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Post n°1634 pubblicato il 29 Settembre 2017 da r.capodimonte2009
La indiscussa intromissione del Vaticano negli affari interni dello Stato Italiano in maniera così inequivocabile e sfacciatamente di parte, risaliva niente meno che al referendum per il divorzio, 1974. In 43 anni, questa “chiesa” teologale solo di fatto, in realtà ormai del tutto compromessa con le peggiori affinità temporali, dall’usura, al mercimonio, fino alla pedofilia (ed ora si mormora perfino sulle eresie papaline), tenta adesso di rilanciarsi nel modo peggiore, assumendo i tratti caratteristici della faziosità, che le derivano dall’inquinamento cui vanno soggetti i poteri forti, specie gesuitici, nei confronti della massoneria. Il pedissequo rapporto politico instaurato dalla corrente modernista, guidata dai gesuiti, costituitisi in forza finanziaria con l’Opus Dei, e poi ripartitasi nelle varie logge massoniche di osservanza soprattutto francese, determinò, clamorosamente, il colpo di mano che portò all’esilio Papa Benedetto, per consegnare ai vertici del cattolicesimo un uomo “falsamente” interprete del disegno cristiano, in realtà abbarbicato a tesi sovversive e liberali, che egli ha saputo “saggiamente” mistificare in un “pauperismo” di bandiera, limitato dalla vera facciata edonistica e materialistica dei suoi adepti. Così al posto del crocefisso d’oro ne è spuntato uno di ferro, ma gli esperti incaricati di dipanare gli scandali finanziari della Curia, oggi, si dimettono, con le mani alzate, sconfitti dalla vastità delle vergogne; al posto degli sfarzi della sede apostolica, c’è una stanza di un albergo, ma lo IOR non è ancora riuscito ad entrare nell’ufficialità delle banche mondiali, a causa delle sue gravi negligenze di tipo etico e finanziario; la severità gesuitica sembra prevalere, ma in realtà questa chiesa è corrotta dalle fondamenta, soprattutto dal punto di vista del rapporto tra i preti e la sessualità, anche minorile. Una sessualità che fa il paio con un'altra ipocrisia, quella dell’uguaglianza, dopo che il matrimonio tra tonache, risolverebbe almeno una delle peggiori ignominie! Lo scopo della trasformazione ecclesiastica nella versione laica ha superato perfino la sfacciata e manifesta solidarietà politica verso il comunismo tracciata da Papa Giovanni, verso un’accondiscendenza, poi rivelatasi operativa, tra le forze politiche cattoliche e il PCI. Oggi, che i tempi sono radicalmente mutati, e quelle forze di sinistra che fecero il vanto del compromesso storico, si sono da tempo vendute al neo-liberismo finanziario e lobbista, il Vaticano, indebolito come non mai, con una dissolvenza quasi totale di conversioni, con l’abbandono delle prerogative dogmatiche da parte di molti strati popolari, verso un “animismo” della speranza; con lo spettacolo desolante dei suoi vescovi corrotti, ha altre mire sul nostro Paese: e sono le stesse di una certa classe dirigente filo-europeista, che ha trovato, nella malavita organizzata e nella massoneria, le sue fonti di ispirazione, e nelle classi imprenditoriali e giudiziarie, i migliori sponsor. Una selva di caste, privilegi, corruzioni, burocrazie infedeli e corporazioni arroccate al potere, determinano, ormai il destino dell’Italia, dopo aver tagliato fuori il popolo. A questo punto, piuttosto che avallare la conquista del potere da parte di movimenti innovativi, fortemente laici, giustizialisti e rivoluzionari, poco disposti a permettere la infida propaganda, ad esempio, sull’immigrazione clandestina (Ius Soli, accoglienza selvaggia, kalergismo, ecc.), la Curia papale ha deciso di appoggiare la politica di spoliazione da parte delle classi benestanti e corrotte, verso quelle ormai povere, avallando la riduzione in miseria del Paese, mantenendone, così si illude, il controllo, e non solo a livello di coscienze.
Ma questo Papa, e chi alita la disintegrazione morale ed economica dietro di lui, ha fatto male i conti sull’acrimonia e sulla indignazione dell’italiano medio, che rappresenta ancora la maggioranza del Paese, e che non riprenderà certo a frequentare le parrocchie o le chiese; egli è rabbioso, soprattutto verso chi mistifica l’abito talare in casacca politica e sociale, per portare miseria e autorità, al posto della speranza: e non c’è ritorno, finchè il regime clerico-massonico non sarà abbattuto! (ITALIADOC)
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