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Il giornaletto del lobbista Angelucci, co-diretto dal “pornografo” Feltri, dice di aver scoperto un'altra polizza a favore della Reggi e che Romeo aveva, pensate, anche una cassetta di sicurezza in banca, adesso vuota! E questo  mentre l’Italia è sconquassata dalla crisi, forse irreversibile, del partito di maggioranza relativa, e altri tre gravi casi si affacciano sulla cronaca giudiziaria del Paese; anche se, unitamente ai tanti altri, sembrano non scuotere affatto questi “fogli sparsi da incartare il pesce”, che qualcuno ha avuto l’ardire di chiamare Libero.

Evidentemente a Feltri, dopo la notizia che il dott. Gianfranco Fini riciclava denaro sporco assieme alla sua nuova famiglia, non fa nessun effetto che a L’Aquila sia indagato per corruzione il Governatore dell’Abruzzo, D’Alfonso (famoso per aver spintonato e fatta cadere in aula la capogruppo grillina all’assemblea regionale, che lo attaccava, accusandolo proprio di questi reati!), per aver orientato verso certi mazzettari le gare d’appalto del terremoto; né gli interessa che papà Tiziano Renzi sia indagato per un reato alieno, “traffico influenze” che non c’entra niente con il contrabbando di medicinali, ma sembra sia relativo all’influenza che i lobbisti possono avere nei confronti di corrotti e corruttori per agevolarli, come è accaduto nello scandalo CONSIP, dove sono restati impigliati perfino il generale dei carabinieri Del Sette e il ministro Lotti. E il papà più famoso d’Italia non è nuovo ad inchieste, anche molto più specifiche, con presenti e gravi reati finanziari, che i magistrati del “giglio toscano” finora avevano ignorato, ma che avrebbero travolto chiunque cittadino normale ci si fosse trovato coinvolto!

Né il buon Feltri ha fatto caso che a Siena, per l’ennesima volta, il tribunale archivia il “delitto” Davide Rossi, il capo del marketing di MPS, buttato giù dalle finestre e assassinato, prima che potesse rivelare i segreti nefasti della grande banca depredata dal PD. E’ chiaro che la setta giudiziaria che si annida nel tribunale di Siena continua a chiudere gli occhi su questa tragedia, mentre sarebbe stato opportuno che i giudici (ma finchè i giudici che presiedono sono uguali ai giudici che accusano, le cose non cambieranno!) consentissero la “legittima suspicione”, per trasferire così ad altra procura le indagini, così come richiesto dagli avvocati della famiglia Rossi!

Certamente la polizze che quell’imbecille di funzionario intestava a destra e a manca, e che Feltri immagina siano il prezzo della corruzione della Raggi (non gli basta averla trattata da “puttana”) sono molto più importanti del cataclisma che sta avvenendo in Italia, compresi i nuovi processi che si profilano all’orizzonte  contro il suo “leader maximo” Silvio Berlusconi, che lo volle a dirigere Libero, per appoggiare il Sì al referendum, liquidando, senza pietà, il povero Belpietro, con un bel “stai sereno”!

Così questo giornale si avvia a diventare il meno venduto quotidiano, ancora in piedi solo per mantenere Feltri (molto esoso!): tuttavia, conoscendo gli altrettanto esosi Angelucci (che falsificarono la carte per ottenere contributi pubblici in sovrappiù, di quelli già abbondantemente immeritati!), crediamo che di fronte al 50% delle copie vendute in meno, la carriera di “censore” del nostro, abbastanza presto subirà un rovescio... (ITALIADOC)