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attualità, politica, cultura

 

 
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I veri "populisti" sono i globalisti de Il Sole 24 Ore

Post n°1443 pubblicato il 21 Ottobre 2016 da r.capodimonte2009
 

In un editoriale paranoico, scritto da uno dei tanti giornalisti massoni del Sole 24 Ore, gli stessi che hanno assistito, silenziosi e complici, al fallimento della loro testata “confindustriale” ad opera dei “compagni di merende” che si sono succeduti al comando, e la cui massima espressione è tale tipografo Vincenzo Boccia, messo a dirigere il sindacato padronale si istigazione dell’ex-sindaco di Firenze, si brinda alla quasi certa sconfitta di Donald Trump, dopo averlo impalmato dei soliti clichè stomachevoli, risparmiati alla sua avversaria ancora più stomachevole; e si inneggia ad Hillary Clinton come alla “diga innalzata” contro i populismi mondiali, compreso ovviamente quello di casa nostra (cioè Grillo), e che, secondo la tesi dei frequentatori delle logge privatizzate, toglierà molta energia a questi “profanatori del consenso”, cioè ribelli che vogliono ostacolare il globalismo internazionale e il “novo ordo seclorum”, posto e stampato sul Great Seal della loro moneta di riferimento, il dollaro.

Bella ipotesi! Peccato che Hillary Clinton non avrà certo vita facile: assodato che il suo avversario, per la prima volta, buono o cattivo che fosse agli occhi dei benpensanti, è riuscito ad aggiudicarsi 15 milioni di voti, questo solo alle primarie, più di quelli della democratica, la quale ha recuperato, guarda caso, grazie alle campagne scandalistiche di altri giornali “tipo Il 24 Ore”, come il NYT e il WP; il nocciolo duro che l’avvocato dell’Illinois, che non ha mai fatto altra professione che la politica (e che assomiglia tanto all’”avvocato” che dirige il giornale ormai rosa di colore e di fatto!), dovrà affrontare, sarà triplo, e sinceramente, dopo i disastri compiuti come segretario di Stato in Medio Oriente, non ce la vediamo a spezzarlo.

Primo, dovrà riprendere in mano la delicata questione dell’immigrazione clandestina, che il suo predecessore, social-progressista, aveva risolto con un muro di filo spinato ad alta tensione, tra Usa e Messico (e che Trump voleva solo confermare e rafforzare!); e della povertà della gente di colore, che ormai è sul piede di guerra, dopo che le milizie “democratiche” hanno avuto l’ordine di sterminare, perché costa troppo al sistema. In fondo, tutto il mondo è paese: la stessa teoria eugenetica che sta applicando l’Europa, facendo morire i poveri, lasciati senza pensione, senza casa e senza medicine, e concentrando gli immigrati dentro veri e propri “campi di concentramento”.

Secondo, si dovrà dare molto da fare dal punto di vista economico, dato che, in questo momento gli Usa hanno alcuni problemucci non da poco: la cassaforte cinese che contiene circa 10.000 miliardi di dollari, è bucata, e ogni mese ne escono un migliaio di miliardi, e questo contribuisce ad azzerare il valore della carta verde, che porta allo stesso risultato da parte dei giapponesi, dei filippini, degli indiani, dei latino-americani, dei sud-africani, ecc. Con un dollaro sempre più giù, anche il petrolio va giù, e gli sceicchi, amici della Casa Bianca perdono profitti, e saranno costretti pure loro, prima o poi, a metter sul mercato i loro miliardi di dollari: almeno finchè non finiranno le guerre mediorientali. Ed ecco il motivo per cui non c’è alcuna fretta di farlo, cosa che invece i russi hanno, di portarle a termine! Ad un certo punto la FED sarà costretta a “rivalutare” la propria moneta, ma sarà un disastro: causerà una nuova bolla interna, perché gli americani correranno a spendere e spandere (e poi sappiamo come va a finire!); le borse cresceranno a livello speculativo; la concorrenza commerciale crollerà, a favore delle altre valute, in primis l’euro e la sterlina, ma soprattutto l’yuan e lo yen. Così, per pompare occupazione e produzione, la filosofia americana seguirà il solito modello, lo stesso da duecento anni: fare le guerre, altre guerre, più incisive, o addirittura la guerra finale.  Da non dimenticare, infine che la Banca Mondiale, e per essa il FMI, sono in rosso: per sessant’anni hanno rappresentato una banca usuraia che prestava denaro e in cambio riceveva garanzie sulle risorse degli Stati più poveri; che alla fine se ne impadroniva, girando quelle ricchezze alla casa madre di Washington. Adesso, a parte la Troika, il FMI non lo invoca più nessuno, casomai, come in Grecia, viene imposto, ma i popoli, prima o poi, insorgono. Il gioco è stato scoperto, lo sanno bene le Filippine, che sono passate, armi e bagagli, sotto l’egida cinese! Lo stesso l’India, il Brasile, il Sud Africa, che si sono spostate sotto egida russa. Manca il Giappone, che finora ha mandato giù il rospo yankee, ma si sa che prima o poi, lo rigurgiterà! Insomma, da qui a quattro anni gli americani, e anche i massoni, compresi quelli di casa nostra, capiranno che non gli è convenuto spingere poi tanto la Clinton, una donna malata, non lucida, reazionaria nel cuore e nell’anima, indurita e incattivita anche dalle vicende personali, che, come donna, il femminismo mistificatore, fa finta di dimenticare!

Il terzo problema che si ritroverà la “signora”, è quello della guerra: il quadro medio-orientale così come lo aveva designato il suo predecessore è andato a scatafascio, lei è una delle interpreti di questo fallimento, quando, da segretario di Stato, concluse l’accordo nefasto con i sunniti integralisti (sia l’Isis che i sauditi), perché si schierassero in funzione anti Siria e anti Iran: a quel punto l’Isis si è presa la sua identità e ha fatto le sue scelte, e Riad ha continuato a sostenerla. La stessa Turchia, alla fine, costretta obtorto collo a mettersi contro un Assad con cui intratteneva buone relazioni in funzione anti-curda, ha dovuto interpretare il ruolo impostole dalla Cia, e ha osato perfino mettersi contro i russi, cosa che non accadeva dal 1915-18; e siccome, alla fine, Erdogan, si è rifiutato di rischiare il collo, la Cia gli ha organizzato un bel colpo di Stato, controproducente, in quanto, poi,  è passata armai e bagagli dalla parte di Putin. Adesso i turchi sono intervenuti in prima persona, accanto ai russi, per liberare la Siria; ma attenti: hanno capito, come d’altronde Mosca, che la “Coalizione Nato”, entro cui combattono anche truppe italiane di terra, sta finalmente provvedendo, dopo due anni ad attaccare Mosul, sede del califfato iraqeno, per il semplice motivo che spera che i 5.000 uomini dell’Isis si ritirino a Raqqa, sede del califfato siriano, che è, dopo, la caduta di Aleppo, l’unico caposaldo sunnita ancora in grado di impensierire Assad. Ecco il motivo per cui si tenta di affrettare la caduta di Mosul, prima che Obama tolga il disturbo, ma non sarà facile. Mosul rischia di diventare un’altra Aleppo, questa volta bombardata dalle “truppe democratiche e mercenarie” degli yenkee e dei loro alleati, e la Clinton si vedrebbe messa alla gogna, così come ha tentato di fare con Putin, accusato delle barbarie più nefaste; mentre nessun media di regime occidentale, tranne qualche raro caso, ha mai pubblicato le foto degli F-18 dipinti coi color degli Suhkoi russi, o le incursioni dei jet europei, come i belgi e i francesi, sugli ospedali siriani!

Hillary Clinton avrà le stesse doti mistificatorie di Barach Obama? E’ davvero così amata e considerata perfino all’interno della UE? Riuscirà a far dimenticare l’ostracismo mostrato contro chi ha appoggiato Trump, come il c.d. “populismo”, soltanto e semplicemente in funzione anti-Nato e filo-Russa?

Noi pensiamo proprio di no, rispondendo alle illusioni che su cui si basano i giornalisti de Il Sole: i quali, anziché continuare a dare addosso al “populismo”, dovrebbero cominciare a pensare su quanti voucher poter contare, dopo essere stati posti in mobilità forzata! (ITALIADOC)

 

 

 

 

 
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