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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
« Come uscire dalla trappo...CASA ITALIA: campa caval... »

Il coccodrillo piange, la gente muore, l'Italia resta senza futuro

Post n°1401 pubblicato il 25 Agosto 2016 da r.capodimonte2009
 

Un conferenza stampa-pistolotto retorico quella di Renzi, che neppure l’inventore di questo arzigogolo parolaio avrebbe pronunciato, il romano Quinto Ortensio Ortalo, per compiangere decine di vittime della solita, infausta calamità naturale che colpisce il nostro Paese, come martellate sanguinose, distruggendo famiglie, beni, territori, monumenti, tradizioni... E chi può negare che i terremoti, come in questo caso, siano imprevedibili? Solo il procuratore dell’Aquila che condannò i geologi perché non l’avevano previsto, cioè un imbecille in toga! Ma il problema, sfortunatamente, non è tutto qui, e lo dimostra l’unico intervento intelligente e coraggioso dell’unica giornalista vera, che non gliel’ha mandata a dire al nostro rètore: perché invece di costruire milioni di mc di cemento, abitazioni che tempestano le grandi città di vani inutili che nessuno comprerà mai, o spendere miliardi sulle Grandi Opere che divengono ricettacolo di accordi mafiosi tra imprese e politica, non si comincia a delocalizzare da quelle entità territoriali, site in piena zona sismica (e tutti i ciuchi sanno qual è!), o ristrutturando le vecchie abitazioni in base alle ultime leggi previste, oppure addirittura spostando le vecchie bicocche, e ricostruendole in bio-edilizia, rimettendo in moto gli enti statali preposti a queste opere popolari, che sono stati spazzati via dalla speculazione edilizia?

Sapete cosa ha risposto Matteo? Che non è il momento di fare polemiche, perché le case sono di origine addirittura medioevale, e il terremoto le inghiotte, ahimè: davvero? Ma sono decine d’anni che tutti lo sanno! Certo se lo Stato o le Regioni o i Comuni non hanno soldi per convincere questa gente che ne va della loro vita, come è accaduto ieri, se restano nei bellissimi ma letali borghi, dentro case fatte di mattoni crudi (sic!), e nelle sfilate europeiste, noi pensiamo di spendere 5 miliardi all’anno solo per mandare i nostri soldati-mercenari in giro per il mondo agli ordini del Pentagono, e ne spendiamo altri 10 per togliere l’Imu a chi ha la villa, e altri 10 come bonus da 80€ a chi guadagna 25.000 € l’anno, e altri 50 li bonifichiamo a chi usa il gioco d’azzardo per instupidire i nostri ragazzi, si fa presto a capire che a un Governo come questo non frega proprio niente, e di certo le parole “commoventi” di Renzi non ci hanno convinto, che si continui a morire nei terremoti, nelle inondazioni, nelle strade dissestate, nelle autostrade costipate di lavori che non finiscono se non quando l’ordina la camorra, perché non vuole minimamente intervenire nella salvaguardia del patrimonio edilizio nazionale. Immaginate che, mentre tutti i vulcanologi del mondo stanno lanciando allarmi nei confronti di un risveglio nefasto del Vesuvio, la Regione Campania continua a rilasciare permessi per edificare sulle sue pendici, o fa la gnorri, sull’edilizia abusiva, di circa 600.000 persone a rischio!

Ricordate quelle statistiche che, già ai tempi anomali di Mario Monti, i media di regime sbandieravano, e che ponevano il debito pubblico italiano a zero se comparato con il valore  della proprietà edilizia privata? A parte la fregatura che i privati, i proprietari di abitazioni, da quella popolare al castello,  siano diventati, senza volerlo né saperlo, i garanti di 2.000 miliardi di debito pubblico, andate a leggerli ora quei dati! Un po’ le tragedie come quelle di ieri, ma anche dell’altro ieri, dove lo Stato se ne lava le mani (pensate a quel che combinò Berlusconi all’Aquila – ancora aspettiamo il contributo solidale di Obama!-) e allora sono i cittadini che debbono ricostruire, a spese loro, e quindi addio risparmi, e poi si ricostruisce a valori di mercato inferiori al 20-30% in meno, per la crisi edilizia dovuta alla recessione e ai pignoramenti, ebbene quei dati sono scesi di oltre 500 miliardi e continuano a scendere, perché il patrimonio edilizio si disintegra, scompare sotto le macerie e i morti. E con la sua scomparsa, scompaiono anche i soldi che vale!

Questa tragedia, che colpisce il patrimonio privato dell’edilizia (quello pubblico è meglio che lo lasciamo stare, perché è quasi del tutto abbandonato, e poi si pretende che gli stranieri se lo vengano a comprare!), colpisce, in modo altrettanto duro, i patrimonio privato dell’impresa, che è un’altra voce strategica per contenere lo sbilancio del debito: pensate che Renzi o chi prima di lui, ci abbiano mai pensato? Intanto la crisi ha disperso oltre 150.000 aziende, che basavano il 50% della loro sussistenza nel capannone e nei mezzi di produzione, che sono là, adesso ad arrugginire, preda delle banche, di Equitalia, e forse “cartolarizzati” (sic), in titoli tossici da cedere gli speculatori, a prezzi di realizzo (un capannone pagato 10 milioni, alla fine viene messe in liquidazione sì e no a 500.000 €!). Le altre, di cui questo Governo ha sbandierato, assieme ai mistificatori sindacali, la ripresa, perché diventate preda di investimenti stranieri, stanno cadendo come birilli ubriachi, e così svanisce il loro grande patrimonio imprenditoriale, oltre che occupazionale.

Di questi giorni, i drammatici esempi dell’ Alcoa e di Termini Imerese con le promesse da marinaio del Governo di salvarle, e invece ormai condannate dal tradimento di partner esclusivamente speculativi accettati dal Ministero e dai sindacati a suo tempo, ritiratisi poi in buon ordine, dopo aver saccheggiato la più grande fabbrica d’alluminio d’Europa e la ex-Fiat (cedute a quattro soldi ad Alcoa e a Bluetec), esserci assicurati i brevetti e il know-out, con più di 1.500 operai lasciati a casa, visto che gli ammortizzatori sociali, dopo 4 anni di bengodi, sono finiti!

Bene facevano ieri i sindaci del cratere a piangere, sì, certo per le centinaia di morti, ma anche per le prospettive-zero dei loro Paesi distrutti: una volta che certi personaggi, che hanno fatto della loro missione politica la menzogna, piangono, per solidarietà, le classiche lacrime di coccodrillo! (ITALIADOC)

 

 
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