ITALIA 2009

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SI PREPARANO A CHIUDERE ANCHE IL TUO BLOG, E PRIMA O POI LO FARANNO!!!!!

RICEVO & PUBBLICO <http://italiopoli.ilcannocchiale.it/?r=81145>

Il Senatore Gianpiero D'Alia, con il suo emendamento <http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=392701&idoggetto=413875> all'articolo 50 del ddl n.773 (pacchetto sicurezza), già approvato dal senato, con una scusa sacrosanta (bloccare chi inneggia alla mafia, al terrorismo e alla violenza) si prepara a mettere il bavaglio alla rete.

Andrebbe ricordato che il reato di apologia e di istigazione a delinquere è già previsto e punito dal codice penale, quindi chiunque ne venga accusato, viene processato, e se colpevole, condannato.
Ovvio che il fine non è quello, ma di limitare la libertà di espressione e di opinione in rete.
In pratica, sempre se questo emendamento non verrà ritirato, e quindi approvato definitivamente dalla Camera dei Deputati, se su un blog, social media, ad esempio Youtube o Facebook, ci sono commenti, articoli che commettono apologia di reato e istigazione a delinquere, esempio invitare ad non osservare una legge considerata sbagliata, e non vengono rimossi entro 24 ore, il provider è obbligato dalla legge a oscurarli, pena una sanzione da 50 mila a 250 mila euro:

Questo emendamento è incostituzionale, perchè va contro l'Articolo 21 della costituzione che dice: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione...".

Se l'emendamento D'Alia non verrà stralciato, anche in Italia la libertà d'informazione su internet, sarà limitata a livelli della Cina.
C'è un blog che Vi invito a visitare, ed è quello di Stefano Quintarelli, che in un suo post <http://blog.quintarelli.it/blog/2009/02/quel-biiip-di-biiip-ha-biiip-una-biiip-.html>, analizza nei dettagli l'emendamento D'Alia.

 
 
 
 
 

AVVERTENZA A COLORO CHE PENSANO DI OSTACOLARMI!!!!!!!!!!!!

Annuncio fin d’ora che continuerò a informare i lettori senza tacere nulla di quel che so. Continuerò a pubblicare, anche testualmente, per riassunto, nel contenuto o come mi gira, atti d’indagine e intercettazioni che riuscirò a procurarmi, come ritengo giusto e doveroso al servizio dei cittadini. Farò disobbedienza civile a questa legge illiberale e liberticida. A costo di finire in galera, di pagare multe, di essere licenziato. 

Al primo processo che subirò, chiederò al giudice di eccepire dinanzi alla Consulta e alla Corte europea la illegittimità della nuova legge rispetto all’articolo 21 della Costituzione e all’articolo 10 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo e le libertà fondamentali (“Ogni persona ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche…”, con possibili restrizioni solo in caso di notizie“riservate” o dannose per la sicurezza e la reputazione).

 
 
 
 
 

DIFFAMARNE UNO PER EDUCARNE CENTO


In Italia la diffamazione paga. E' una costola della disinformazione. Il bastone da usare contro i nemici e contro gli amici troppo intraprendenti. Una clava nodosa che ha colpito un po' tutti. Bossi il pazzo che attaccava il mafioso di Arcore nei primi anni '90. Fini, il giovane in carriera che voleva fare per conto suo, con la nuova compagna messa alla berlina da "Striscia la notizia". Il giovanotto di belle speranze Azzurro Caltagirone ridotto a una macchietta.
Per i nemici, e qui si intendono per nemici quelli che non si sono fatti comprare, la razione è doppia, tripla, insomma, sempre abbondante. Chi non è in vendita è pericoloso. Non può essere ricattato. E come fai a fidarti di una persona che non puoi ricattare? Ai tempi delle bombe e dei corleonesi li facevi saltare per aria. Una botta e via. Ma allora l'informazione non era del tutto sotto controllo. Erano mezzi crudi, ma inevitabili. La mitragliata a Dalla Chiesa o il tritolo d'importazione militare fatto venire dal continente in via D'Amelio sono ricordi lontani. Le autostrade oggi servono per imporre il pizzo di Stato attraverso la concessionaria di Benetton. Distruggerle quando passa un giudice, come avvenne a Capaci, è un danno economico.
La diffamazione si nutre di fatti (falsi), di giudizi (di parte), di aggettivi per squalificare. La Forleo diventa psicolabile, soprattutto piange. Che garanzie offre un giudice che piange? Una donna debole e fragile? Che abbia ragione è indifferente. Se tocca D'Alema va trasferita, lontano da Milano, a Cremona. De Magistris aveva messo il dito nella piaga del voto di scambio, dei fondi europei spartiti tra criminalità locale e partiti. E' stato attaccato per il suo protagonismo, accusato di aver violato il codice. E' stato assolto da ogni accusa e comunque trasferito a Napoli. I politici calabresi sotto inchiesta non sono stati trasferiti. La Calabria è piena di piscine pulite nelle ville del potere e piena di stronzi galleggianti nelle spiagge per i depuratori mai messi in funzione. Con le accuse contro di me si potrebbe riempire una enciclopedia. Il bello è che sono tutte false.
La diffamazione dell'avversario ha anche l'obiettivo di spostare l'attenzione dai MIEI problemi con la giustizia, ai TUOI problemi (inesistenti) con la giustizia. Alla MIA corruzione ai TUOI (inesistenti) abusi. Alla MIA vicinanza con persone condannate per mafia ai TUOI furori giustizialisti. Più sono lercio, più la merda che butto sugli avversari mi rende pulito.
Il Sistema è unito. Repubblica e Emilio Fede non sono diversi. Belpietro e Padellaro sono gemelli siamesi separati dalla nascita e uniti nella difesa del padrone.
Non possiamo andare avanti così. La diffamazione soft e hard va combattuta. E ormai un virus che infetta la mente del Paese. La gente crede a quello che decidono Berlusconi e De Benedetti e i poteri a loro collegati. E' intossicata.Chiunque si espone per cambiare il Sistema è attaccato dai media con l'assoluta sicurezza dell'impunità. Il massimo che rischia è una multa. Nulla per distruggere una reputazione.
Diffamarne uno per educarne cento 
In Italia la diffamazione paga. E' una costola della disinformazione. Il bastone da usare contro i nemici e contro gli amici troppo intraprendenti. Una clava nodosa che ha colpito un po' tutti. Bossi il pazzo che attaccava il mafioso di Arcore nei primi anni '90. Fini, il giovane in carriera che voleva fare per conto suo, con la nuova compagna messa alla berlina da "Striscia la notizia". Il giovanotto di belle speranze Azzurro Caltagirone ridotto a una macchietta.
Per i nemici, e qui si intendono per nemici quelli che non si sono fatti comprare, la razione è doppia, tripla, insomma, sempre abbondante. Chi non è in vendita è pericoloso. Non può essere ricattato. E come fai a fidarti di una persona che non puoi ricattare? Ai tempi delle bombe e dei corleonesi li facevi saltare per aria. Una botta e via. Ma allora l'informazione non era del tutto sotto controllo. Erano mezzi crudi, ma inevitabili. La mitragliata a Dalla Chiesa o il tritolo d'importazione militare fatto venire dal continente in via D'Amelio sono ricordi lontani. Le autostrade oggi servono per imporre il pizzo di Stato attraverso la concessionaria di Benetton. Distruggerle quando passa un giudice, come avvenne a Capaci, è un danno economico.
La diffamazione si nutre di fatti (falsi), di giudizi (di parte), di aggettivi per squalificare. La Forleo diventa psicolabile, soprattutto piange. Che garanzie offre un giudice che piange? Una donna debole e fragile? Che abbia ragione è indifferente. Se tocca D'Alema va trasferita, lontano da Milano, a Cremona. De Magistris aveva messo il dito nella piaga del voto di scambio, dei fondi europei spartiti tra criminalità locale e partiti. E' stato attaccato per il suo protagonismo, accusato di aver violato il codice. E' stato assolto da ogni accusa e comunque trasferito a Napoli. I politici calabresi sotto inchiesta non sono stati trasferiti. La Calabria è piena di piscine pulite nelle ville del potere e piena di stronzi galleggianti nelle spiagge per i depuratori mai messi in funzione. Con le accuse contro di me si potrebbe riempire una enciclopedia. Il bello è che sono tutte false.
La diffamazione dell'avversario ha anche l'obiettivo di spostare l'attenzione dai MIEI problemi con la giustizia, ai TUOI problemi (inesistenti) con la giustizia. Alla MIA corruzione ai TUOI (inesistenti) abusi. Alla MIA vicinanza con persone condannate per mafia ai TUOI furori giustizialisti. Più sono lercio, più la merda che butto sugli avversari mi rende pulito.
Il Sistema è unito. Repubblica e Emilio Fede non sono diversi. Belpietro e Padellaro sono gemelli siamesi separati dalla nascita e uniti nella difesa del padrone.
Non possiamo andare avanti così. La diffamazione soft e hard va combattuta. E ormai un virus che infetta la mente del Paese. La gente crede a quello che decidono Berlusconi e De Benedetti e i poteri a loro collegati. E' intossicata.Chiunque si espone per cambiare il Sistema è attaccato dai media con l'assoluta sicurezza dell'impunità. Il massimo che rischia è una multa. Nulla per distruggere una reputazione.
Come si fa a credere agli ipocriti politici di ....... che nel momento così doloroso in cui finalmente si dà attuazione alla volontà di Eluana si permettono di parlare, sparlare dire cazzate ecc.
Come si fa a credere che quelli lì vogliono sistemare la giustizia, se sono i primi a non rispettare le sentenze. Non hanno vergogna, si può pensarla nel modo che si vuole, ma se non voglio essere un vegetale ne ho tutto il diritto.
Mi vergogno e chiedo scusa agli Englaro a nome di tutti quelli che hanno una coscienza laica e sono rispettosi delle regole.- Leggi tutto <http://www.beppegrillo.it/2009/02/passaparola_lun_16.html>

 
 
 

Rinviato a giudizio il ministro Fitto per turbativa d'asta!!!!!!!!!!!


Il ministro dei Rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di concorso in turbativa d’asta e di interesse privato del curatore negli atti del fallimento nella procedura di amministrazione straordinaria della Cedis. Lo ha deciso il gup del tribunale di Bari Marco Guida. I fatti si riferiscono al periodo in cui Fitto era presidente della Regione Puglia. Nel procedimento Fitto è accusato di essere "concorrente estraneo" nella vicenda Cedis in quanto "referente politico" di alcuni degli altri otto indagati per i quali la procura ha chiesto il rinvio a giudizio. 
I fatti Fitto è accusato, in concorso con altri, di reati compiuti in relazione alla vendita (per 7 milioni di euro, a fronte di un valore stimato di 15,5 milioni di euro) della Cedis a un contraente predeterminato: la società Sviluppo Alimentare riconducibile all’imprenditore Brizio Montinari. Oltre che per Fitto il giudice ha disposto il rinvio a giudizio per due dei tre commissari straordinari della Cedis: Antonio De Feo e Giuseppe Rochira. Per il terzo commissario, Franco Cesare Lopasso, l’avvocato difensore ha chiesto e ottenuto il giudizio con rito abbreviato. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup anche per il consulente contabile della procedura, Stefano Montanari, per l’allora dg del settore sviluppo produttivo del ministero delle attività produttive, Massimo Goti, e per l’imprenditore Brizio Montinari. Il processo è stato fissato dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Bari per l’udienza del 12 maggio 2009.

 
 
 

E VORREBBERO TOGLIERE LE INTERCETTAZIONI?E SE INVECE RADDOPPIASSERO LE PENE PER I POLITICI CORROTTI?

18-dic-2008

Rutelli e Palombelli nelle intercettazioni di "Sangennapoli" <http://obbrobri.blogspot.com/2008/12/rutelli-e-palombelli-nelle.html>
Ecco tutte le telefonate, con gli amici onorevoli
«Ho riferito a Francesco del festival. Se ne occupa Barbara, la moglie». Palombelli: «Mai conosciuto»n

NAPOLI - È tanto potente Alfredo Romeo da poter contare su una rete di politici, funzionari, magistrati, professionisti pronti a mettersi a sua completa disposizione. E i rapporti che mostra di avere con Renzo Lusetti e Italo Bocchino, in una logica bipartisan che si rivela la sua arma vincente per ottenere gli appalti, sono molto amicali. Tanto che quando minaccia Lusetti - «Mo' cambio partito e mi metto con i Ds» - il parlamentare all'epoca in forza alla Margherita prima scherza confermandogli che «con i Ds hai più fortuna perché hai capito che sono più bravi di noi», ma subito dopo lo rassicura: «Abbi fiducia». Negli assessori napoletani l'imprenditore aveva riposto la sua fiducia. Perché sapeva che potevano aprirgli le porte per contattare i ministri, e così provare ad ampliare la sua già lunghissima lista di lavori ottenuti dagli enti pubblici. E così nel marzo del 2007 si affida a Giuseppe «Peppe» Gambale, che al comune di Napoli ha la delega alla Legalità, ma anche alla Scuola, per incontrare l'allora titolare della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni.

L'incontro alla Pubblica istruzione
Gambale: «Alfredo sono Peppe...».
Romeo: «Ciao Peppe come stai?...».
Gambale: «Bene tu come stai? ... senti, due flash: il primo, io domani ho un appuntamento con Beppe Fioroni per alcune cose... al Ministero alle sei. Tu come stai combinato? vogliamo fare un salto insieme?».
Romeo: «Fammi vedere un attimo...».
Gambale: «Se vieni con me... vieni senza... come dire, identificazione... passo, coso... roba, stiamo insieme ...».
Romeo: «Sì, va bene, aspetta no, alle sei no... devo verificare domani mattina per te sarebbe possibile alle sette in caso...».
Gambale: «Verifico un attimo perché io tenevo questo mezzo appuntamento fissato da un po' perché dovevo vedere un attimo delle cose con lui e quindi, insomma poiché lui stava al ministero eravamo rimasti così, mi ero liberato, fatto liberare dalla segretaria uno spazio, perché io non ci avevo pensato che stai su Napoli lunedì...».
Annota il Gip: «L'incontro avviene, e non è particolarmente breve, se è vero che, come si legge nell'informativa del 14 aprile 2008, alle ore 20.18 il Romeo, contattato dal figlio, gli rappresenta di trovarsi all'interno del dicastero della Pubblica istruzione, a Trastevere».

L'amico Nugnes
Il 13 maggio 2007 Romeo parla con il suo amico, all'epoca assessore, Giorgio Nugnes.
Romeo: «Ieri sera ho visto Francesco (Rutelli), ho ricordato e... mi ha fatto la battuta il tuo protetto non ti preoccupare, non sono entrato nel merito, ha fatto solo una battuta simpatica, ho parlato con Renzo (Lusetti) che è sempre più sbandatone...».
Nugnes: «Infatti».
Romeo: «Va bene, lui ha detto, io ho avuto l'input quindi stai tranquillo non c'è problema, quindi domani si fanno i Dipartimenti, però mi ha detto Renzo che ti aveva parlato».
Nugnes: «Sì, mi aveva parlato, però se è una cosa utile, se no la dessero a qualcun altro». Romeo: «Va bene, deve essere utile, mica ci mettiamo a pazziare».
Francesco Rutelli ha smentito qualsiasi coinvolgimento: «Non ho mai, e dico mai, avuto nulla a che vedere con le vicende di cui si sta occupando la procura». Ma sono i politici nazionali, a volte, a chiamare Romeo anche per le decisioni a livello locale che lo interessavano da vicino. Il 20 marzo 2007, dopo la riunione del Consiglio comunale che aveva approvato la delibera «Global service», il primo a telefonargli «per rassicurarlo sul buon esito della sua intercessione, come scrive il giudice, è il parlamentare di An Italo Bocchino, oggi vice-capogruppo del Pdl alla Camera.

«Sì, sì a posto. Senza problemi»
Bocchino: «Alfredo, Italo».
Romeo: «Ciao Italo».
Bocchino: «Tutto a posto».
Romeo: «Tutto bene?».
Bocchino: «Sì, sì, quelli tutti allineatissimi... Senza problemi. Domani mattina a che ora passo a trovarti?».
Romeo: «Allora... che dici, alle nove e mezzo è presto per te?».
Bocchino: «No, alle nove e mezzo sono da te».
Romeo: «Ok».
Bocchino: «Un abbraccio».
Romeo: «Ciao, grazie».
Il 5 maggio dello stesso anno Romeo e Renzo Lusetti discutono «della possibilità di sfruttamento del lussuoso albergo, nei pressi del porto di Napoli, in occasione di un imminente evento internazionale, il festival Teatro Italia, di cui Napoli era stata designata, proprio dal ministro Rutelli».

La moglie di Rutelli
Lusetti: «...Poi ho riferito a Francesco (Rutelli) a lui direttamente ho riferito della cosa di quest'estate (fa riferimento al festival)».
Romeo: «Eh, sì».
Lusetti: «Di questa ha detto che non c'è problema... mi devi dare qualche dettaglio in più però, magari ci vediamo... dov'è, come si chiama, no?».
Romeo: «Ho capito ma lui ci può parlare?».
Lusetti: «Sì, come ci può parlare, in che senso?... Io dell'albergo dicevo».
Romeo: «Ah, è a proposito dell'albergo».
Lusetti: «Ha detto va bene dell'albergo».
Romeo: «Quello apre ad ottobre praticamente, chi gestisce l'evento?».
Lusetti: «Salvo Nastasi».
Annota il giudice: «Si tratta di Salvatore Nastasi, all'epoca direttore generale per lo spettacolo dal vivo del ministero dei Beni delle Attività Culturali retto da Rutelli, il quale il mese di agosto successivo lo nominerà commissario straordinario della Fondazione teatro San Carlo».
Romeo: «La parte centrale? Cioè, è Roma oppure Regione Campania?».
Lusetti: «Roma, Roma, fa tutto Roma stai tranquillo... Lunedì tu sei a Roma?». Romeo: «Io sono a Roma mercoledì... perché mi pare se ne occupi Barbara (Barbara Palombelli, moglie di Rutelli) di questa cosa».
Lusetti: «Chi Barbara?».
Romeo: «La moglie di Francesco, di questa cosa del festival, del teatro».
Lusetti: «Ma non può farlo, lei è la moglie».
Romeo: «Uh uh...».
Lusetti: «Comunque io c'ho i riferimenti operativi, quindi li vedo lunedì mattina».
Romeo: «Invece mi interessava sapere se poteva... parlarci Francesco con quello lì della commissione della corte di giustizia europea».
Lusetti: «No, ma non serve... se serve glielo dico, ma non serve».
Romeo: «Perché hai già visto le cose? Hai già visto tu come stavano le cose?».
Lusetti: «Esatto»
Romeo: «E c'ha già le idee chiare su quella cosa tu?»
Lusetti: «Cioè, è abbastanza chiaro tutto quanto... io poi se tu vuoi mercoledì mattina ti do tutto... tutti gli elementi».
Romeo: «Eh, perché ti vorrei vedere mercoledì perché quella là è una questione di vita o di morte». Nella serata di ieri Barbara Palombelli ha dichiarato: «Non ho mai conosciuto il signor Romeo, non mi sono mai occupata di teatro in vita mia, non ho mai lavorato a Napoli». Anche dalla Santa Sede arriva un comunicato per negare di aver mai affidato a Romeo appalti o altri incarichi. Ma nelle sue telefonate, l'imprenditore mostrava di avere i contatti giusti.

I lavori in Vaticano
Il 13 giugno 2007, conversava dell'argomento con Vincenzo Mazzucco, il tenente colonnello della Finanza in forza alla Dia.
Mazzucco: «È un personaggio del Vaticano... è il nipote del Segretario di Stato».
Romeo: «Ah, ottimo, e com'è che si trova a Napoli?».
Mazzucco: «Lui sta qua, è di qua...».
Romeo: «È napoletano?».
Mazzucco: «È professore universitario ... è uno giovane ... molto sveglio...».
Romeo: «E che deve fare?».
Mazzucco: «Ci sta da gestire un sacco di situazioni immobiliari... chiese... ospedali... Tutto quello che ha in mano che è un patrimonio immenso... È una cosa iniziale da 60 milioni ad aggiudicazione diretta».
Romeo: «Benissimo ... Che vendono ...».
Mazzucco: «No... che devono gestire. Ma diverse tipologie di cose dalla manutenzione agli appartamenti che hanno. 150 condomini sono tutti a scadenza di contratto e li ha in mano lui... Poi magari ti spiego da vicino... Però io domani volevo fare subito questo appuntamento... Niente, lui fa parte del consiglio di amministratore della Cei, è il nipote, anzi la moglie è la nipote diretta del segretario di Stato Cardinale Bertone. Lui fa parte anche del consiglio di amministrazione, si chiama la Fabbrica del Vaticano... che sarebbe come il Ministero delle opere Infrastrutture e tutto il resto, e gestiscono tutto il patrimonio del Vaticano e a lui gli compete l'assegnazione diretta di alcuni lavori... uno me lo ha accennato che è già finanziato di 60 milioni, rifacimento completo della cattedrale di Rieti, poi ha un 150 condomini a Roma nei dintorni

 
 
 

IN ITALIA SI ATTACCANO ALLA POLTRONA E NON SI STACCANO PIU'!!!!!!DOBBIAMO STACCARLI TUTTI!!!!!!!

da www.personeoneste.it  

Scandali politici e dimissioni  

Da alcune settimane è in corso uno scandalo politico tutto italiano nel quale un sottosegretario del nostro governo è pesantemente coinvolto nell'inchiesta sullo smaltimento illegale dei rifiuti gestito dalla camorra napoletana.

Dato che le dimissioni spontanee non arrivano, vale forse la pena citare qualche caso estero di buona e dignitosa condotta morale in cui importanti esponenti politici hanno rassegnato le proprie dimissioni in seguito a scandali di vario genere, indipendentemente dall'esito giudiziario delle inchieste:

25/02/2005 - Francia: ll ministro dell'economia, delle finanze e dell'industria francese Hervé Gaymard presenta le sue dimissioni dopo che il settimanale satirico francese "Canard enchainé" ha rivelato che lo Stato pagava 14 mila euro al mese per concedergli gratis un appartamento di 600 metri quadri nei pressi degli Champs-Elysées. "Ho deciso di presentare al primo ministro la dimissione da ministro dell'economia, delle finanze e dell'industria" dice il ministro "perché riconosco di aver commesso errori di giudizio". 

15/10/2006 - Svezia: Nel giro di tre giorni si sono dimessi due ministri. L'ultimo in ordine di tempo è stato il responsabile della Cultura, Cecilia Stego Chilo. Le sue dimissioni sono arrivate dopo che la stampa svedese aveva rivelato che il ministro non pagava da 16 anni il canone televisivo e retribuiva in nero la tata dei suoi figli. La settimana precedente anche il ministro del Commercio, Maria Borelius, aveva presentato le proprie dimissioni per le stesse ragioni.

24/01/2008 - Gran Bretagna: rassegna le dimissioni il ministro del Lavoro britannico Peter Hain in seguito alla mancata dichiarazione di 103mila sterline in donazioni ricevute durante la campagna elettorale per diventare vice segretario del partito laburista nel 2007.

10/10/2008 - Perù: Il presidente peruviano Alan Garcia ha accettato le dimissioni del premier Jorge del Castillo in seguito allo scandalo scoppiato dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni telefoniche legate alla concessione di cinque zone di prospezione petrolifera alla compagnia norvegese Discover Petroleum. Di fronte all'evidente caso di corruzione, si erano gia' dimessi il ministro dell'Energia, Juan Valdivia e il presidente di Petro-Peru, Cesar Gutierrez, mentre il governo ha destituito dall'incarico uno dei direttori dell'impresa statale filiale.

23/10/2008 - Grecia: Il portavoce del governo greco Teodoro Roussopoulos si e' dimesso a seguito della creazione di una commissione d'inchiesta parlamentare sullo scandalo immobiliare che coinvolgerebbe monaci del Monte Athos e esponenti della maggioranza tra cui Roussopoulos, accusato dall'opposizione di essere 'l'istigatore morale'. Il portavoce nega qualsiasi addebito ma lascia l'incarico per non pesare sull'attivita' del governo.

Fantapolitica...?

 
 
 
 
 

FATE UNO PIU' UNO E CAPITE TUTTA QUESTA VOGLIA DI COSTRUIRE TERMOVALORIZZATORI

 

9-mar-2009
Truffa dei rifiuti a Colleferro : 13 arresti, smantellata la dirigenza del termovalizzatore.

Falsificati i certificati di analisi: nell'impianto finivano anche materiali tossici

ROMA - Un termovalorizzatore moderno, un modello di tecnologia. Quello di Colleferro. Ma dentro ci finiva di tutto, con pesanti conseguenze sull'ambiente circostante. E’ questa l’accusa per cui nella notte tra domenica e lunedì i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma hanno eseguito 13 ordini di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessi dal gip del tribunale di Velletri, nelle province di Roma, Latina, Frosinone, Napoli, Avellino, Bari, Foggia, Grosseto e Livorno. Secondo quanto si apprende da fonti investigative a Colleferro veniva smaltito ogni tipo di rifiuto violando «tutte le norme previste». Parte del materiale, hanno verificato gli uomini dell'Arma, arriva «di nascosto» dalla Campania e comprendeva anche rifiuti pericolosi.

GLI INQUIRENTI: «PROVE INEQUIVOCABILI» - Le indagini del nucleo ecologico dei carabinieri - spiega una nota - hanno permesso di raccogliere «inequivocabili elementi di responsabilità a carico dei soggetti che conseguivano ingiusti profitti, rappresentati dai maggiori ricavi e dalle minori spese di gestione dei rifiuti che venivano prodotti e commercializzati come Cdr (combustibile da rifiuti) pur non avendone le caratteristiche, qualificabili, in parte invece, come rifiuti speciali anche pericolosi e quindi non utilizzabili nei forni dei termovalorizzatori per il recupero energetico».

L'ORIGINE DELL'INCHIESTA - Era stata la denuncia di un ex dipendente a far partire le prime indagini. Il capo-turno si presentò con un campione di rifiuti da analizzare, estratto da una vasca per il trattamento dei rifiuti che presentava picchi anomali di XCl (acido cloridico) e SO2 (biossido di zolfo). Il campione sotto forma di cilindro è stato poi fatto analizzare dall’Arpa di Frosinone che non lo ha repertato come «materiale non identificabile come cdr» bensì «rifiuto speciale e pericoloso per la presenza di idrocarburi».

I REATI - I reati contestati a vario titolo sono di associazione per delinquere; attività organizzata per traffico illecito di rifiuti; falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico; truffa aggravata ai danni dello Stato; favoreggiamento personale; violazione dei valori limiti delle emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni; accesso abusivo a sistemi informatici.

IN MANETTE I DIRIGENTI DEL CONSORZIO - A finire in manette la dirigenza del consorzio che gestisce l'impianto di smaltimento alle porte di Roma e alcuni responsabili dell'Ama per i ciclo dei rifiuti. Tra di loro anche il direttore tecnico e responsabile della gestione dei rifiuti degli impianti di termovalorizzazione di Colleferro, Paolo Meaglia; un dirigente dell’Ama; soci e amministratori di società di intermediazione di rifiuti e di sviluppo di software, chimici di laboratori di analisi. I militari oggi hanno provveduto anche a notificare 25 informazioni di garanzia.

Fonte:
corriere.it

 

 
 
 
 
 

SCANDALI POLITICI IN ITALIA.

17-ago-2007

Assunzioni doc a Sviluppo Italia: c'è anche il figlio di Visco <http://obbrobri.blogspot.com/2007/08/assunzioni-doc-sviluppo-italia-c-anche.html>

 

Hanno varcato la soglia di Sviluppo Italia, la società di proprietà del Tesoro, il figlio del viceministro dell'Economia e il nipote di Sergio Mattarella, deputato dell'Ulivo. La società e' stata affidata a Domenico Arcuri per snellire quella che era diventata una conglomerata con 181 società e 492 amministratori.

L'esordio era stato di quelli col botto, con frasi a effetto: «Ho ereditato una farsa, una società con una struttura così elefantiaca che al cospetto la General Motors si intimorisce». A Domenico Arcuri, una carriera in continua ascesa tra la Luiss di Roma (dove prima si è laureato e poi ha insegnato) e un lungo cursus honorum tra le società di consulenza Arthur Andersen e Deloitte, è toccato l'ingrato compito di trasformare in una vera azienda quel polpo dai mille tentacoli che è Sviluppo Italia, la società di proprietà del Tesoro che avrebbe dovuto avere due sole missioni: attrarre imprese straniere e favorire la nascita di nuove aziende. Troppo facile. In poco meno di un quinquennio Sviluppo Italia è diventata una conglomerata con 181 società e 492 amministratori.

Al 43enne Arcuri il compito di fare pulizia. Un'attività alla quale se n'è aggiunta un'altra silenziosa, quasi carsica: l'assunzione di nomi eccellenti, figli di ministri che secondo un galateo etico e di buon senso dovrebbero stare alla larga da una società pubblica.

Il primo a varcare le porte di via Calabria, quartier generale di Sviluppo Italia, è stato il nipote di Sergio Mattarella, deputato dell'Ulivo, ex ministro della Difesa e fratello di Piersanti, il presidente della Giunta regionale siciliana ucciso dalla mafia. Il suo nome è Bernardo, come il nonno paterno, che fu ministro della Repubblica nei Governi Pella, Fanfani e Scelba. Bernardo junior è stato assunto alla direzione Finanza con un contratto da dirigente. Arriva con lo stesso ruolo che ricopriva a Banca Nuova, il gruppo siciliano emanazione della Popolare di Vicenza, dov'era dirigente alla Pianificazione.

Altro nome eccellente è quello di Gabriele Visco, figlio di Vincenzo, attuale viceministro dell'Economia e, come tale, uno dei controllori di Sviluppo Italia, anche se tecnicamente la delega dell'Agenzia è nelle mani del ministero delle Attività produttive. Gabriele è un esperto di telecomunicazioni, fino a qualche mese fa in forza a Telecom Italia, dove approdò ai tempi di Colaninno.

A volerlo è stato il solito Arcuri, da cui dipende direttamente, anche se per il momento non ha potuto offrirgli nulla di più di un contratto di consulenza. Due acquisti che creeranno qualche grattacapo al neo amministratore delegato e al presidente del consiglio di amministrazione Nicolò Piazza, palermitano purosangue prescelto dal viceministro Sergio D'Antoni, il vero deus ex machina del riassetto di Sviluppo Italia.

Diversa sorte è stata riservata a Crescenzio Costa, figlio della seconda moglie del ministro per le Riforme e l'Innovazione, Luigi Nicolais. Dopo 18 mesi di contratti a tempo determinato tra Roma e Napoli, il giovane Crescenzio è stato inserito tra i 319 interinali che Arcuri ha deciso di non rinnovare. Se sia stata la trappola del cognome a tradire il figlio acquisito di Nicolais nessuno sa dirlo. Certo è che Sviluppo Italia, indipendentemente dalle maggioranze che governano il Paese, sembra uno dei rifugi prediletti per i figli e nipoti di politici con tre quarti di nobiltà ministeriale.

 
 
 
 
 
 
 

COMUNICATO STAMPA RIVOLTO A TUTTI I LIBERI CITTADINI ITALIANI

PERCHE' ITALIA 2009 (motivazioni e punti d'arrivo)

 

 

 

Io voglio che con Italia 2009

 

si arrivi ad arrestare i direttori delle televisioni che hanno permesso a Wanna Marchi e a tutti quei cialtroni di maghi e cartomanti di entrare nelle nostre case.

Io voglio che con Italia 2009

 

Io voglio che con Italia 2009

 

Io voglio che con Italia 2009

 

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Io voglio con italia 2009

 

Io voglio che con italia 2009

 

 



si arrivi a sequestrare ai sig.politici tutti i soldi che ci hanno rubato con i relativi interessi.

RITENGO SIA INUTILE FARE ALTRE LOTTE PRIMA DI BUTTARE FUORI QUELLA CATEGORIA DI PERSONE CHE CI GOVERNANO

FACENDO LOTTE IN PICCOLI GRUPPI COME STANNO FACENDO ORA I CITTADINI ITALIANI E' FARE IL LORO GIOCO,PERCHE' SAREMMO SEMPRE IN TROPPI POCHI PER ARRIVARE A POTER DECIDERE QUALCOSA DA NOI STESSI.

 

Questi sono alcuni dei principi per i quali stiamo lottando e sappiamo che é quello che vuole il popolo italiano.

Unitevi a noi perché solo in questo modo riusciremo a eliminare tutto quel marciume che ci dirige arricchendosi alle nostre spalle. Sono tutti uguali e fra non molto se non ci decidiamo a fare qualcosa ci ritroveremo in uno stato fascista; Senza piu' diritti ma solo doveri verso quegli ipocriti.

Gianni Iviglia

 

arrivare a ottenere quello che vuole il cittadino italiano.
si arrivi ad avere finalmente una giustizia uguale per tutti.
poter comprare se mi serve anche solo un gommino di un tergicristallo e non dover comperare due tergicristalli interi.
si arrivi a dare un posto di lavoro a tutti i nostri scienziati,tecnici e ricercatori.
non si paghino più tasse per frequentare le università.
ogni cittadino abbia un posto di lavoro adeguato alle sue capacità.
si arrivi a eliminare la mala sanità.
il cittadino italiano paghi le opere pubbliche per quello che valgono senza sovrapprezzi.
si arrivi ad arrestare tutti quei medici che che hanno falsificato documenti per creare falsi invalidi.
si arrivi ad arrestare i responsabili che non ci proteggono ma non ci permettono di difenderci da soli.
si arrivi ad arrestare quel magistrato che ha inflitto più di un anno di carcere a quel tabaccaio che per difendersi da una rapina ha ucciso il rapinatore
si arrivi ad arrestare tutti quei bancari che ci hanno consigliato di acquistare i bond dell'Argentina, della Cirio,della Parmalat..............
si arrivi a poter votare nelle elezioni i candidati che vuole la maggioranza dei cittadini e non quelli imposti dai nostri politici.
si arrivi ad arrestare il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e tutti quei politici che hanno violato il terzo articolo della costituzione che dice che tutti i cittadini italiani sono uguali di fronte alla legge e loro dopo aver giurato fedeltà questa costituzione la hanno tradita creandosi l'immunità.
si arrivi a eliminare l'immunità parlamentare ai nostri politici.
si arrivi ad arrestare per la seconda volta lo stesso magistrato che una settimana dopo ha denunciato per la seconda volta lo stesso capitano del peschereccio per favoreggiamento all'emigrazione clandestina,perchè quando ha incontrato un secondo gommone sempre carico di clandestini lo ha rimorchiato sino in porto.
si arrivi ad arrestare quel magistrato,che l'anno scorso ha denunciato per omissione di soccorso il capitano di un perchereccio di Mazzara del Vallo,perchè,quando ha incontrato un gommone pieno di clandestini è tornato in porto per avvisare la capitaneria e non li ha soccorsi.
si arrivi ad arrestare chi ha dato il permesso per utilizzare la linea telefonica che inizia con 899 e che continua a procurare dei danni al cittadino italiano.

 
 
 
 
 

E TUTTI QUEI CASI RISOLTI GRAZIE ALLE INTERCETTAZIONI?

DL ANTICRISI: FINOCCHIARO, INSUFFICIENTE-GOVERNO SOTTOVALUTA SITUAZIONE

(ASCA) - Roma, 27 gen - ''Per il governo mettere la fiducia e' ormai indispensabile ogni qual volta si discute di provvedimenti economici. Il Senato anche questa volta ha avuto davvero pochissimo tempo per esaminare questo provvedimento. E come al solito ci troviamo di fronte all'ennesima fiducia all'ennesimo decreto di una maggioranza che ha un enorme consenso parlamentare''. Lo dichiara la senatrice Anna Finocchiaro, Presidente del gruppo Pd a Palazzo Madama.

''Due sottolineature vorrei fare. In tutti paesi che stanno affrontando la crisi, in tutto il mondo, il protagonista e' il capo del governo. Noi in questi giorni il presidente del Consiglio non l'abbiamo mai visto in Senato.

In tutti i paesi che combattono la crisi, poi, si crea normalmente un 'tavolo' tra maggioranza e opposizione per concordare alcune misure. Il Pd lo aveva proposto - continua Anna Finocchiaro - avanzando proposte basate sulla riduzione della pressione fiscale per i redditi bassi, sostegno alle piccole e medie imprese, rilancio dei consumi, rafforzamento degli ammortizzatori sociali''.

''Ci e' stato risposto di no e in Parlamento ci hanno imposto prima pochi giorni per discutere e poi la fiducia - prosegue ancora -. La verita' e' che questo e' un governo che non ha la consapevolezza della gravita' della situazione e non e' capace di assumersi pienamente la responsabilita' di affrontare la crisi con misure efficaci''.

''Le misure contenute in questo provvedimento sono assolutamente insufficienti - ribadisce Finocchiaro -. La sottovalutazione che la maggioranza fa di quello che sta avvenendo e' gravissima. E le famiglie, il lavoratori e gli imprenditori lo sanno benissimo. Come sanno benissimo che pagheranno a caro prezzo misure come la social card, il taglio dell'Ici e il salvataggio Alitalia che sono prese in giro o truffe ai danni dei contribuenti. E oggi e' arrivato l'ultimo allarme sul pericolo occupazione per 60.000 lavoratori del settore auto''.

''Questo provvedimento - conclude la presidente del gruppo Pd - e' la conferma che il governo Berlusconi non ha una idea complessiva e seria di come far uscire il nostra paese dalla crisi''.

Berlusconi solidarizza con i corrotti arrestati del PD:"questa non è democrazia, via le intercettazioni!"

 

Piume al vento <http://magazine.kligg.org/wp-content/uploads/2008/12/veltrusconi1.jpg>

 

: "la Magistratura, con intercettazioni telefoniche alla mano, ritiene che un sacco di politci siano dei corrotti ed un po di imprenditori siano corruttori.
In un Paese normale la politica dovrebbe mettere a disposizione dei giudici gli strumenti economici e politici per consentire di fare rapidamente chiarezza su quanto sta accadendo. Mi riferisco a leggi che consentano di migliorare e velocizzare le indagini e, soprattutto, di sveltire i processi in modo tale che i cittadini sappiano con certezza se gli accusati sono degli innocenti o dei mascalzoni. Mi riferisco anche a risorse economiche quali maggiori fondi per gli straordinari, un ampliamento degli organici, ecc. ecc.. Invece sapete cosa fa il plurindagato Berlusconi: annuncia che a brevissimo sarà varata una riforma della Magistratura (non pensa a
riformare la politica presunta corrotta; pensa a riformare la Magistratura che indaga…) che sappiamo bene porterebbe ad un indebolimento della stessa soprattutto nella parte inquirente cioè i Pubblici Ministeri che devono indagare e trovare le prove di colpevolezza.
Ma non finisce qui. Berlsuconi ieri, davanti agli ambasciatori di tutto il mondo, ha affermato nuovamente che le intercettazioni telefoniche saranno vietate tranne che per quei reati gravissimi di terrorismo internazionale"

Insomma è chiaro a tutti che Berlusconi approfitta del terremoto giudiziario che investe molt amministrazioni PD (Napoli in primis, che vede coinvolto anche l’onorevole Bocchino, di Forza Italia) per ottenere consenso sulla riforma della giustizia.
Ma, come ci dice IvanMez <http://ivanmez.blogspot.com/2008/12/berlusconi-dice-che-le-intercettazioni.html>: ""La riforma va fatta subito", insiste e rincara subito la dose,"soprattutto sul fronte delle intercettazioni. Saranno concesse solo per reati di terrorismo internazionale e di mafia, delitti con pene dai 15 anni in su".
L’opposizione, in altri tempi avrebbe forse fatto barricate, ora "scossa e attonita" per le inchieste giudiziarie in atto, ascolta e tace.
Si sono gia scordati che solo pochi giorni fa il segretario dell’Anm Giuseppe Cascini,aveva dichiarato che così sarebbe diventato "impossibile" indagare contro la mafia(….)il Premier dice di giudicare estremamente "dannose per il paese" le intercettazioni telefoniche.
Molti invece pensano siano più dannose la corruzione diffusa e la mafia, ma come si sa è questione di priorità e di opinioni."

 

 

 

 

Concludiamo con Obbrobri <http://obbrobri.blogspot.com/2008/12/rutelli-e-palombelli-nelle.html> che entra nel merito del coinvolgimento, oltre agli altri, della "progressista" Barbara Palombelli nel mirino degli inquirenti, che hanno intercettato il suo nome, fatto da Romeo in uno dei tanti dialoghi.E siccome è una donna di spettacolo, la Palombelli, ha sufficiente sensibilità per capire Berlusconi. E per portare acqua al mulino dei potenti corrotti e infastiditi dalle

InformarmY <http://www.informarmy.com/2008/12/i-politici-cercano-di-limitare-le.html>

 

ci esprime: "Adesso sono in molti a temere che gli scandali possano spingere i politici a serrare i ranghi e a sostenere i progetti di Berlusconi di mozzare gli artigli dei magistrati. (…)La scorsa settimana Gerardo D’Ambrosio, ex magistrato di Milano impegnato nella lotta alla corruzione e ora membro dell’opposizione in parlamento, ha messo in guardia i suoi colleghi contro le limitazioni al settore giudiziario.
"Non possiamo arrivare a un compromesso sulla giustizia con un premier che ha fatto approvare leggi incostituzionali per fermare i processi che lo vedevano imputato e per depenalizzare i reati commessi nel caso non ci fosse riuscito", ha detto. Le riforme proposte da Berlusconi, ha aggiunto, renderebbero più difficile smascherare i casi di corruzione. "In un periodo di crisi globale sembra una cosa incredibile."

Marco Castoro <http://www.marcocastoro.it/?p=2241>

 

osserva: "intercettazioni per pene oltre i 15 anni». Cioè 5 anni in più rispetto alla prima versione della riforma di cui lo stesso premier aveva parlato come limite perchè fosse possibile il controllo delle telefonate da parte dei giudici. «Stiamo portando avanti una riforma della giustizia penale nella direzione voluta dai cittadini»,"

 
 
 
 
 

QUESTO INVITO LO HA MANDATO UN NOSTRO AMICO DI VENEZIA

Post n°25 pubblicato il 05 Marzo 2009 da ipersurrealistart

 Il giorno 5/ 6 e 7 di aprile sciopero della benzina. Disertiamo i distributori ,ci stanno derubando giorno per giorno con la complicità dei politici e giornali servi delle multinazionali, dipende da noi dimostrare che non siamo più fessi e che siamo stanchi di questi sopprusi
                          GUALTIERO SEM.Venezia

 
 
 

E' POSSIBILE CHE?

Post n°22 pubblicato il 04 Marzo 2009 da ipersurrealistart
 

E’ ammissibile che alla Camera dei Deputati un barbiere guadagni 12.000,00 Euro al mese come un impiegato che ne guadagna 25.000,00 mentre un poliziotto ed un carabiniere che rischiano la vita per difendere lo Stato, le sue leggi ed il cittadino ne guadagni 1.200 e se, disgraziatamente, muore in servizio manco lo pagano?    VERGOGNA!!!!!!!!


Il cittadino non ce la fa più reclama sicurezza, certezze, ma con un sistema sicurezza e giustizia allo sfascio, con problemi sociali innalzati all’ennesima potenza, cosa altro si vuole spremere dal cittadino se non la sopraggiunta esasperazione e la cronica disperazione? Cosa possono fare Magistrati e poliziotti in queste condizioni?

                                      VERGOGNA !!!!!!!!!!!!!!!

Il Sindacato Polizia Nuova reclama, in virtù del fatto che le Forze di Polizia e la Magistratura dovrebbero essere lo scudo di sicurezza per il cittadino, decisioni anche impopolari che possano, anche a costo di perdere qualche voto, aiutare la società a rimanere nei parametri democratici e costituzionali.

Mentre nel paese imperversano discussioni sul grembiulino a scuola, sul guinzaglio al cane e sul flagello dei graffiti, il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica.

Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua minerale). Già a Latina la "Veolia" (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che protestano, "Veolia" manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori. La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita.

L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo.

                           VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 
 
 
 
 

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