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DA OGGI SI INIZIA LA LOTTA PER L'UGUAGLIANZA DEI DIRITTI DELL'UOMO E DELLA DONNA
Post n°73 pubblicato il 01 Aprile 2009 da ipersurrealistart
Tag: agenzie viaggi, Comuni a Cinque stelle, costituzione, costruzioni edili, deputati, donne., ecologia, economia, energia, GIANNI IVIGLIA, informazione, italia2009, mafia, Medicina, MOVIMENTO ITALIA 2009, news, parlamento, politica, Rete, Salute, scandali politici, senatori, Tecnologia, Trasporti, viabilità, voli, www.blog.libero.it/italiaiviglia, www.gianniiviglia.com Il divario di retribuzione tra donne e uomini rappresenta ancora una realtà nell'Unione europea e non solo. In gran parte dei casi tale divario non è riconducibile a criteri oggettivi. In un'Europa che vuole essere moderna e competitiva di fronte ai cambiamenti demografici , combattere contro il divario di retribuzione non deve avere soltanto un valore simbolico bensì, a mio avviso deve essere un obiettivo fondamentale. Eppure pensate che il trattato di Roma conteneva fin dal 1957 il principio della parità di retribuzione tra lavoratrici e lavoratori. L'art. 141 del trattato CE prevede che gli Stati membri garantiscano l'applicazione del principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro ovvero per un lavoro avente lo stesso valore. Peraltro, la riduzione del divario di retribuzione figura tra gli obiettivi della strategia europea per la crescita e l'occupazione Le statistiche mostrano che il divario di retribuzione dipende dall'età, dal titolo di studio e dagli anni di esperienza: le differenze di retribuzione superano il 30 % nella forbice di età da 50 a 59 anni (nel 7 % dei casi ciò vale per le persone di età inferiore a 30 anni); superano del pari il 30 % presso i diplomati del ciclo superiore e non superano il 13 % presso i lavoratori che hanno ultimato il ciclo secondario inferiore. Tali differenze possono raggiungere il 32 % presso i lavoratori che hanno trenta anni di attività in un'impresa, mentre il divario di retribuzione si limita al 22% tra i dipendenti che hanno un'anzianità da uno a cinque anni. Inoltre, il divario di retribuzione fa registrare variazioni importanti da uno Stato membro all'altro, da un settore all'altro e, a volte, da un'impresa all'altra. Ma allora io mi chiedo:tutti i nostri governi precedenti e purtroppo anche attuali cosa hanno fatto sino ad oggi? Anche perché mi risulta che quel poco che ha ottenuto la donna se lo é dovuto guadagnare lottando contro la intera socetà maschilista e di potere. Io ritengo che sia mancata la volontà da parte dei nostri signori politici di fare realmente qualcosa,perché é perfettamente inutile fare leggi e proclami per la parità dei diritti tra uomo e donna se poi queste leggi e questi procami quando é il momento non vengono fatti rispettare in un modo serio come dovrebbe essere. E con questo da oggi italia 2009 inizia una nuova lotta e non la abbandonerà sino a quando non si arriverà a una parità dovuta alla donna. Per cui chiediamo un aiuto a tutte voi donne di unirvi a noi e di denunciarci tutto quello che avete saputo o che sta accadendo a voi stesse. Sarà nostro compito rendere pubbliche le vostre denunce e lottare al vostro fianco per ottenere quello che é un vostro sacrosanto diritto. 01/04/09Gianni Iviglia |
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