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Gli strateghi guerrafondai di Mrs. Clinton

Post n°1384 pubblicato il 29 Luglio 2016 da r.capodimonte2009
 

 

“Ecco le armi che avete inviato ai vostri cani. Adesso sono nostre e li utilizzeremo per ammazzarvi”. Lo Stato islamico ha rilasciato poche ore fa un nuovo video di propaganda che immortala le armi occidentali, destinate alle forze sostenute dalla Coalizione, catturate dai terroristi (potete vedere le foto nel blog Gli Occhi della Guerra). “Ecco dove finiscono le vostre armi – recita la voce fuori campo – adesso saranno utilizzati per ammazzarvi, la vostra tecnologia sarà utile alla nostra causa”. I terroristi esultano mentre scaricano decine di casse di legno contrassegnate da simboli e raccomandazioni occidentali. Mitragliatrici pesanti calibro ’50 destinate agli oltre 2000 Humvee sequestrati dall’Isis, migliaia di munizioni di piccolo e grosso calibro. A centinaia le granate anticarro ed antiuomo. Si scorgono anche delle protezioni balistiche individuali. Visibili anche numerose telecamere ad infrarossi per monitorare le aree sensibili e svariati tipi di sensori individuali.  Gli Stati Uniti e la Coalizione, continuano a rifornire i cosiddetti gruppi militanti moderati in Siria, alcuni dei quali legati ad Al-Qaida. Questo, secondo il Pentagono, è sempre stato il male minore. Soltanto gli Stati Uniti, lanciano tra le 150 e le 200 tonnellate di equipaggiamento al mese nella sola Siria.  Tali forniture non tengono conto delle operazioni parallele della Cia. Non è ancora chiaro quale deposito dell’Esercito Siriano Libero sia stato saccheggiato. Il Pentagono non commenta il video, ma le sigle sulle casse in legno non lasciano adito a dubbi. Ed ancora. Decine di portatili, hard disk e fotocamere digitali, strumentazione per il pilotaggio remoto dei droni. Lanciagranate da 40 mm, numerosi mortai, tende da campo e ricetrasmittenti con annessa suite di codifica: tutto nelle mani dello Stato islamico. Non sarebbe comunque la prima volta. La perdita dell’equipaggiamento paracadutato è stimata tra il 25 ed il 40%. Vladimir Putin ha invitato a più riprese il suo omologo a separare, nel più breve tempo possibile, le forze moderate da quelle di Al Nusra e dagli altri gruppi estremisti. Putin ha più volte accusato Al-Nusra, ramo siriano di al-Qaida, di agire sotto l’etichetta dei ribelli moderati e di usufruire dell’equipaggiamento statunitense paracadutato.

Tutto questo speriamo serva a dipanare (ma non ci contiamo troppo!) la confusione mentale e la segatura che molti osservatori continuano a macinare nei loro cervelli bacati, in merito a ulteriori interventi militari che l’Occidente dovrebbe portare contro l’Isis, dopo gli attacchi diretti del terrorismo in Francia, Belgio e Germania.

Come si può facilmente notare, e poi dobbiamo far conto che la Turchia, attualmente, sta facendo una rapida macchina indietro nel suo appoggio mistificatorio al Califfato, dopo le prove inconfutabili che dietro il colpo di Stato c’era evidentemente lo zampino americano, non esiste alcuna diversificazione reale, in questo strano conflitto, tra amici e nemici, per il semplice motivo che gli Usa intendono restare padroni a tutti i costi dell’area medio-orientale, in termini strategici ed economici, e per questi motivi: per continuare a costituire, nonostante i contrasti, l’ombrello difensivo dello Stato d’Israele; per rafforzare l’antagonismo nei confronti della Russia, che “ha osato” interferire nel teatro, appoggiando senza mezzi termini la Siria, e mettendo in seria difficoltà il Daesh; per interessi economici prevalenti, in base al controllo che Rockefeller & C. detengono sul petrolio iraqeno (guadagnato con una guerra sporca, quella contro Saddam Hussein!), e che vorrebbero allargare su quello siriano.

L’altro bandolo della matassa è il doppio ruolo saudita: mezzo Cccidente, Italia compresa, sta rifornendo di armamenti la mano destra di Riad e i suoi sceicchi, e questi con la mano sinistra li cedono al Califfato, in funzione anti-sciita, sbugiardando platealmente l’alleanza politico-economica che questi regimi, altrettanti integralisti e fanatici, ma ricolmi di ricchezze (che non hanno mai voluto condividere con i loro confratelli da secoli!), e Washington!

Alla fine, i terroristi che ideologicamente aggrediscono i popoli inerti d’Europa (non certo i governanti, superprotetti da scorte e milizie!), sono armati proprio dai loro stessi alleati, gli americani; e questa gigantesca, ipocrita mistificazione, è farina del sacco di Hillary Clinton, che l’ha tramata nei quattro anni in cui fu Segretario di Stato di Barach Obama, e che oggi, sconsideratamente si candida alla Presidenza, per continuare questo gioco al massacro.

I progressisti mentono e sanno di mentire, sostenendo che questa “piccola belva” manterrebbe la pace nel mondo. Basti pensare quel che combinò il suo maritino, Billy, dopo averla sputtanata per mezzo mondo con ceste di corna, che, per il buon vivere dell’House of Cards lei ha presto dimenticato: la più sanguinoso conflitto europeo dai tempi della IIa Guerra Mondiale, l’aggressione alla Serbia, durante la guerra civile nel Kossovo, la cui madrina, fu, allora, la sua maestra, Madleine Albright, capo del cartello imprenditoriale che poi si impadronì delle floride industrie di Stato di Milosevich, senza battere ciglio; sottoponendo però, prima, grazie alle connivenze della Nato, il Paese, a 78 lunghi giorni di bombardamenti, che fecero 350.000 morti tra civili e militari, e assassinarono1.456 militari tra le truppe amiche, avvelenati dall’uranio impoverito yankee.

Per questo il rigurgito di menzogne che ogni giorno si riversano sulle opinioni pubbliche occidentali, ormai, stanno scoprendo la verità: la nato e chi la sostiene, non regge più, e non è un caso che Donald Trump si sia permesso di dichiararne l’inutilità, i costi astronomici, e le contraddizioni, in un mondo che, al contrario, proprio perché ha finalmente ritrovato la seconda potenza equilibratrice, la Russia di Putin, dovrebbe mirare alla pace globale. (R. Scagnoli)

 

 
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