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attualità, politica, cultura

 

 
« PERCHE' LA DESTRA EUROP...Il neo-fascismo di JP Morgan »

Aldilà delle chiacchiere, pensionati e disoccupati, per Renzi sono CARNE DA CANNONE

Post n°1341 pubblicato il 25 Maggio 2016 da r.capodimonte2009
 

A leggere i programmi fantasmagorici sul futuro dei pensionati italiani, c’è da mettersi a ballare attorno al fuoco, come facevano gli indiani quando avevano cacciato i bisonti, e i loro stomaci erano pieni! Manitou ha parlato: tutte le ambasce che da cinque anni tormentano gli anziani, dopo l’avvento della perfida Fornero, erede del 7° Cavalleria, sono finite. Da adesso in poi aumenteranno le pensioni minime (di 80 €, per cui chi guadagna 500, ne avrà 580, ma gli ottanta, faranno montante fiscale, e diverranno 45, per cui alla fine il pensionato, con 45 € in più dovrà recarsi dalla signorina Picierno, che se la gode coi suoi 15.000 € al mese nel Parlamento europeo, per farsi spiegare come è facile campare con una regalia così!); chi vorrà, potrà andare in pensione tre anni prima (grazie agli scalini nefasti della stessa Fornero, istruita sulle ultime teorie eugenetiche, trasmesseci recentemente dalla banca d’affari criminale J.P. Morgan), ma dovrà pagare pegno: così, alla fine quei 545 € diventeranno da capo 500. Non c’è male come presa per i fondelli, no? Ma queste sono le risultanze di un capo del Governo “pagliaccio”, che più che far ridere, fa piangere. Peccato che molti vecchi che sognano magari di mangiare una bistecca da tre anni, e stanno mettendo da parte gli spiccioli solo per avvicinarsi ad una macelleria (dove si vergognano di entrare!), se poi si azzardano, ormai ridotti pelle e ossa, a rubare una salsiccia, trovano un giudice, lo stesso che si diverte a tollerare i lestofanti come Verdini (che di salsicce e di fiorentine, a guardare la sua taglia, ne divora parecchie!), che li condanna alla galera!

Questo è il programma di Matteo Renzi, chiamiamolo elettorale o funereo, che è la stessa cosa, che continuerà a “tessere” come il grande statista che è, per ingannare i gonzi e gli accoliti (la sua banda), che sono pochi, ma contano, eccome. I gonzi, invece, sono quegli italiani che, tutto sommato, con due o più stipendi, l'appartamenti di proprietà, con due automobili in famiglia, con il posto fisso da statali, i figli con il posto nepotistico da sfruttare, e con la tessera giusta in tasca, e qualche risparmio da parte, non certo consigliato dal banchiere amico, tra la selva delle truffe, non hanno alcuna motivazione da non dover credere all’ex-sindaco. Ma lo sono anche molti altri cittadini, meno fortunati, che, però, riconoscono nel ragazzotto, un piglio, uno stile “ducesco” verso il quale i loro cuori sono molto sensibili, perché, tutti, chi più o chi meno, vuoi se con impronta fascista o con impronta comunista, credono di saper riconoscere l’autocrate carismatico che li tirerà fuori dai guai. C’è un piccolo particolare, però, che questa gente, tutti parimenti zoticoni e creduloni, non conosce: i trucchi messi in atto dal “pagliaccio”, e che consistono nel gioco dei bussolotti. Se da una parte ne togli uno, dall’altra ce lo devi aggiungere, se no la piramide crolla. E magari non tengono conto della montagna di denaro che ogni ora si porta via la corruzione, organizzata dal suo “apparato”, quell’altra montagna che derubano biscazzieri ed evasori, quell’altra montagna che si frega la grande industria, piena di sostegni politici, quella che gravita attorno ai fallimenti bancari, ai grandi manager, ai vitalizi di migliaia di deputati, senatori, amministratori pubblici, e infine quella che ci sottrae la convivenza forzosa con l’euro. E sono tutti soldi che il regime non utilizza per dare UNA MANO CONCRETA ai pensionati (o ai poveri), ma spreca dietro la sussistenza di banchieri e burocrati falliti, o concede ai sindacati in miliardi di ore di cassa integrazione, una parte consistente, che dura da dieci anni, o ci tappe le falle che generano le aziende partecipate e i comuni in profondo rosso!     

A proposito di sindacati, il potente  Manitou li ha finalmente convocati, dopo mesi di finte diatribe, che servivano a nascondere l’accordo segreto a tre, Governo, Confindustria e CGIL, per infilare il Jobs Act di traverso, e regalare alti 15 miliardi alle imprese, le stesse che hanno messo in ginocchio metà delle banche italiane, sperando (da sciocchi), che una minima parte di queste risorse finissero in investimenti: certo ci sono finite, ma in investimenti fiduciari nei fondi speculativi, a strappare uno o due punti in più del mercato, alla faccia di milioni di disoccupati.

Ma, se volete, torniamo pure a parlare di disoccupati: in qualsiasi Paese al mondo, il disoccupato è quell’individuo che non lavora, per tutta una serie di motivi, il più letale di tutti, è quello che la crisi gli ha strappato il posto, e, se è giovane, ha già scarse possibilità di ripiazzarsi, se è sopra i cinquant’anni queste possibilità sono a zero. Ma per evitare che questo fronte di milioni di capifamiglia, faccia precipitare il Paese a picco, perchè diventa “soggetto passivo” del mercato (immobiliare, alimentare, e dei servizi, oltre a perdere l’aggio di curarsi, di riscaldarsi, di godere di tempo libero!), si concede loro un sussidio, che si chiama in tanti modi, reddito sociale, di cittadinanza, assegno di disoccupazione, ecc. In Italia no. In Italia la disoccupazione è un’immensa bolgia razzista, che, al confronto, i cosiddetti leader populisti alla Hofer, sono studentelli alle prime armi.

Infatti da noi ci sono i disoccupati in cassa integrazione, i quali, si guardano bene dallo spingere, loro e chi li rappresenta, cioè i sindacati, verso il ritorno al lavoro pieno, se uno sta in panciolle tutto il giorno ed è pagato profumatamente, oppure oltre all’assegno, trova il suo bravo lavoretto al nero! E soprattutto se questa pacchia dura decine d’anni, e l’assegno non è uguale per tutti, ma commisurato allo stipendio precedente: per cui se guadagnavo 10.000 come pilota Alitalia, adesso ne prendo 8.000 da “disoccupato”! Poi ci sono i disoccupati in mobilità (istituto che avrebbe dovuto scomparire con la riforma Fornero!), i quali sono un po’ meno fortunati dei primi, perché l’assegno lo riscuotono per un periodo inferiore, e mantengono la prelazione di essere da capo inseriti nel mondo attivo. Poi arrivano i disoccupati “a tutele crescenti”, o meglio “decrescenti” l’ultima invenzione del Governo delle Coop (Poletti), i quali, di solito, lavorano il tempo necessario che lo Stato paghi i contributi alle imprese, un anno o giù di lì, poi vengono licenziati in tronco, senza alcuna remora, ma ricevono  36 mesi di busta paga. Ancora, ecco gli esodati, cioè quei disoccupati, circa 100.000, che si erano illusi di andare in pensione anticipata dopo un accordo col loro datore di lavoro, e che la Fornero ha messo in mezzo alla strada, derubandoli di questo diritto. Questi ovviamente stanno campando consumando il loro TFR, poi non si sa. Infine ci sono i disoccupati “cronici” quelli che hanno smesso di cercare, perché non ne hanno più la forza o la speranza: qualcuno si ammazza, qualcun’altro finisce nelle mense e nei dormitori della Caritas, altri vivono in auto, rovistando nelle immondizie. Al contrario degli immigrati clandestini, tuttavia, non recepiscono alcun sussidio dallo Stato, e non hanno diritto neppure di essere ospitati nelle strutture d’asilo mese  a disposizione per quelli.

Per il Governo e i politici che lo sorreggono, in testa tutti gli uomini del PD, ovviamente, conta di più, tra costoro, chi va a votare, e quindi oltre la metà di questa “canea” resta esclusa da ogni preoccupazione catto-socialista di intervento: parliamo di oltre 5 milioni di persone!

E meno male che c’è il Papa che, ogni tanto, li rinfocola di speranze!

Conclusione: il “pagliaccio” continua a scherzare col fuoco, e le sue promesse restano puntualmente veri e propri raggiri ai fini elettorali. Il popolo ancora dorme, ma verrà il giorno, dio lo voglia, che si scateni, come sta avvenendo ad esempio in Francia. E allora quel “pagliaccio” resterà finalmente anche lui senza lavoro, perché non ci sarà neppure un circo equestre che lo vorrà!  (ROBESPIERRE)

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      

 
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