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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
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I giudici dell'Alta Corte inglese collegati con l'alta finanza: scimmiottano quelli italiani!

Post n°1454 pubblicato il 04 Novembre 2016 da r.capodimonte2009
 

Questa maledetta Unione Europea ha diffuso molte gravi malattie contagiose, che si sono impresse come marchi infuocati sulla pelle dei popoli, e questa dannazione ha portato le stesse istituzioni a soffrire di mali endemici che si scaricano fragorosamente sulla politica, sull’economia e sugli aspetti sociali del continente. La peggiore di esse è certamente la corruzione, che agisce come una piovra, con la testa

dentro le stanze del potere e con i tentacoli che si dipanano attraverso i principali settori della vita pubblica. Dalla corruzione, che è invasiva come una plaga, e l’Italia in questo momento guida la classifica dei Paesi più corrotti, deriva anche lo sconvolgimento generale del senso di giustizia, con l’inserimento forzoso dei giudici nella politica, cosicchè esso decade a semplice gestione parziale su tutte le materie giudiziarie. In questo il nostro paese ha fatto scuola, poiché è il potere acquisito da gruppi o lobby che determina la scelta di taluni magistrati, nel condividere quel determinato atteggiamento o corso politico. Dopo il 1945, la cosa si concretizzò, negli Anni Settanta, con la Loggia P2, quando la massoneria convinse un alto numero di magistrati che il ruolo dell’Italia doveva essere affidato a gruppi di potere cospirazionisti, mediatici e finanziari, in linea con i dettami che derivavano dalle intelligence occidentali, specie Usa. Alla caduta di Licio Gelli, il potere giudiziario si fuse con il sovietismo più conservatore e brutale, e iniziò la stagione dell’assalto al potere esecutivo, che sfociò, prima nell’operazione “tangentopoli”, che, in realtà fu il trionfo delle logge antagoniste, le quali dopo aver disintegrato le concorrenti, le sostituirono in tutti i gangli della politica, con un riversamento di soggetti direttamente dai tribunale fino ai seggi parlamentari; poi  nella guerra dichiarata a Silvio Berlusconi, che durò vent’anni, fino a che lo stesso, orchestrando, a sua volta, gli antichi suoi addentellati massonici, difese, finchè potè, il suo potere contro le altre logge più progressiste, entro le quali si muoveva soprattutto il “pool milanese”. Fino all’avvento di Giorgio Napolitano, in cui CSM, Cassazione e molte procure, mutarono da capo casacca, aderendo a logge molto più potenti, come la Gran Loggia di Washington, che è quella che tuttora, muove le fila del Governo italiano.

Che la malattia si espanda l’abbiamo visto ieri, con la sconcertante decisione dell’Alta Corte inglese, di accogliere un inconsistente e peregrino ricorso da parte di due cittadini di origini straniere, un barbiere e una manager, contro la Brexit, con l’asserzione che il referendum popolare che l’ha determinata non avrebbe valore se non avallato dal Parlamento. Dimenticando, questi giudici, che il  parlamento decise l’ingresso della GB nell’UE, ma anche il valore intrinseco del risultato referendario.

In realtà i giudici dell’Alta Corte, non sono altro che confratelli di obbedienza massonica, istruiti a bloccare la ritrovata indipendenza britannica dai loro emuli tedeschi e francesi, che temono quel che sta già avvenendo: un indebolimento ulteriore della sterlina, che causerebbe uno shock sull’export soprattutto tedesco. Guarda caso la giovane sudamericana Gina Miller, autrice dell’esposto, è una yuppy che guida un “hedge fund” l’SCM, una che si è appunto messa d’accordo con la pattuglia degli uomini in ermellino, i quali hanno pensato bene di tendere questa “trappolina” al primo ministro May, solo per complicarle la vita, ma soprattutto per ricavare denaro dalla speculazione che adesso si scatenerà sui mercati, e che peserà molto di più, così come la pensa il WSJ, sugli accordi di uscita della Brexit. Perché la May non lo nasconde: nel caso il parlamento votasse a maggioranza per il “remain”, lei andrebbe ad elezioni politiche anticipate, e le vincerebbe di gran lunga.

Quel che viene da pensare è che quelle stesse toghe inglesi che si sono schierate per la politica contro il voto popolare, assomigliano paurosamente a quelli che in Italia risparmiano alla pattuglia governativa e ai suoi collaboratori, ogni tipo di guaio giudiziario, pur sapendo che costoro governano non in nome del popolo, ma delle lobby, di cui essi fanno parte: E che sono tutti o quasi tutti di matrice massonica.

E che magari, in nome della “democrazia” dell’Habeas Corpus , sperano che i lori risparmi, grazie alla signora Miller, si possano moltiplicare.

In Italia non ne hanno bisogno, visto che i lori stipendi superano di gran lunga quello della Regina d’Inghilterra e del Presidente degli Usa! (David Ricardo)

 
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