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attualità, politica, cultura

 

 
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Il programma di governo in politica estera del M5S

Post n°1563 pubblicato il 26 Aprile 2017 da r.capodimonte2009
 

SECONDA PUNTATA

Secondo il M5S questa Europa è da considerarsi fallita. Ormai ha perduto ogni connotato originale, tra quelli che i padri fondatori avevano indicato quali “essenziali e incontrovertibili”: una cultura comune basata sulle tradizioni cristiane, una sicurezza internazionale basata su una politica estera comune, una pariteticità di condizioni sociali ed economiche tra gli Stati.

Neppure una di queste condizioni, in venti anni, è stata completata, anzi, sono state disattese, con grandi mistificazioni e contraddizioni: la principale, l’introduzione di una moneta unica del tutto disarmonica, perché non poggia su un vero “istituto di emissione a carattere inter-statale”, ma su un mega-istituto privato, derivazione a sua volta delle “banche centrali privatizzate” dei singoli Paesi. Il cui unico scopo è stato quello di sottrarre il controllo dalla moneta ai popoli per consegnarlo ai banchieri. L’altra schiacciante contraddizione è quella che l’iniziale conversione tra le monete nazionali e l’euro è stata basata sul valore di una moneta-guida, il marco tedesco, il quale ha approfittato brutalmente, falsificando del 25% il tasso di cambio a suo favore, e provocando così una discrepanza finanziaria entro lo stesso euro, che in ciascun Paese dell’Eurogruppo, ha un valore differente, ma sempre favorevole all’euro-marco. Questo ha determinato una spinta economica gigantesca di cui la Germania si è servita come grimaldello concorrenziale nei confronti dei partner: distruggendo, di fatto, ogni significato di coesione dell’Unione; cancellando la sovranità di ogni singolo socio, non in nome di sacrosanti principi, ma solo per causalità speculative.

I costi insostenibili richiesti ai partner  da una Commissione praticamente in mano ai burocrati tedeschi o ai loro vassalli, unitamente alla folle politica di austerità pretesa nei confronti di chi non può minimamente permettersela, come l’Italia, un Paese essenzialmente esportatore, che da sempre utilizzava la lira come leva per aumentare o diminuire l’interscambio internazionale a fronte dell’equilibrio dei bilanci, ha trasformato il mercato unico europeo in un vero incubo, che spinge l’Italia e non solo, ad una costante recessione, ad una permanente caduta della domanda, zero investimenti e massima disoccupazione. Di conseguenza si è scatenata la più grave crisi bancaria dal dopoguerra, che sta seriamente mettendo in pericolo l’equilibrio stesso del reddito nazionale (in perequazione col debito pubblico), ormai molto al di sotto dei debiti dello stato (solo quelli bancari superano i 200 miliardi!).

Tutti  coloro che, travestiti da economisti, continuano a vedere piccole luci in fondo al tunnel, sono poi i principali colpevoli e responsabili di quest’avvitamento, che, in soli quindici anni, ha portato il nostro PIL all’estremo, il nostro Debito ad altezze mai raggiunte, ma soprattutto alla distruzione sistematica di quello che era il nerbo produttivo made in italy, la media e piccola impresa. Di conseguenza  la moneta unica si è dimostrata strumento suicida, ed è tanto vero che, ad una analisi più profonda, si nota che tutti i Paesi fuori dall’Eurogruppo godono di economie di gran lunga più solide di quelle degli altri, e, anzi, sono tra i più terrificanti concorrenti di questi, sia a livello fiscale che finanziario: la Gran Bretagna ne è l’esempio più eclatante!

Il M5S dichiara semplicemente che gli italiani debbano scegliere se restare dentro questo esperimento fallimentare, o uscirne, visto che esiste già un’abbondante letteratura economico-finanziaria che prevede tutte le mosse da fare per ritornare ad una moneta sovrana da capo emessa da una banca centrale di Stato, e non più da soggetti privati. Tutto il resto, le minacce, gli incubi, le menzogne di catastrofi aleggianti attorno all’Italexit sono da buttare, perché il disegno dei grandi poteri finanziari è quello di non indebolire l’euro, anzi di continuare ad utilizzarlo come moneta di garanzia del dollaro (che su di esso specchia i suoi disastri!), e di moneta leader tedesca.

D’altra parte, dopo il risultato del primo turno elettorale francese, è fin troppo chiaro che gli “europeisti” ormai sono disposti a tutto, anche a presentarsi con candidature trasformistiche, legate al sistema finanziario più discutibile e perverso, pur di mantenere in piedi una costruzione che, ormai fa acqua da tutte le parti.

E’ ovvio che alla infausta e sospetta clausola che finora ha impedito ai popoli dell’Eurogruppo di votare democraticamente l’adesione o meno alla moneta unica, il M5S oppone una legge di iniziativa popolare per sbloccare questa manovra antidemocratica (che fa il paio con il potere di una Commissione cooptata dai banchieri e non eletta dai popoli!), la quale rispristini il diritto ad un referendum esattamente uguale a quello inglese. Ovviamente questa legge, che dorme in Parlamento grazie ad una maggioranza che non ha alcun interesse  neppure a presentarla, diverrà attiva quando il Movimento addiverrà al potere: ecco la necessità storica che gli italiani sappiano quale arma avranno in mano, cioè un avvenire certo per se stessi e per i propri figli, per sconfiggere la mafia europeista. (ITALIADOC)

 

FINE SECONDA PUNTATA

 
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