FERNANDO ZORZELLA

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150 MILIONI DI EURO – IL ROMANZO : 5° PUNTATA

Post n°6531 pubblicato il 26 Gennaio 2021 da FernandoIR

Questo è un  romanzo scritto interamente da Zorzella Fernando e presentato a puntate qui sul blog.

Le puntate usciranno in maniera casuale.

IMPORTANTE : RIBADISCO IN MODO CONVINTO E PRESSANTE CHE i nomi di persona, gli edifici, le vicende, le situazioni, tutto il romanzo è frutto di PURA PURA PURA fantasia e non ha nessuna nessuna nessuna attinenza con la realtà.

I luoghi sono reali, ma le storie no.

TESTO DELLA PUNTATA

Qualche giorno dopo Ketty, si recò a casa di Andrea, e nel vederla lui la salutò baciandola, lei si scostò subito per paura che Sonia fosse in casa, ma ormai era troppo tardi, perché Sonia si era accorta e aveva compreso che tra i due c’era qualcosa di strano e nascosto.

Abbandoniamo però anche questo discorso e parliamo un po’ di Paolo e Sonia, che lavorando a stretto contatto cominciavano ormai a conoscersi sempre di più e ad avvicinarsi. Lei non voleva che Paolo sapesse del suo passato, perché voleva fargli conoscere una nuova donna, una donna come tutte le altre e completa come tutte le altre.

Nel pomeriggio Andrea si fece un bel giro in bici per Siriate.

Andare in bici per lui era molto rilassante e ottimo per riflettere, pensare a nuovi progetti e a nuove idee.

Arrivato a casa trovò Sonia ancora al lavoro e così le chiese del rapporto con Paolo, e ascoltando la spiegazione capì che tra i due c’era del tenero e un qualcosa era nato di veramente serio, così mise le mani avanti e spiegò a Sonia che da quel momento in poi tra loro due non dovrebbe esserci stato più niente che non una semplice amicizia. Andrea teneva all’amicizia di Paolo e non voleva in nessun modo ferirlo.

I due, Paolo e Sonia si erano già messi d’accordo di uscire addirittura assieme, quasi come si volesse ufficializzare la cosa.

Ketty era nel suo ufficio a raccogliere le domande per il contributo ai nuovi nati, che erano già ammontate a 12. Marco e Andrea erano andati a parlare con Il Presidente per dare un’occhiata al bilancio dell’Asilo e fare quattro chiacchiere, e così si informarono delle esigenze che in generale potevano avere sia l’Asilo che la Parrocchia come per esempio il notevole bisogno di cure di cui necessitavano le rispettive zone verdi.

Finita la piccola riunione Marco tornò a casa con la propria auto, mentre Andrea utilizzò la sua bicicletta.

Per strada, Marisa aperta la porta di casa per pulirsi il marciapiede, notò che stava passando di lì Andrea e lo chiamò per invitarlo a bere qualcosa.

Alla sera dell’Assemblea dell’Asilo era presente anche lei, perché era mamma di un bambino.

Bevendo un caffè, Marisa spiegò ad Andrea, che suo padre, morto da poco, era proprietario di una pompa di benzina che al momento era chiusa ed inutilizzata. Lei era vedova perché il marito le era morto da qualche mese, e con sua mamma non se la sentiva di prendere in mano la stazione di servizio, anche perché non sapevano neanche da dove iniziare, e per lo più non aveva nessun altro di famiglia a cui potesse interessare.

Andrea fece molte domande per capire bene in che situazione si trovasse l’impianto.

L’impianto si trovava adiacente a una strada di grande percorrenza, era stato restaurato da pochi anni, aveva bar e edicola al suo interno.

Era veramente un buon affare, o almeno aveva tutte le sembianze per esserlo, così si misero d’accordo di uscire a cena una sera per parlarne meglio.

Rientrato a casa, Andrea la trovò vuota. Paolo e Sonia se ne erano già andati, così si mise a controllare a fondo i lavori di restauro.

Paolo era veramente bravo in tutto e nel lavoro ci metteva veramente l’anima.

Si mise a riflettere molto sulla proposta di Marisa, passeggiando per la casa, non sarebbe stato male gestire un distributore, poteva diventare un buon modo per dar da lavorare alle donne disoccupate con e senza figli, facendo tutti contratti par-time in modo che il lavoro non pesasse sugli impegni famigliari.

Dopo aver riflettuto bene, seduto nella sua poltrona sorseggiando una birra, telefonò a Marisa per accordare subito la sera dell’appuntamento.

A sera inoltrata se ne andò a letto stremato e stanco.

All’indomani, Andrea, fece subito di mattina una bella chiacchierata con Paolo e Sonia e poi si recò in studio da Ketty.

Spiegato tutto il progetto del distributore a Ketty, incassò un consenso, con qualche distinguo. Anche Ketty sottolineò la difficoltà di gestire un impianto del genere, senza avere esperienza e partendo da zero. Le piacque l’idea di assumere solo donne, e fu proprio di Ketty l’idea di consigliare di assumere Marisa come responsabile e coordinatrice del distributore.

Poi Ketty sottolineò, che era altrettanto importante capire che offerta fare per l’acquisto del distributore, e per questo si misero a fare alcune ricerche e alcuni calcoli utilizzando internet e arrivarono a capire che una buona base di partenza potrebbe essere stata 350 mila euro.

Parlarono di molte altre cose ancora e la riunione andò avanti alcune ore.

A casa di Andrea, la giornata volò senza accorgersene, i lavori andavano avanti speditamente, man mano che Paolo finiva Sonia puliva. Era un lavoro gomito a gomito, ma era utile per conoscersi bene e per la prima volta, c’è da dire, Sonia sentiva di essere attratta da un vero uomo e sentiva di desiderarlo solo per se.

Era una bellissima sensazione e il mestiere più vecchio del mondo per lei doveva rimanere solo un semplice ricordo.

Sonia, aveva notato che anche Andrea era cambiato o stava cambiando, pur avendo una montagna di soldi non frequentava più i night club come un tempo e rifiutava le sue attenzioni quando magari erano troppo pressanti.

Venuta la sera Andrea e Marisa uscirono a cena, tutti e due vestiti eleganti come si confà in una cena d’affari. Lui aveva prenotato da Perselli un noto ristorante a 5 stelle del paese.

La serata scivolò via leggera, e la chiacchierata fu molto distensiva. Da subito capirono che avevano molte cose in comune e molte cose da condividere, si tempestarono l’un l’altra di domande, per sapere l’uno tutto dell’altra e viceversa.

Marisa aveva molto da raccontare provenendo da un matrimonio finito in tragedia, un bambino piccolo da allevare, tutta la vita di ricostruire.

Lei era da tanto che non si sentiva così leggiadra, però, dentro di se teneva sempre a mente che aveva davanti un ragazzone tutto muscoli e cervello difficilmente domabile, visto che era conosciuto come un donnaiolo instancabile.

Si accordarono sulla vendita del distributore, ad un prezzo di 350 mila euro, che Andrea avrebbe versato sul conto di Marisa all’arrivo dei primi interessi maturati in banca.

Lei stava già lavorando come ragioniera, ma lui insistette per assumerla nella sua società con uno stipendio di 2000 euro al mese netti.

Lei, con qualche esitazione, accettò seppur affezionata al suo lavoro, ma allo stesso tempo interessata a questo bel ragazzone con mille idee in testa.

Marisa: “Potresti fare qualcosa per i senzatetto? ……. Ci sono molte associazioni che già fanno tanto, ma tu potresti valutare dove sono carenti e li intervenire.”

Andrea ci pensò bene e l’idea non gli sembrò niente male.

Chiacchierarono per tutta la sera, fino a che il ristorante chiese di uscire perché era proprio ora di chiudere.

Arrivati davanti alla porta di casa di lei, lei stessa, le sussurrò all’orecchio di entrare.

Una volta entrati, non accesero neanche la luce del salotto, Andrea la prese e la baciò.

Era visibile che Marisa, quella sera era disponibile.

Lei cominciò a sbottonare la camicia di lui e a spogliarlo lasciandolo a torso nudo.

Poi fu lui che fece girare lei e le fece scendere la cerniera della lampo per aiutarla a togliersi il vestito.

Andrea nel sfilarglielo si era inginocchiato, e molto leggermente le fece scendere anche gli slip.

Prima con le dita, ma poi con i baci stuzzicò Marisa, finchè non senti che le gambe di lei cominciarono a cedere dal piacere.

Lui si rialzò, lei scese, fece scendere i pantaloni di lui per mostrarle cosa era capace di fare.

Andrea era eccitato e voleva godersi il momento.

Ad un certo punto lui la fermò.

La fece rimettere in piedi, la prese in braccio e la portò a letto.

Si svegliarono a mattina, distesi sul tappeto vicino al divano coperti da un plaid, si guardarono negli occhi e si scambiarono ancora qualche effusione.

Marisa aveva capito che domare Andrea non sarebbe stato molto semplice.

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