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attualità, politica, cultura

 

 
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Gli intrighi e le menzogne sulla Grecia: il Parlamento Europeo, e cos'è? C'è sempre Monti dietro l'angolo!

Post n°340 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da r.capodimonte2009
 

In Sicilia il “nuovo” avanza, e presto avanzerà in Italia.

L’alleanza tra tutte le facce più nuove del regime, D’Alema, Veltroni, Bersani, da una parte e Casini (38 anni di casacca parlamentare) dall’altra. Con l’avallo del Vaticano, dei poteri forti della finanza, e dei comunistelli della parrocchietta. A cui dovranno opporsi, e speriamo anche sulle piazze, le forze innovative e rivoluzionarie che si stanno affacciando alla ribalta politica, insieme a quella fetta della Destra ancora sana e intaccata dalla corruzione, che scamperà all’olocausto del PDL, e forse una Lega che avrà ritrovato la strada maestra perduta. Abbiamo lasciato fuori un personaggio “nuovo”, tale Matteo Renzi, il quale assomiglia molto al neo-governatore siciliano, Crocetta, al sindaco di Verona, Tosi, a quello di Pavia Cattaneo e a quello di Parma Pizzarotti, al candidato M5S siciliano Cancelleri, al governatore del Veneto, Zaia, all’on. Crosetto e all’on. Stracquadanio, e potremmo aggiungerne altri, vale a dire, pur nelle spesso grandi differenze, l’embrione di quell’Italia nuova che dovrebbe rinascere dopo le elezioni lombarde, romane e nazionali che ci attendono nei prossimi mesi.

Abbiamo fatto dei nomi, di cui magari poi ci potremmo pentire, ma non crediamo. Su Renzi abbiamo già espresso giudizi negativi, ma dopo la sua presa di distanza dall’ammucchiata siciliana, l’uomo ci convince un po’ di più. Del governatore Crocetta parliamo, dopo aver seguito il suo duro attacco, anche personale e morale contro Vendola, specie quando ha dichiarato, senza mezze parole, che lui è un omosessuale dichiarato, ma non ha assolutamente bisogno di essere sponsorizzato dai media, perché non ha alcuna bisogno di sposarsi. E poi ha un curriculum tosto. Degli altri abbiamo la certezza che sono persone serie, in quanto non hanno mai smesso un secondo di attaccare sia il Quirinale che il suo degno capolavoro che è il Governo Monti. I due parlamentari del PDL non hanno mai smesso un attimo di far mancare il loro voto in aula dal 1 novembre di un anno fa, 42 decreti di fiducia fa. Sulla serietà di Zaia possiamo dire che si tratta forse dell’unica Regione d’Italial la sua, il Veneto, senza scandali, e di un governatore sempre in ombra, perché lavora duro; non è certo come quel tizio delle Marche, che si è fatto appendere un poster sull’ingresso del palazzo della Regione di Ancona.

Insomma, sommando i 120-150 deputati in base ai risultati siciliani del M5S (ma potrebbero crescere ancora), e tenendo conto di tutti i trucchi e i trabocchetti che si tenteranno di espedire da qui ad aprile, sia dall’inquilino quirinalizio, che dall’uomo della Goldman & Sachs che teniamo al Governo, la forza politica teorica di cui sopra, che attualmente si pone all’opposizione (in un modo o nell’altro), dovrebbe impedire la formazione  del Governo dei vecchi arnesi della politica italiana, che rappresentano quel 30% degli italiani privilegiati della casta, raccomandati, evasori fiscali per scelta non per costrizione, imprenditori con i soldi all’estero, banchieri, massoni bianchi e neri, che sostengono la conservazione del regime, a scapito delle classi più povere, ma anche di quelle più operose, e la svendita dell’Italia.

 

La Grecia è alla frutta. Mentre il primo ministro Samaras negozia segretamente a Francoforte un ulteriore prestito della Troika (e quindi del FMI, a tassi usurai) di 13 miliardi di €, da destinare alle banche greche a maggioranza azionaria tedesca e francese, e niente affatto alla ripresa del Paese, secondo il motto del professor Monti, secondo cui non ci può essere ripresa se non c’è stretta fiscale (sic!), l’alleato che ha tradito l’opposizione sulla via di Damasco, il socialista, ora ministro delle Finanze Vanizelos, dichiara ai giornali di tutto il mondo che è una sua opinione. Gli accordi andavano discussi prima in Parlamento! E questo è tanto vero che, ma se sperate di leggere una sola riga di quanto riferiamo sui giornali di regime, aspetterete invano, al Parlamento Europeo è successa una mezza rivolta. Certo, anche per noi italiani, imbambolati dietro i viavai di Monti, che ogni volta che torna indietro o da Bruxelles o da Strasburgo o da Francoforte ci regala un “coniglietto” dentro il suo cappello a cilindro, ma mai nessuna verità, dato che è abituato a mentire di suo, il Parlamento Europeo è una specie di creatura misteriosa, che fa parte di quella mistificazione politica costruita dai banchieri e dai finanzieri per sbugiardare, ancora una volta, la democrazia. Siamo noi popoli europei, anche quelli che non hanno mai deciso con un referendum se aderire o no al patto scellerato dell’euro, invece a eleggere questa istituzione, con un sacrificio che ci costa oltre due miliardi di € al mese, per una struttura che impiega migliaia di persone, ma di cui non si parla mai. Soprattutto in questo caso, quando sono mesi che là si discute animatamente sul destino della Grecia, e udite udite, si incolpa la Troika di volerla distruggere pezzo per pezzo. In particolare da parte dei socialisti europei, mentre il PPE di Casini e Berlusconi tace, correo. Il piccolo particolare è che i socialisti hanno la maggioranza a Bruxelles, ma le loro decisioni, in base alla cultura “democratica” instillata dai vari Prodi, Ciampi, Napolitano, Amato, non vengono tenute in alcuna considerazione dal sign. Borroso. Anzi, i media europei di ispirazione cattolica, massonica o liberista (che è la stessa cosa), evitano addirittura di spiegare agli elettori che quei deputati a 20.000 e al mese li abbiamo mandati su perché contano come il due a briscola! Invece è dal mese di febbraio del 2012 che al PE si parla della Grecia con forti accenti critici nei confronti delle autorità economiche, e questa critica è condivisa anche dalla Destra. Due deputati socialisti di fama, come Cohn-Bendit e Hannes Swoboda, hanno dichiarato in più riprese, che “l’approccio punitivo e ideologico della Troika al problema del debito sovrano greco è un grande tradimento del modello sociale europeo_e della solidarietà che è il principio fondante dell’Unione.” E poi la stessa Swoboda conclude con una chicca (che il sign, Tajani non ci ha mai riferito). “La Conferenza dei Presidenti del Parlamento Europeo ha convocato la Troika davanti alla commissione, a dare spiegazioni e a giustificare il suo atteggiamento.” Era l’11 febbraio, oggi siamo al 31 ottobre, ebbene l’avete vista voi? E, allora scusate, che ci sta a fare tutta quella brava gente, se la Comunità è in mano a un gruppo di autocrati, come Monti, che se ne fregano del mandato parlamentare (come d’altronde anche in Italia), e mestano come gli pare, decidendo, da soli, nella stanza dei bottoni, il destino gramo di milioni di persone?

E che i nostri politici dal volto nuovo siano d’accordo con questa impostazione “liberista”, lo dimostra il fatto che l’unica presa di posizione da parte dei partiti è venuta da una povera parlamentare europea del PD, Patrizia Toia (ci piacerebbe sapere perché, ad esempio, la signora Angelilli, deputata europea a tempo indeterminato del PDL-Corrente Sociale di Alemanno, commissaria agli affari sociali), non ha avuto niente da aggiungere), che ha scritto a L’Unità il 10 febbraio, ed è stata infilata in un trafiletto di pagina 7, nella quale, oltre a riportare l’intervento dei due parlamentari socialisti, si chiede come mai la Troika finora (eravamo a febbraio, prima della convocazione ufficiale), non abbia fatto sconti ad Atene “giungendo alla conclusione infondata che la Grecia non ha fatto sforzi sufficienti per ristabilire la stabilità di bilancio e hanno imposto condizioni che hanno più a che fare con l’ideologia che con l’economia.” Quindi l’hanno convinta a imporre “rovinose politiche di austerità estrema che hanno portato la Grecia in una recessione ancora più profonda.”

La Toia riporta poi l’opinione della eurodeputata greca Elia Koppa: “Il fatto è che non solo stiamo applicando i programmi di risanamento concordati” ha detto, “ma stiamo facendo il massimo possibile nelle circostanze attuali. I funzionari della Troika stanno semplicemente ignorando gli studi che indicano che in questo momento in Grecia il costo del lavoro e la competitività sono dei temi completamente slegati.” E quella del compagno David Sassoli, ex-privilegiato in quota Rai, finito in Europa perché fuori tempo in Italia (come avvenne proprio con Napolitano a suo tempo!): “Il vero problema è la mancanza di una Commissione UE che doveva essere la cabina di regia per l’uscita dalla crisi, per questo Swoboda ha fatto bene a interpellare Borroso (ma avrebbe potuto accodarsi anche lui, no?)” E poi in uno slancio “rivoluzionario” che lo sputtana a tutto tondo, facendo finta di ignorare i guasti che in Italia ha prodotto il collateralismo del suo partito, il PD, al Governo Monti, espressione della Troika, aggiunge: “L’Europa sta pagando il fallimento di politiche di una destra che vuole solo punire in Paesi in difficoltà, non li aiuta ad uscire dalla crisi e sa solo guardare al rigore dei bilanci senza puntare sulla crescita e sullo sviluppo.”

Restiamo un po’ sgomenti di fronte al fatto che un giornalista esperto come Sassoli ancora possa taccia di destra (e perché no di fascismo) i poteri forti che covano dentro l’Unione Europea. Se fossero di destra, come mai la UE si  scagliò a suo tempo contro l’Ungheria, che ha un governo di estrema destra, perché si è ripresa il controllo sulle sue banche? E come mai, un giorno sì e l’altro pure, è guerra tra la UE e la Polonia, dove c’è un altro governo di estrema destra, perchè continua a rispondere picche ad una eventuale entrata nell’euro, che farebbe tanto gola alla Merkel? Sassoli farebbe bene a tacere.

La verità è che in Europa domina il PPE al quale parte della destra moderata italiana ha aderito, grazie agli accordi “economico-strategici” di Fini e Berlusconi, quando amoreggiavano con Casini. E il PPE è figlio della finanza vaticana, quella dei banchieri e speculatori dello IOR, quella che finanzia la Bocconi, da quando l’Università Cattolica si è riempita di catto-comunisti. E che collabora sotto banco con le massonerie di tutto il mondo.

E poi dicono che abbiamo torto a volere l’uscita dell’Italia dalla UE!

Riccardo Scagnoli

 

 

 

 

 
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