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ANDATE E RITORNI

Post n°25 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da itaca.dgl
Foto di itaca.dgl

 

Andate e Ritorni  sulla linea della rete..

in quella laguna che permette scambi

all’apparenza vagheggianti , sostenuti

dalla Fantasia dalle Esperienze da una

Follia che ogni tanto molla le briglie

(vale a dire duetti tra MisterFar.neticante ..non me

ne vorrai, vero?.. e l'isola disincantata )

**1975, autunno.**

L’uomo col cappello frequentava il liceo, quarto anno, aveva un 
bel
sorriso ed era di buona famiglia, non c’era mamma che non
sognasse di
consegnargli la figlia. Il mio giradischi era un Philips
mediocre, la mia
stanza aveva un balcone affacciato ad
occidente ed il sole, prima di
morire, mi pennellava i sogni e la
faccia con un rosso ogni volta diverso.
Prendevo dieci in latino,
quattro, cinque o sei nelle altre materie. I
miei temi d’italiano
erano lunghi almeno dodici pagine, il professore naturalmente non
li capiva, neanche io mi capivo. Regalavo poesie alle
mie compagne
di classe, ero molto spiritoso ed ero molto triste,
Eleonora aveva
un seno grandioso e mi amava, ma io amavo Marilina che però
amava Antonio che purtroppo ricambiava. Per lei ho pianto,
ho scritto il
suo nome sui muri, mi sono ubriacato due volte.
La sera alle nove mi
chiudevo in camera per ascoltare la radio,
un programma che si chiamava
pop-off fino alle undici, dopo
andavo sulle onde lunghe per ascoltare
ancora rock su radio
Luxembourg, e poi i notiziari in italiano di radio
Tirana e
di radio Praga. Le voci che arrivavano da molto lontano, le
voci irraggiungibili, mi stregavano, ero un ragazzo.
Inspiegabilmente mi
addormentavo sulle note dei canti
patriottici albanesi, poi passava mio
padre che spegneva
la radio e mi accarezzava, io fingevo di dormire. Fu
in una notte come queste che ascoltai per la prima
volta Springsteen,
la canzone si chiamava thunder road.
Stasera, 30 anni dopo, ho comprato
il cofanetto celebrativo,
l’ho scartato e dentro ci ho trovato il
sorriso di Marilina,
lo sguardo di Eleonora, la risata di Mario, un
tramonto
infuocato, un bacio mai dato.

ed un rosso diverso da quello del sole ritorna tra  chitarre  fiati e  voce
a cui tu hai prestato cappelli  a tesa .. ritmo forte per una battistiana

che  nel 1975 fingeva di perdere il pulman per tornare a casa a piedi.
Quei tre
km in discesa con l'amica e in discesa pure la voce che si
sprecava tra
La collina dei ciliegi e Non lasciarmi chiuso qui pensierooo...
stonate come
piaceva a noi, tra i denti perlati della mia amica e
i miei riccioli ribelli.
Non c'erano shampo ai fiori di seta (ma la seta
ha radici??? ) nè schiume modellanti le sculture sulla testa...
c'erano solo bigodoni a tentar di domare quei tirebouchon indomiti
fino a che 
tanto li tiravo che mi chiedevano: "ma i tuoi bei ricci? "
ed io sgomenta
a non capirli.
E mentre quel rosso diverso dal sole non tinge la gardenia all'occhiello
                        ho galoppato all'indietro nascosta 
             tra i ricordi di Mario di Eleonora e Marilina.

 
 
 
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MAGIC MOMENTS

 
 
 
 

METAFORA

"Anche un viaggiatore abituato, anche il piu' disciplinato, qualche volta s'imbatte in un particolare oggetto che vuole assolutamente riportare a casa. Va tutto bene; purche' uno sia pronto ad accettare le complicazioni e i disagi che ogni bagaglio in piu' necessariamente provoca."

Turista per caso

(ringrazio MacRaiser che mi concede di far mio questo pensiero)

 

LETTURE

 IL LIBRAIO DI SELINUNTE di Roberto Vecchioni (Un libraio che non vende libri ma li legge ad alta voce. E li legge a un ragazzo, l'unico che abbia orecchie per lui. Saffo, Pessoa,  Rimbaud.... )

NO di Diego Cuggia (Uno show sulle ultime visioni dei morenti è il Grande Fratello del futuro.  E Il pubblico deciderà se il presentatore dovrà iniettare l’antidoto  alla protagonista o lasciarla morire con i suoi ricordi.)

LADRA DI PAROLE di John Jaffe (Ci sono quelli che corteggiano con i fiori o con i cioccolatini: Jack DePaul, giornalista del "Baltimore Star-News", no. Lui usa il potere delle parole)

SOLA COME UN GAMBO DI SEDANO di L. Littizzetto (toh! ma allora non vedo solo io certe cose ehehe)

IL TAILLEUR GRIGIO di A. Camilleri (Un uomo che si pone una domanda e che.. trova la risposta.  E la classe di Camilleri )

 

             

  poesie spettinate 

 

   Avrei

Avrei voluto portare l'aquilone là
dove il profumo di rosa confonde
gli arcobaleni         ma.....pioveva

Avrei voluto cogliere ciliege rubizze
dal ramo proteso ma....è autunno

Avrei.... sfidato a scacchi il tempo
per fare matto il suo Re

peccato..

peccato..

peccato.... è notte

 

 .. astinenza ..

quel trattenersi da piacevolezze veniali,
quasi candidi bon bon, confetti dolci dolci
per una compiacenza sottile e svelta
o.... da più ardite.calde.spinte.estreme
pienezza abbandono limite inconfessabile
varcato col piacere, affrontato con lo sprezzo

volontà e coraggio a tener lontane
tentazioni desiderate, abitudini gradite,
modi cresciuti in noi in uno spazio silenzioso,
carezze amorevoli accanto a cupe nubi..

la loro mancanza, la crisi che ne segue

col tempo sparirà..

saranno altri modi al posto loro,

più pudiche espressioni muoveremo

rigore e virtù ci imporremo

ma l'aver vissuto non ci condanni !!

 

A volte 


A volte canto un grido

di dolore.. io

rivolta sola al muro

bianco

Non ho alberi di bosco

attorno

e i miei antichi sentieri

polverosi

son così lontani ormai

Cerco angoli bui,

i più segreti,

perché raccolgano

e si inzuppino delle lacrime

Ma sono muri

.. e duri

restano inerti,

dispettosi e odiosi

 

 

 
  si ..

 .. quell'altalena certe volte dondolata

al ritmo sciolto delle ventate d'aprile

aria tiepida e odorosa

evasa dai raggi più nuovi

.. non più lane alla pelle ma sete leggere

fluenti e lievi ad ogni ritorno ..

ritorni veloci per corse più spinte

salite decise ad altezze lontane

.. un ritorno ..un ritorno..

e se manca un ritorno ..

l'aria fresca avvolta al respiro diventi ..

l'attesa .. curiosa

.. fremente .. gradita

.. che sazia ad un palmo

dalle acque stagnanti

dalle terre pesanti

 

 

Lettera al cielo  

 A te Cielo,

da me che son certa del tuo essere attraverso le tue scomparse.

Mi distrai dai tuoi manti ponendoti stelle come lucciole brillanti

e batuffoli di spume bianche sfrangiate quando e’ giorno.

Diventi schivo vestendo spesse coltri grigie dense allo sguardo

e ti veli con la luce buia della notte per fingere di non esserci.

Ma tu, generoso e benevolo animo,

mi regali pienezze intime, soddisfazioni grandi

quando ti lasci solleticare dalle ali delle rondini

o giochi a esser tavolozza per il pittore dei tramonti.

Dedicata a te Cielo,

Immensa pagina sicura,

Diario dei miei sogni impossibili..

che sempre li abbracci per me

 

 

La preghiera dei navigatori di Facebook 

Il testo, di Patrizio Righero, arriva dal Centro Giovani diocesano di Pinerolo. Certamente può essere una buona bussola per non perdere la rotta giusta tra i flutti virtuali della navigazione on line...

In questo angolo del mondo digitale, Signore,
ci sono centinaia di nomi,
appiccicati alle pareti di una casa
che esiste solo sullo schermo e nella mia fantasia.
Li chiamo “amici”,
ma molti di loro li conosco poco,
altri solo di vista,
altri ancora sono poco più che volti
(a volte nemmeno quelli!).
Qualcuno non l’ho incontrato,
qualcun altro vive dall’altra parte del mondo;
con qualcuno condivido molto,
con altri poco o nulla.
Alcuni li ho scelti.
Altri hanno scelto me.
E ora sono qui,
sulla mia home
come sorelle e fratelli,
posti sulla mia rotta virtuale.
Te li affido, Signore,
uno per uno.
Ti affido le loro speranze,
le loro paure,
i loro progetti di felicità.
Rendimi, per loro,
immagine – sia pur sbiadita!-
del tuo amore paziente e misericordioso.
Rendimi amico vero,
pronto ad ascoltare,
a condividere, a esserci. 
Rendimi apostolo,
capace di annunciare,
anche sul Web
il tuo Vangelo di salvezza.
Ti ringrazio, Signore,
per questo spazio immenso,
per questa vita a colori,
per questi incontri che forse non sono così casuali.
Tuttavia, Signore,
di chiedo di non lasciarmi affogare
in questo mare di finta compagnia:
risveglia in me il desiderio
di uscire là fuori,
di ascoltare voci reali,
di abbracciare persone autentiche
e stringere amicizie vere.
Amen.
 

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