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ANDATE E RITORNI

Post n°28 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da itaca.dgl

Andate e Ritorni  sulla linea della rete..

in quella laguna che permette scambi

all’apparenza vagheggianti , sostenuti

dalla Fantasia dalle Esperienze da una

Follia che ogni tanto molla le briglie

**Isole**

La notte è stata piccola e piena di voci, la spiaggia è ancora umida. La signora fuma
cigarillos alla menta, aspira senza fretta e poi fa nuvole di fumo che la brezza
le restituisce in faccia, sorride appena per ringraziare il cameriere, riporta lo sguardo
verso il mare e riprende a nuotare. E'un'isola nel mattino. Ordino un caffè e penso
che stai guardando un altro mare

... e dove lasci le due fette di melone , parentesi tonde e dolci tra cui
sognare un'estate da favola? hanno il colore dell'insipida zucca ma portano
il profumo della stagione più vibrante. La signora le avvicina e le allontana
a seconda di quanto è grande il sogno, spera che il cameriere non l'assimili
ad una folle turista di quelle pittoresche ed esigenti......e restando signora
ne assapora la seconda affinchè il sogno inizi e non abbia mai fine. Avvia
una fantasia frequente: chi buttare giù dalla torre? chi ha portato ansia
mistificandosi per risolutore degli affanni oppure la levatrice che alla
mia nascita avrebbe potuto prender ferie? il corteo là sulla torre si fa
affollato quindi meglio
affacciarsi ad un sogno più impossibile : un portone,
un atrio buio, laggiù un cancello serrato dà su un cortile soleggiato...
...impossibile frenarsi e non avvicinarsi e non godere della stupefacente
vista del giardino interno, eden fiorito fontane zampillanti aiuole ordinate,
quasi dipinto nella sua perfezione.
E il cancello cede e inoltrarsi è facile quanto doloroso ...perchè è un sogno
disabitato ....... e da soli si sogna amaramente.
Ma la seconda fetta di melone non c'è più... la speranza di un nuovo
sogno popolato resta come il papillon del cameriere che solerte
serve ai tavoli ....

                                

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MAGIC MOMENTS

 
 
 
 

METAFORA

"Anche un viaggiatore abituato, anche il piu' disciplinato, qualche volta s'imbatte in un particolare oggetto che vuole assolutamente riportare a casa. Va tutto bene; purche' uno sia pronto ad accettare le complicazioni e i disagi che ogni bagaglio in piu' necessariamente provoca."

Turista per caso

(ringrazio MacRaiser che mi concede di far mio questo pensiero)

 

LETTURE

 IL LIBRAIO DI SELINUNTE di Roberto Vecchioni (Un libraio che non vende libri ma li legge ad alta voce. E li legge a un ragazzo, l'unico che abbia orecchie per lui. Saffo, Pessoa,  Rimbaud.... )

NO di Diego Cuggia (Uno show sulle ultime visioni dei morenti è il Grande Fratello del futuro.  E Il pubblico deciderà se il presentatore dovrà iniettare l’antidoto  alla protagonista o lasciarla morire con i suoi ricordi.)

LADRA DI PAROLE di John Jaffe (Ci sono quelli che corteggiano con i fiori o con i cioccolatini: Jack DePaul, giornalista del "Baltimore Star-News", no. Lui usa il potere delle parole)

SOLA COME UN GAMBO DI SEDANO di L. Littizzetto (toh! ma allora non vedo solo io certe cose ehehe)

IL TAILLEUR GRIGIO di A. Camilleri (Un uomo che si pone una domanda e che.. trova la risposta.  E la classe di Camilleri )

 

             

  poesie spettinate 

 

   Avrei

Avrei voluto portare l'aquilone là
dove il profumo di rosa confonde
gli arcobaleni         ma.....pioveva

Avrei voluto cogliere ciliege rubizze
dal ramo proteso ma....è autunno

Avrei.... sfidato a scacchi il tempo
per fare matto il suo Re

peccato..

peccato..

peccato.... è notte

 

 .. astinenza ..

quel trattenersi da piacevolezze veniali,
quasi candidi bon bon, confetti dolci dolci
per una compiacenza sottile e svelta
o.... da più ardite.calde.spinte.estreme
pienezza abbandono limite inconfessabile
varcato col piacere, affrontato con lo sprezzo

volontà e coraggio a tener lontane
tentazioni desiderate, abitudini gradite,
modi cresciuti in noi in uno spazio silenzioso,
carezze amorevoli accanto a cupe nubi..

la loro mancanza, la crisi che ne segue

col tempo sparirà..

saranno altri modi al posto loro,

più pudiche espressioni muoveremo

rigore e virtù ci imporremo

ma l'aver vissuto non ci condanni !!

 

A volte 


A volte canto un grido

di dolore.. io

rivolta sola al muro

bianco

Non ho alberi di bosco

attorno

e i miei antichi sentieri

polverosi

son così lontani ormai

Cerco angoli bui,

i più segreti,

perché raccolgano

e si inzuppino delle lacrime

Ma sono muri

.. e duri

restano inerti,

dispettosi e odiosi

 

 

 
  si ..

 .. quell'altalena certe volte dondolata

al ritmo sciolto delle ventate d'aprile

aria tiepida e odorosa

evasa dai raggi più nuovi

.. non più lane alla pelle ma sete leggere

fluenti e lievi ad ogni ritorno ..

ritorni veloci per corse più spinte

salite decise ad altezze lontane

.. un ritorno ..un ritorno..

e se manca un ritorno ..

l'aria fresca avvolta al respiro diventi ..

l'attesa .. curiosa

.. fremente .. gradita

.. che sazia ad un palmo

dalle acque stagnanti

dalle terre pesanti

 

 

Lettera al cielo  

 A te Cielo,

da me che son certa del tuo essere attraverso le tue scomparse.

Mi distrai dai tuoi manti ponendoti stelle come lucciole brillanti

e batuffoli di spume bianche sfrangiate quando e’ giorno.

Diventi schivo vestendo spesse coltri grigie dense allo sguardo

e ti veli con la luce buia della notte per fingere di non esserci.

Ma tu, generoso e benevolo animo,

mi regali pienezze intime, soddisfazioni grandi

quando ti lasci solleticare dalle ali delle rondini

o giochi a esser tavolozza per il pittore dei tramonti.

Dedicata a te Cielo,

Immensa pagina sicura,

Diario dei miei sogni impossibili..

che sempre li abbracci per me

 

 

La preghiera dei navigatori di Facebook 

Il testo, di Patrizio Righero, arriva dal Centro Giovani diocesano di Pinerolo. Certamente può essere una buona bussola per non perdere la rotta giusta tra i flutti virtuali della navigazione on line...

In questo angolo del mondo digitale, Signore,
ci sono centinaia di nomi,
appiccicati alle pareti di una casa
che esiste solo sullo schermo e nella mia fantasia.
Li chiamo “amici”,
ma molti di loro li conosco poco,
altri solo di vista,
altri ancora sono poco più che volti
(a volte nemmeno quelli!).
Qualcuno non l’ho incontrato,
qualcun altro vive dall’altra parte del mondo;
con qualcuno condivido molto,
con altri poco o nulla.
Alcuni li ho scelti.
Altri hanno scelto me.
E ora sono qui,
sulla mia home
come sorelle e fratelli,
posti sulla mia rotta virtuale.
Te li affido, Signore,
uno per uno.
Ti affido le loro speranze,
le loro paure,
i loro progetti di felicità.
Rendimi, per loro,
immagine – sia pur sbiadita!-
del tuo amore paziente e misericordioso.
Rendimi amico vero,
pronto ad ascoltare,
a condividere, a esserci. 
Rendimi apostolo,
capace di annunciare,
anche sul Web
il tuo Vangelo di salvezza.
Ti ringrazio, Signore,
per questo spazio immenso,
per questa vita a colori,
per questi incontri che forse non sono così casuali.
Tuttavia, Signore,
di chiedo di non lasciarmi affogare
in questo mare di finta compagnia:
risveglia in me il desiderio
di uscire là fuori,
di ascoltare voci reali,
di abbracciare persone autentiche
e stringere amicizie vere.
Amen.
 

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