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Non nel mio giardino.

Post n°78 pubblicato il 02 Febbraio 2014 da ocsurte

 

La peggior crisi dal dopoguerra, o perlomeno la peggiore da quando siamo vivi noi, la nostra generazione. I nostri genitori hanno dovuto rialzarsi dalle macerie che la follia della guerra aveva portato. Ma poi hanno usufruito di un lungo, ininterrotto periodo di crescita. Questo sviluppo, oggi ci rendiamo conto, ha portato molte storture sociali e danni gravi per l'ambiente ma anche un sensibile miglioramento delle condizioni di vita. Si è formata una borghesia benestante e anche la maggior parte delle famiglie operaie ha potuto comprarsi la casa e vivere dignitosamente. Inoltre il tessuto sociale "teneva", previdenza, sanità e scuola erano saldamente in mano pubblica e su di esse vigilava il controllo democratico della società civile. E' chiaro come il sole che in quegli anni di sviluppo, anche irrazionale e contraddittorio, non si sono verificate le condizioni al fine di arrivare ad una più equa distribuzione delle ricchezze prodotte. Si è preferito fare ricorso massiccio alla spesa pubblica, che ha indebitato noi e le generazioni a venire e niente si è fatto per impedire osceni arricchimenti di un dieci per cento della popolazione che detiene metà di tutte le risorse. Oggi la crisi colpisce duro e non ci sono più soldi pubblici da spendere, per arrestare il declino. Si deve almeno cercare di salvare i posti di lavoro, si deve colpire chi continua a evadere le tasse, si deve porre mano ad un processo di redistribuzione, tra chi possiede troppo e chi non ha niente. Oggi gli effetti della crisi mondiale vanno ad ingrossare le fila di chi non ha da mangiare, di chi fugge da situazioni di miseria e di guerra. Personalmente sono contrario ad aderire a qualsiasi forma di carità ci venga richiesta ad ogni angolo di strada. Se questa è una carità richiesta direttamente dalle persone interessate, ho motivo di sospettare dell'esistenza di un raket, quindi si andrà a favorire solo una categoria di furbi e prepotenti, e questo non è bene. Se la carità è richiesta da una associazione o comitato, sono ugualmente contrario perché nessuno mi solleva dal sospetto di andare ad ingrassare una struttura, magari anche poco trasparente, che lascia solo le briciole di quel che raccoglie. Chi paga le tasse che deve, ha diritto di chiedere che la risposta a tante emergenze interne e internazionali, sia a carico della fiscalità generale. Che sia lo Stato, come in parte lo è già, ad assicurare la operatività di tante organizzazioni non governative. Ci venga risparmiato di cadere nelle mille piccole truffe che vengono ordite agli angoli della strada e chi sente il desiderio di contribuire, lo faccia donando il suo tempo, non partecipando o promuovendo questue. Un capitolo a parte è quanto questa grave crisi abbia influito sull'aumento della microcriminalità. Non di gravi reati, si tratta. Pare che nelle nostre città  rapine e omicidi siano in diminuzione, anche per il contrasto delle forze di Polizia. Ci sono categorie deboli, che possono cadere ad esempio nel reato odioso di svaligiare un appartamento sfondando una porta o una finestra. Non so se questi episodi vadano attribuiti e in che misura a fenomeni di emarginazione presenti presso le popolazioni residenti Rom o Albanesi o di altra etnia, oppure siano maggiormente conseguenza di reati collegati all'uso di droga di ragazzi Italiani.  Sono comunque reati che nascono dal disagio, dal bisogno, dall'ignoranza e dalla emarginazione. Noi non abbiamo neppure il diritto di guardarli negli occhi, se la Società non farà qualcosa per loro. Per questo, chiunque tu sia, un bambino Rom indotto a rubare o un tossico Italiano, quando scavalcherai la siepe e penetrerai nel mio giardino, quando cercherai di forzare la finestra con il tuo cacciavite, io non ti guarderò negli occhi. Ti sparerò due colpi di fucile da dietro le tendine.

 

 

 
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