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Creato da: enzo.decostanzo il 31/03/2010
" Giovani,vi auguro di scaldare il vostro cuore con il calore di un ideale" (Sandro Pertini) isolano,liberale,socialista
Intervista a Vito Iacono candidato al Senato con il Partito Socialista Italiano
Post n°80 pubblicato il 24 Febbraio 2013 da enzo.decostanzo
di Emanuele Verde. Tempo fa mi è capitato di leggere una vecchia intervista a Riccardo Lombardi (1901-1984), storico socialista e primo interprete di quella linea autonomista del PSI che dopo sarà raccolta da Bettino Craxi – non, tra l’altro, senza fraintendimenti e polemiche tra i due. In quell’intervista Lombardi rivendicava con orgoglio di aver vissuto la sua vita senza altri interessi che non fossero la cultura – i suoi amati libri, diceva – e l’attività politica. Ho pensato che oggi quest’uomo, parlamentare ininterrottamente dal 1948 al 1983, sarebbe stato additato con disprezzo come un’esponente della casta, come un professionista della politica, e ho pensato anche che forse è questo il “destino cinico e baro” che è toccato al PSI, molto più delle vicende giudiziarie, anche gravi, che hanno riguardato diversi suoi esponenti. Vale a dire il rifiuto della politica come professione, anzi come la più nobile delle professioni, dal cui primato solo passa la ricomposizione dei conflitti sociali. Del resto se ragioniamo sui tempi lunghi della storia e non sulle diverse stagioni politico-elettorali, il PSI ha vinto quasi tutte le battaglie delle idee. Per dire, i socialisti in Italia sono stati i primi a interpretare i cambiamenti nel mondo del lavoro in chiave laburista, con una lettura che si sforzasse di tenere insieme il piccolo imprenditore e i lavoratori, contro un’interpretazione sempre e solo conflittuale delle relazioni sindacali. Così come sono stati i primi a denunciare che alcune posizioni “giustizialiste” erano estranee al DNA della sinistra italiana, soprattutto perchè si portavano dietro un malinteso “primato della società civile” che, per chi sa del dibattito interno alla sinistra italiana, non solo quella socialista, è sempre stato un punto molto dibattuto, direi un nervo scoperto. Anche queste tesi oggi vengono bollate come inutili politicismi, quando è invece da questi “convincimenti primi” che poi si decide, per esempio, il perimetro delle alleanze elettorali. Lo ha capito Bersani che ha rifiutato l’accordo elettorale con quell’arco di forze che appoggia appunto la “Rivoluzione civile” di Ingroia, così come, dal canto loro, i socialisti di Nencini hanno capito che la collocazione a sinistra non è un optional, una scelta solo tattica, ma l’orizzonte permanente di un’area politico-culturale che si ispira ai valori della socialdemocrazia europea. Per questo scegliere di candidarsi con il PSI è una scelta coraggiosa e politicamente rilevante, perché passa dall’affermazione di alcuni principi, finanche di uno stile, che oggi in Italia è tenuto per lo più in gran spregio, o almeno così pare. 1) Vito Iacono, candidato al Senato con il PSI si è spinto anche oltre, perché non solo ha rivendicato la continuità ideale rispetto al partito, ma anche quella dell’azione politica paterna (Franco Iacono), sapendo di esporsi in questo modo alle facili strumentalizzazioni di chi preferisce la scorciatoia del dileggio e dell’insulto a prescindere, alla fatica del confronto, anche aspro. Non ho assolutamente rivendicato la continuità ideale rispetto al partito e men che meno dell’azione politica di mio Padre, d’altronde non ne sono degno e non ne sarei all’altezza. Dico solo che ho ritenuto accettare la proposta di candidatura nel rispetto della tradizione e della storia del Partito Socialista sulla nostra Isola e che la mia candidatura rappresenta l’occasione per lavorare alla costruzione di un polo di riferimento utile e necessario per superare la desertificazione del confronto politico che tanti danni ha provocato per le nostre comunità. 2) Altrove hai rivendicato la coerenza della tua fede cattolica con i valori del socialismo. Sai che la faccenda è complessa e che uno dei leit motiv del Socialismo italiano, – che, per inciso, condivido pienamente – è da sempre il deficit di laicità delle istituzioni italiane. Qual è il tuo punto di vista e se condividi il significato di precedenti esperienze elettorali come La Rosa nel Pugno (la lista Socialisti più Radicali) di qualche anno fa. Hai fatto bene a puntualizzare che quelle fossero solo esperienze elettorali fini a se stesse. Altro sono le importanti battaglie di civiltà, qualcuna condivisa anche con i Radicali, per un Paese Laico, Libero, Forte. E così è stato per le battaglie per una giustizia giusta, per definire un quadro normativo necessario per regolamentare aborto e divorzio. 3) L’abusivismo edilizio e, più in generale, la mancata pianificazione urbanistica del territorio è la madre di tutte le questioni sull’isola d’Ischia. C’è, secondo te, un’altra strada legislativa rispetto alla riapertura dei termini del condono edilizio e qual è la tua opinione rispetto alla dicotomia tra il cosiddetto abuso di necessità e la grande speculazione. In questa campagna elettorale si è parlato di tutto tranne che di futuro e di sostenibilità. Sicuramente non aiuta l’ennesima buffonata posta in essere dal centro destra, con l’ennesimo annuncio di un condono che non ci sarà mai e che serve solo ad inasprire i rapporti con la magistratura, esponendo ancora di più i nostri concittadini che poi sistematicamente vengono lasciati soli. Bisogna concorrere a rasserenare gli animi e condividere un percorso virtuoso teso ad elaborare un quadro normativo e regolamentare che punti a salvare il salvabile, ma che soprattutto salvaguardi insieme il diritto alla casa e la cura nostro territorio. Questi sono principi dai quali non si può prescindere! 4) Quale sarà il tuo impegno per l’isola d’Ischia nel caso venissi eletto al Senato e quale invece la traccia profonda del tuo impegno politico a livello locale, indipendentemente dalle scadenze elettorali. Il mio primo obiettivo è quello di concorrere a un quadro normativo che riconosca ai cittadini delle isole minori europee lo stesso diritto di cittadinanza di tutti i cittadini europei su trasporti, sanità, giustizia. E questo penso debba essere l’obiettivo di tutte le forze politiche. 5)A Forio si voterà a maggio anche per il nuovo Sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Voci di paese lasciano intendere di una possibile ritrovata unità della famiglia socialista di Forio. È uno scenario possibile o la frattura con Franco Regine e i suoi non è ricomponibile dal punto di vista politico? Detto altrimenti, è possibile lavorare in ambito locale a un quadro politico più omogeneo o, secondo te, continueranno a prevalere logiche da “strapaese”, dove le liste si fanno solo sulla base di calcoli elettorali, salvo verificare alla fine se i conti erano giusti o meno? Quando si parla di famiglia socialista, per quanto mi riguarda si deve parlare di coloro che condividono politiche e scelte rispettose di specifici principi e valori e non mi sembra che il Sindaco Regine e la sua amministrazione abbiano operato in questo senso. Basti pensare alla scelta scellerata del fitto del Green Flash. Oltre alla ovvia considerazione che il Sindaco Regine ha già da tempo deciso di cambiare casacca, e più volte peraltro, in cerca di qualche comoda candidatura peraltro manco maturata. Fonte:IschiaBlog
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