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Un blog creato da biondaefelide il 30/09/2006

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8 MARZO 2008: ECCO A VOI IL VERMEDELLIBRO!

Ce l'ha fatta, il piccolo vermiciattolo verde, è arrivato – un po' col fiatone in verità, un po' emozionato nel vedere tanti bambini riuniti ad ascoltarlo nella bibliotaca comunale di Civitanova – è arrivato finalmente in libreria.
Tutti ora possono averlo, tutti possono seguire col dito le sue parole scritte in un libro...un LIBRO VERO!
Lui ama poco farsi vedere, in verità. Preferisce suggerire storie e fiabe con la sua vocina sottile sottile, nascondendosi tra le righe, ma ora che si è presentato non può più tirarsi indietro, anzi! Invita tutti ad andarlo a trovare, tra gli scaffali di libri per ragazzi o sul sito del suo editore: firenzelibri.com.
A presto e...buona lettura!

 

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PICCOLI MOTIVI PER LEGGERE

Caterina in punta di piedi tra gli scaffali, per sfuggire al suo temporale: gocce di pioggia che assomigliano alle sue lacrime, un fiume inarrestabile di piccola solitudine. Un libro, poi un altro e un altro ancora, lasciati lì, vocine inascoltate. Ma poi gli occhietti birichini si illuminano, non può aspettare di arrivare a casa, si accoccola, una seggiolina nella libreria semideserta, comincia a leggere…Brrr! Che paura! Anche il vero temporale, là fuori, ascolta stregato. Non una lacrima scende alla fine della storia. Esce Caterina con un sorriso e un sacchetto pieno stretto nella mano, il miglior antidoto contro la tristezza.
 

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Il Vermedellibro

Post n°11 pubblicato il 06 Settembre 2007 da biondaefelide
 

Ciccodiqui, Ciccodilà, chi sa la storia silenzio farà
Ciccodilà, Ciccodiqui, per chi non la sa comincia così

I

La storia comincia con un bel pianto, uno di quei pianti che a sentirli ti si raggomitola lo stomaco e ti si drizzano i capelli sulla testa. Caterina stava tutta buttata in un angoletto del salotto, le ginocchia in bocca e le braccia intorno come una catena. E piangeva. La mamma ogni tanto sbucava dalla porta ma solo con la testa, la scuoteva di qua e di là, con le mani appoggiate sulle guance, e poi scompariva. E Caterina piangeva. Il papà entrava con lo sguardo severo, le manone sui fianchi, poi abbassava le spalle, gli veniva lo sguardo triste, scuoteva il testone e se ne andava. E Caterina piangeva. Ma perché poi piangeva, nessuno lo sa.

Non lo sapeva la mamma, che puliva la casa dalla soffitta alla cantina, non lo sapeva il papà che lavorava la sera e la mattina. E non lo sapevamo neanche noi fino a quando non siamo andati a chiederlo ad un personaggio molto speciale, uno di quelli che sa tutto e che conosce tutto perché vive…nei libri. Lui ha la forma di un lungo vermiciattolo tutto colorato di verde, con una codina finale ben arrotolata che gli serve per girare le pagine, ha due begli occhioni vispi e una bocca grande con una lingua biforcuta che gli serve per raccontare tutte le cose che sa. Lui vive ben nascosto tra le pagine, gli piace soprattutto starsene raggomitolato sotto un angolino un po’ spiegazzato, o dentro un ‘orecchio’ fatto da un bambino. Gli piacciono tutti i libri, ma soprattutto quelli usati, perché gli può capitare di trovare qualche bricioletta di biscotto, o qualche macchia di marmellata che li fa diventare più saporiti. Lui viaggia di libro in libro, di copertina in copertina, di libreria in libreria, e quando trova una storia che gli piace, ci si appassiona e resta lì finché non sa come è andata a finire. A volte capita che un bambino compra proprio il suo libro e allora prende le valigie e si trasferisce a casa sua, vive insieme a lui tutte le avventure, sogna come lui di essere il protagonista. Così viene a sapere tante cose del suo piccolo amico, impara a conoscere i suoi sogni, i suoi problemi e anche tutti i suoi segreti; siccome, poi, ha anche un cuore, ogni volta che quel bambino piange e si dispera, cerca di aiutarlo facendogli aprire sempre il libro giusto alla pagina giusta, con le parole più belle per poterlo consolare.

Ora, questo Vermedellibro è venuto ad abitare per un certo periodo nei libri della nostra amica, e ci si è trovato così bene, si sentiva così a casa, che non se n’è più andato e ancora ci vive, placido e soddisfatto. Allora siamo andati a trovarlo per farci raccontare la storia di Caterina.
– Buonasera, signori Bambini – disse, sbucando dal primo capoverso – io sono il Vermedellibro, di professione segnalibro, abito a pagina 2, nel 1° paragrafo di un piccolo racconto dalla copertina rossa che, un bel giorno d’estate, il signorino Alfonso regalò alla signorina Caterina per il suo compleanno.
Dovete sapere che a Caterina piace molto leggere; lei i libri non li legge, li divora! Proprio come me, che ogni tanto ne assaggio un pezzettino…E dovete anche sapere che Alfonso detto Alfonsino non è un amico qualunque, ma è proprio il fidanzato di Caterina…eh, sì, avete capito bene, il F-I-D-A-N-Z-A-T-O! Già si volevano bene fin dai tempi dell’asilo. Quando tutti i maschi per divertimento fanno le pernacchie e tirano i capelli alle bambine, Alfonsino si metteva il mantello di Zorro e cacciava via a pedate tutti quelli che si avvicinavano alla sua Caterina oltre la distanza di sicurezza. Una volta si è preso un giorno intero di castigo solo perché ha infilzato con la spada due o tre compagni cattivelli che la prendevano in giro per le sue orecchie a sventola: – Ehi, Dumbo! – ridacchiavano, sventolando i palmi delle mani davanti a Caterina. E Alfonsino taceva. – Dumbo, riesci a volare? È facile con due orecchie così! – E Alfonsino taceva. – Dai, Dumbo, vola! – E volò Alfonsino dal suo banco addosso ai due cattivelli, mettendoli fuori combattimento. La maestra si arrabbiò e lo mise in castigo nell’angolo dei giochi e lui per tutto il tempo raccoglieva i giocattoli dal pavimento e li rimetteva a posto quando i bambini non li volevano più.

Ma Caterina quel giorno gli portò le caramelle di nascosto e da quella volta diventarono amici, ma così amici che tutti li chiamano fidanzati. Anche oggi che hanno soffiato su nove candeline e lei è diventata la più bella della classe. Ho sentito dire, sapete, che nessuno più la chiama Dumbo, forse per via dei suoi begli occhi neri, o forse perché sa fare tante cose come i maschi, anzi, meglio. Per esempio sa arrampicarsi sugli alberi, esercitandosi sul fico davanti alla casa, poi nei giochi di combattimento non si tira indietro come le altre bambine, lei ci sta, stringe i pugni e si butta nella mischia. Anche con la bicicletta ormai è così brava che nelle gare di Mountain Bike arriva quasi sempre prima, merito del suo papà che già a tre anni la faceva andare senza rotelle. Insomma, fare finta di essere una principessa indifesa non le piace affatto e allora spesso e volentieri le fanno fare il soldato o il nemico.

E così Caterina a scuola è diventata la bambina più popolare e più richiesta; tutti i gruppi la vorrebbero nella loro squadra, tutti i maschi le portano grande rispetto, specialmente Alfonsino, che continua a starle vicino vicino. Lei gli porta ancora le caramelle lasciandogliele sotto il banco, lui all’uscita le tiene i libri più pesanti fin dentro il bus e poi le si mette seduto vicino, perché ormai è un po’ geloso degli altri bambini e qualche volta vorrebbe la sua Caterina tutta per sé. Un giorno, sapete, l’aveva invitata a prendere il gelato e così, mangiando e chiacchierando, si trovarono a passare davanti al campo di calcetto dove stavano tutti gli altri, litigandosi il pallone; al vedere la bambina, con le sue belle trecce lunghe, tutti quanti si attaccarono alla rete, gridando – Caterina, vieni! Vieni con noi, Caterina! – ed era tutto un agitarsi di braccia e di spintoni, di strilli e di pedate; Alfonsino la prese per un braccio mentre ancora faceva di no con la testa e la portò via con sé.
Dovete sapere che Alfonsino è un bambino un po’ speciale. Io lo so, perché prima vivevo nei suoi libri. I racconti che preferisce sono quelli molto avventurosi dove i piccoli eroi prima si cacciano in un mare di guai e poi vincono usando la furbizia. Ecco, a guardarlo non sembra molto furbo: i suoi capelli biondo-miele gli scoprono una fronte bianca e rotonda sulla quale mille puntini marroncini sono caduti a pioggia, arrivandogli sulle guance e fin sulla punta del naso, dove sta sempre in bilico un paio di occhiali; poi è magrolino e la mamma sta sempre lì a dirgli – Mangia! Ché altrimenti se viene il vento ti porta via! – ma lui non ci crede e mangia solo quello che gli va. Anche se parla poco ha tanti amici, che rimangono incantati quando all’intervallo si mette a raccontare una storia che nessuno sa; lui ne conosce più di cento e tutti lo ascoltano con la bocca aperta appollaiati sopra i banchi e neanche il suono della campanella rompe l’incantesimo…solo il maestro, strillando e battendo i piedi ci riesce (qualche volta).

È molto bravo a scuola, soprattutto in italiano. L’insegnante dice sempre che i suoi testi sono pieni di fantasia, ma solo io conosco il suo segreto perché…l’ho letto nei suoi libri! Eh, già, il nostro amico è capace di prendere un personaggio e di fargli succedere le cose più strane, lo fa passare attraverso le più strepitose avventure e poi…gli cambia persino il finale! Vi confesso che se ci ripenso, ancora mi gira la testa, ma che gran divertimento!
Però la prima a divertirsi è certamente Caterina. Sui banchi siede sempre davanti, per ascoltare meglio i racconti del suo amico e lo guarda così attenta e con gli occhioni neri così spalancati che tante volte lui perde il filo, e allora può capitare che uno gnomo fatato finisca dritto dritto nel covo dei pirati, o che la scimmia di Tarzan si innamori della Bella addormentata. Più spesso, però, le storie più belle sono solo per lei. Lui gliele racconta nelle giornate di primavera, mentre vanno a piedi al doposcuola, oppure gliele scrive col computer e gliele lascia tra le pagine dei quaderni. Quale sorpresa per Caterina, un pomeriggio che era triste, trovare tra i compiti di matematica “La storia del sorriso che cercava una faccia”! Bastava che ne leggesse due righe per ritrovare il buonumore. Che bambina fortunata ad avere un amico così! Ma la cosa più bella che viene da pensare guardando questi due birbanti, la sapete qual è? Che mai e poi mai resteranno da soli, ciascuno con i suoi piccoli guai; di certo l’uno si inventerà di tutto per far contento l’altro…e in quanto ad invenzioni, ve lo posso assicurare, sono imbattibili!

(continua...)

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Anonimo il 05/10/07 alle 23:30 via WEB
Ciao Biondaefelide! Ho appena letto la prima parte del Verme del libro! Ormai da qualche anno questo vermicello (l'unico che mi sta simpatico!!!)fa parlare di sé! Ribadisco, però, la mia predilizione (sicuramente capirai il perché) per la strega Margot e la sua magnifica maledizione! Ciaociao
 
 
biondaefelide
biondaefelide il 06/10/07 alle 12:57 via WEB
Mi sa che ho capito chi sei...per caso hai una lunga criniera e scalpiti perché non accetti le briglie, soprattutto quelle di un uomo? ciao cara, grazie per essere venuta nel mio blog dopo tanto tempo, hai visto che ogni tanto riesco a pubblicare qualcosa di nuovo?
 
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Anonimo il 25/12/07 alle 23:17 via WEB
Auguri di un felice, sereno e splendido Natale dal blog Napoli Romantica...
 
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Anonimo il 23/03/08 alle 17:22 via WEB
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