantare, gioire. Il Buddha può vedere, ma può solo vedere. Egli è puro sguardo, semplice chiarezza, percezione... ma non può danzare. E' storpio: non sa né cantare né gioire.
E' tempo.
Il mondo è in fiamme e la vita di tutti è in pericolo.
L'incontro tra Zorba e il Buddha può salvare l'umanità intera; il loro incontro è l'unica speranza. Il Buddha può fornire la consapevolezza, la chiarezza, gli occhi per vedere oltre, per scorgere ciò che è praticamente invisibile. Zorba può fornire tutto il proprio corpo alla visione del Buddha, e la sua partecipazione garantirà che la visione non resti arida, ma si traduca in uno stile di vita ricco di danze, di estasi, di gioia."
da Liberi di essere
di Osho
immagine di Lori Portka
Musica di Krishna Das
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Coltivo la mia mente con buon cibo,
buone letture e buona musica.
Mantengo pulita la mia aura
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attraverso la meditazione.
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e il mio cane.
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con tutto quello che mi circonda.
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