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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
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Il M5S si schiera con gli oppositori del G7, e i picciotti di Berlusconi si allarmano!

Post n°1635 pubblicato il 02 Ottobre 2017 da r.capodimonte2009

Bisognerebbe ragionare un attimo sull’articolo di tale serpentello berlusconiano, che alita la sua linguetta biforcuta all’ombra del direttore a libro paga dell’entourage che fu di Dell’Utri, di Catone, di Ciarrapico, di Cosentino, di D’Alì, di Firrarello, di Landolfi, di Lombardo, di Milanese, di Pittelli, di Romano, di Valentino, di Vito, i magnifici 13 condannati per associazione mafiosa, tra gli altri 55 condannati per altri reati da galera, e ci riferiamo solo ai parlamentari: si tratta di tal Francesco Maria Del Vigo, apprendista fumettaro de Il Giornale. Il quale, evidentemente fa finta, da dandy neo-liberista con le saccocce piene, e con famiglia  a carico  di qualche lobby incappucciata, di non vedere quel che resta del Paese governato dai suoi “santoni e boss”, e che per fortuna, ogni tanto, si sveglia, per merito di chi ha il coraggio sacrosanto e ammirevole di opporsi sulle piazza a questo “olocausto quotidiano”. Perché, dall’altra parte trova la milizia di Stato, che il Del Vigo difende a spada tratta, e che ha l’ordine dal regime di rintuzzare, alla maniera catalana, ogni opposizione. E il M5S, secondo lui, dovrebbe schierarsi con la canea che sta mettendo a ferro e fuoco la nazione, derubando il popolo della sua dignità e dei suoi diritti, soprattutto, il lavoro, la libertà di opinione, la giustizia, anziché con  chi protesta e ci prende pure le botte sopra. In questo caso la contestazione era contro il G7, uno dei teatrini che le grandi potenze (quelle che hanno perfino messo da parte la Russia, perché era anticonformista!) orchestrano per sfruttare milioni di persone, attraverso l’alta finanza, lo stupro ambientale, e la fame e la sete, dopo essersi accaparrate le riserve energetiche! Ma chi ha detto che i delinquenti non siano proprio questi giornalistucoli che vegetano rabbia e perfidia, e che aborrono il coraggio, perché è la codardia di mistificare la verità dietro la muraglia fangosa di una corporazione intoccabile che li mantiene in vita, una vita grama di topi in gabbia! Il Giornale suona l’allarme: il movimento potrebbe innestare la protesta generale, e l’uniformità del potere, scricchiolare! E’ vero: stavolta il M5S si è messo ufficialmente dalla parte della protesta, e se deplora la violenza (che non è sempre detto che sia dalla parte del popolo, anzi!), significa che finalmente si è apertamente schierato con chi  crede nel cambiamento radicale di quest’Italia circoscritta dalla brutalità e dalla corruzione. E poco importano le bandiere, perché la rivoluzione non ha colore: e per accontentare il meschino Del Vigo, citiamo il suo “beniamico”, Robespierre: “I grandi princìpi sono come le mongolfiere, volano alto; ma tengono la rivoluzione lontana da terra!”

E adesso ecco a voi l’articolo di cui sopra: “La vera anima del Movimento 5 Stelle è quella che abbiamo visto in questi giorni al G7 di Torino. Sciarpe calate sul volto, sassi e botte contro le forze dell'ordine, fantocci di Renzi e Poletti decapitati in piazza con la ghigliottina. Sono questi gli amici di Grillo. Dal virtuale al reale, Rousseau diventa Robespierre e fa rotolare le teste. Il Movimento 5 Stelle, ancora una volta, ha scelto di stare con l'illegalità, con il ciarpame dei centri sociali, coi delinquenti che prendono a sassate gli agenti di polizia. Gli scontri avvenuti a Venaria - comune amministrato da una giunta pentastellata - sono la coerente degenerazione di una politica della violenza. E, a forza di berciare dai palchi che bisogna eliminare i politici e spaccare tutto, alla fine un cretino che lo fa davvero salta sempre fuori. Ieri, al termine di una giornata di scontri (8 agenti feriti, uno con un trauma cranico), una consigliera M5s twitta inferocita: «Sembra impossibile, Andrea libero subito». E l'Andrea in questione è Andrea Bonadonna, leader del centro sociale torinese Askatasuna, arrestato per aver menato un poliziotto. E i grillini lo vogliono libero. Loro, che sventolano le manette contro i politici e che vorrebbero mettere dietro le sbarre mezzo Paese, chiedono la scarcerazione di uno che picchia i poliziotti. Perché il brodo di coltura è lo stesso, ed è quello dell'antagonismo, dei vecchi arnesi della sinistra No global e dei No Tav. Il centro sociale Askatasuna è un bubbone che andrebbe estirpato, una zona franca dell'illegalità che deve essere chiusa, non coccolata. Non è tollerabile che un sindaco, un uomo delle istituzioni - è il caso del primo cittadino di Venaria - ammetta di condividere le ragioni di una protesta che le istituzioni le calpesta. Non basta andare col vestito della festa alle convention di Confindustria o al forum Ambrosetti per camuffare la propria identità. E Di Maio, che si affretta a precisare che loro non stanno coi violenti, mette una toppa più evidente del buco e cerca di nascondere dietro la sua sagoma di cartone un esercito di teste calde. Ma un movimento politico non può stare con i delinquenti, mai. Altrimenti è un pericolo per il Paese.” (ITALIADOC)

 

 
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