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Un blog creato da MCDEN620 il 29/01/2010

UN TOCCO DI VITA

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Gente da sempre

Post n°127 pubblicato il 11 Settembre 2011 da MCDEN620
 
Foto di MCDEN620

In un acquaforte di monocrome rughe

e su una pelle venata di granito al tramonto,

salmastra risplende la polvere del mare

che il vento mescola alla voglia di libertà.

Nelle parole la musicalità di una nenia

che con semplici gesti insegna al tuo sapere

perchè negli sguardi padrone è il silenzio

e occhi neri che da lontano, curiosi ti amano.

Gente circondata da un orizzonte di stelle,

isolata come la luna che spunta dal monte

e paziente come il manto delle sughere.

Per sempre ferma come alberi maestri,

che niente piega e che niente ripara.

Superba come la chiglia che non vedi,

degna nel ferir le onde e dritta camminar.

Gente che sa di terra e di sale nelle vene,

di solitudine da vivere e da maledire

come i signori delle spiagge bianche,

della sua merda che nel latte galleggia,

e fa bestemmiare prima di colpire.

Gente di sardegna.

 
 
 

bagna l'anima mia Eros

Post n°126 pubblicato il 26 Agosto 2011 da MCDEN620
 
Foto di MCDEN620

 e piove,

 

sui nostri corpi ondulati

e scolpiti contro un tramonto,

spogli come d'inverno le colline

lucidi come radici annegate

innocenti tenebre volte alla luce

 

,sulle nostre chiassose ombre

accasciate come felci alla bramosia

di pelle sporca e terra lubrica,

e depurare con arditi affanni

per meno soli scoprirsi, più puri

 

,succo di pesca matura

che da labbra molli libertino cola

e delle erte forme segue la via

a vellutar di dolce la buccia tua

devota sacralità dell'esser di tutti

 

,sulla carne a germogliar le rughe

che nel fuoco del potere, cenere si è persa

e se anche l'ultima goccia s'apprende

la giusta morte risorgerà dalla lirica

e allontanar dal male, per il regno della vita

 

e padrona, la natura spiove,

rigenera la terra e le cose ricompone

nel precario equilibrio d'istintie e ragione

che del mondo è sopravvivenza,

sublime nota segreta per il canto

di Eros al desiderio di desiderar l'amore

 
 
 

Mal di desisderio

Post n°125 pubblicato il 26 Agosto 2011 da MCDEN620
 
Foto di MCDEN620

Mal di desisderio
pubblicata da Denny Millanti il giorno giovedì 11 agosto 2011 alle ore 13.12

E' sempre tardi per capire

dove stanno i desideri,

so bene che niente al mondo

potrà salvarmi da quel male,

ingannator e quieto vivere.

Che brutta cosa è l'amore

controllato dalla vita.

Ho provato a riprenderli

camminando un sogno,

per mano alla solitudine.

Era davvero un bel respirare

ma poi l'affanno del recupero

si è preso gioco di me

e anche di te.

Ha deviato il mio respiro

e con lui le parole che volevo.

Solo un pensiero è rimasto,

saper che tutto era vero.

Adesso fa tanto più male

però se chiudo gli occhi

ogni volta mi salverò.

 
 
 

nell'aria una notte

Post n°124 pubblicato il 26 Agosto 2011 da MCDEN620
 
Foto di MCDEN620

Stasera nell'aria respiro un lieve segreto di tenerezza,

una sonnolenza rassegnata, amabile, bianca e un po' ladra

che lentamente prende la mia mano e la porta con se.

Vola sui passi solitari come le Fate del bosco

e sui campi si posa per camminare a piedi nudi.

Profuma di amori studiati come materia di cuore

che sa di parole da sciogliersi in bocca come gelati.

E incontro gente che va e tanta che torna

in questo vagare al di la della vita riflessa.

Sulle impronte lasciate danzano come ombre le note

di un walzer lontano in una festa popolare,

è solo e nascosto fa capolino come la prima luna

che un po' sorda ti guarda poi allegra balla con te.

Così sono le lacrime che leggere arrivano

e negli sguardi che vibrano, umili ci ricordano

quanto i sorrisi anche loro, vogliono un pò riposare.

E una ninna nanna di gocce come stelle cadenti

illumina gli occhi e bagna e rilava e rassetta i nostri sogni,

come fa il viso nobile e fiero che saluta la rugiada

in questa notte oramai andata, di mezza estate.

 
 
 

un Pane di Vita

Post n°123 pubblicato il 26 Agosto 2011 da MCDEN620
 
Foto di MCDEN620

petali rossi, come vetro tagliente

su rose di porpora, per cuori di ghiaccio

colpi di luce abbattono gli occhi

e pezzi d'anima si sfaldano al vento,

gocce di sogno come giada che brilla

dal palmo che stringe escono limpide,

sul mio fusto lacrime di forza scivolano

e grumi di terra su pietra scagliata

e linfa di vita da sputare

e fuoco di dolore annegato

e acqua di ricordi andati

dal niente  un sorriso

allungo la mano... è pane per me.

 
 
 

Morbida Energia Atomica

Post n°122 pubblicato il 26 Agosto 2011 da MCDEN620
 
Foto di MCDEN620

Una mattina si sono chiusi gli occhi miei.

 

Nuvole rosse di fango si rincorrono per le valli del mio orizzonte

il vento rasa come taglienti sorrisi le foglie dei miei rami

un sedimento di graspi ingialliti soffoca le radici della vita

tutto fermenta e ribolle d'inganno come l'asso nelle tre carte

e una pioggia rilava e dissolve ogni pigmento, che mi colorava.

 

Concentro la mia resa in poche manciate di conoscenza.

 

Scarpe di calce per esser immobile come monti di marmo

e rimanere e capire dove poter scavare e camminare.

Di legno nodoso fodero le mie stanze segrete,

sbarro porte e finestre con chiodi di ricordi e martellate di rabbia

di pietra, intonaco il mio cuore per proteggere l'ultimo sogno.

 

Baratto l'amore per capirmi nella prigionia.

 

Vivo nel tempo i miei chicchi di sabbia al sole,

castelli erti ed erosi in sincronia da quella lentezza,

come roccia friabile rotolando mi confondo tra acqua e cielo

perché ogni giorno recupero, una rotonda verità del prezioso seme

e nel profumo del respiro l'attesa si mantiene, in quel bacio che mi do.

 

Apro il cuore all'aria che attraverso

 

e mi rivedo goccia sul vetro che cerca i miei piedi

limpida essenza scivola alla terra accarezzandomi,

depredato e indifeso, specchio in quella pozza il mio me.

La gravità attrae ogni male e filtra quel che l'occhio non vede,

al fuoco lo mescola con lava ricrea e un germoglio risale.

Con quella radice passo la mano ancora, fra le mie nuove foglie.

 
 
 

una Storia di Strada ( diario di una pedalata a quattr'occhi)

Post n°121 pubblicato il 26 Agosto 2011 da MCDEN620
 
Foto di MCDEN620

Oggi pomeriggio in bicicletta con un Amico e per due ore e mezzo qualche chiacchiera su l'ultima impresa fatta da Lui e da me che lo inseguivo, in moto però...con quei particolari che appena finita la corsa non hanno l'umiltà di uscire, mentre adesso rilassati e tranquilli eccoli liberi e degni di esser ricordati. Sono quelle piccole cose che apparentemente sembrano non coesistere con la formidabile energia che le hanno prodotte...mentre invece, parlandone a posteriori...sono proprio le più significative e fondamentali e che riescono con semplicità ad offrire il quadro completo dell'unicità dell'azione stessa. Pedalare e parlare e la strada diventa come il foglio dove potere scrivere i discorsi. Parole che si tramandano da l'uno all'altro, come da una pagina a quella accanto del quaderno...che segnano un “percorso” sul percorso.

 

Discorsi che ricadono a terra sull'asfalto, come una scia, una zavorra fatta di frasi, cucite insieme dal filo immaginario che l'impronta delle ruote lascia. Una treccia fatta di suoni e gesti che si producono dietro di te mentre passi. Anche se le difficoltà aumentano, sulla salita, non rimangono addosso, scivolano via dalle spalle e non te ne accorgi, perché crei una sinergia con lo scambio delle proprie emozioni e sensazioni. E quando il respiro diventa importante più di tutto il resto e non puoi perderne nemmeno una goccia...ecco che allora a stimolarti subentra il paesaggio, che si offre bello ed imponente nella sua veste della miglior festa d'estate. Profumi e colori ti entrano dentro da una bocca che pare una valle di montagna aperta. Le folate di ossigeno arrivano come un vento caldo che secca il palato e imprigiona alla gola la fatica. Prendi la borraccia e schizzi un po' d'acqua sulla lingua poi sul collo, solo per godère di un piccola felicità. L'azione lenitiva e rinfrescante, essendo di per se una cosa troppo bella, dura naturalmente sempre poco, il tempo di percepirla e pufff non c'è più. Rimani allora impotente alla difficoltà che chiede forza e non sai come migliorare e gestire la difesa ai bastioni della volontà. Provi ad eluderla concentrandoti su qualunque mezzo per centellinare energia, ma invano, perché c'è sempre qualcosa che distoglie la tua attenzione, un sasso, una curva o una macchina. Sorrido..perché il mio amico, tutto ad un tratto mi dice :

“ Oh...ma che tutt'i riordi domenia a San Pellegrino, maremma che fresco sotto gli arberi che c'era e te che ogni poo ettù mi guardai negli'occhi e mi facei..Oh...come ttù stai...un mollare èhh..un fare ibbischero...? e io..bene...e un mollao sta siuro..avevo te a vedé come stao e a dammi mana...”

Quella frase diventa essenziale...è come avere di colpo 50 watt in più da poter spendere a piacimento...

Insomma “da' picchia e mena” fra dù discorsi, una madonna e un coa-ola, tre risate elevate alla enne boccate d'aria..ci siam fatti una settantina di kilometri, passando da Carmignano...i pPinone...Vitolini...le 3 Madonne (di Madonne ce ne sono 4 in realtà in quel posto, ma “una la s'è regalaa a uno” poco prima, perché voleva esser il padrone della strada e noi degli intrusi...poveraccio perché stando seduto e richiuso in quella scatoletta con le ruote non può ascoltare le chiacchiere di chi prima di lui è passato di li sia a piedi che in bicicletta...e non sa cosa si perde...) Eppoi giù, verso la patria Vinci dell'uomo del futuro...Leonardo, con subito dopo i Ragnaino che apre la porta alla salita del Montalbano...passi da Fornello...da Porciano con la sua villa dell'Americana ( detta in gergo de' cigristi...Conigliolaio) ed infine la mitica SanBaronto, che se guardi a tramonto vedi la valle del monte Serra con la piana del Valdarno e una miriade di valli e colline che si aggradano al mare prossimo di Pisa, mentre se ti volti a levante, c'è quella dell'Ombrone, da Pistoia a Prato a Firenze...oramai metropoli indecifrabile e stagnante, puzzolente e sfocata, assurda e malinconica come quelli che...come me la abitano. Dei tanti, che si ricordano quanta laboriosità era innata in quella gente fatta di lavoro e di pane da masticare in piedi perché c'era “furia e coscienza” di consegnare precisi il frutto del tuo sudore. Ricordi sbiaditi, ingialliti di vecchio, proprio come quella cappa di afa che come Metano latente ed invisibile sulle paludi, uccide e non ti accorgi di niente.

Questo SantoBaronto, fortunatamente, è anche conosciuto soprattutto perchè è il protettore dei...Ciclisti di tutta la Toscana ma anche di tutti quelli che passano di li perché la carità non ha ne colore ne nome.

 

Per concludere...

(perché altrimenti i kilometri aumenterebbero quanto i pesci per i pescatori)

la semplicità del dialogo, del parlarsi viso a viso, accanto accanto... non fa altro che mantenere e rafforzare la propria identità in quel dare e avere parole. La naturalità dell'azione permette di poter presentarsi vivi, presenti, certi, effettivi e degni di quell'orgoglio fatto con l'espressione degli occhi, dai toni e sottotoni della voce e dalla gestualità delle mani.

La necessità di isolarsi per la paura di non esser creduti, di esser giudicati “vuoti a perdere” per uno errore commesso o per una frase inopportunamente pronunciata a dovere, Ci porta inesorabilmente a nascondersi dietro i fili delle menzogne, che aumentano si la propria infallibile personalità con arroganza e superbia.

...ma allungano anche il naso, ritornando poi di legno come Pinocchio.

Sembrerà buffo, ma è tutto scientificamente dimostrabile, perché se appoggiate l'orecchio su una strada qualsiasi e andate ad ascoltare, dal silenzio inizieranno ad uscire voci e suoni, proprio come il rumore del mare si espande da una conchiglia. Setirete per certo, piedi che camminano e che allungano nei passi la vita...e indiscutibilmente appena sotto,

ci troverete scritta la storia di qualcuno lasciata li e da poter leggere...insieme a Lui.

 
 
 

Oltre

Post n°120 pubblicato il 26 Agosto 2011 da MCDEN620
 
Tag: Oltre
Foto di MCDEN620

Mentre tutto scorre

 

vedo oltre le lacrime

bianche nuvole di pensieri,

essenziali respiri anestetici

per l'eterno travaglio dell'essere

in quel sogno da crescere puro

che illusione al nome conduce

come il figlio voluto e mai nato,

seppur vender dovrò l'anima mia.

Di solitudine riempio le vene

seduco con le vertigini le ansie

sul baratro negli occhi al cielo

i piedi appoggio sul cuore

e con la gola stretta nelle mani

cado come corpo morto cade,

sul vuoto del mio perdere.

Raschio la lingua sul ghiaccio,

la discesa rallento in quel solco

ed ecco li il mio vero destino

oltre il muro dei sogni di vetro.

Al prezzo di un sorriso,

ricomprar dovrò l'anima mia

di pulce ammaestrata

che infelice sorride.

 
 
 

la parola che unisce

Post n°119 pubblicato il 26 Agosto 2011 da MCDEN620
 

dal trastullo le parole cincischio

nel verbo baratto la vita che compro

e sgorbio su carta eroiche tracce,

umile mente al braccio si onora

dell'amore la sapiente fatica,

e rivivo lo scorrer d'inchiostro

sui fogli dell'appiccicosa noia

come un graffio sul cuore,

devoto sono a quella ferita

nel sangue che libero fluisce

perché soffrire è il mio vivere

sul cammino della ragione

che al peccato rivela la luce

e quando l'occhio curioso carpisce

e un sorriso in gola si spenge,

sgomento la tua gioia porterà

e il tuo rimuginar il mio rapimento

ma ben ricorda dotto maestro

che passione e pensiero, eccitano

e seppur di differente madre

insieme troncano della terra gli indugi

 
 
 

A=mc2

Post n°118 pubblicato il 26 Agosto 2011 da MCDEN620
 
Tag: A=mc2

Se tutto è interazione.

Se tutto nell'universo

dipende e subordina.

Possono le fondamentali

forze primarie del “tutto”

creare, materializzare

e/o tenere unito un amore,

finchè antimateria

non lo separi...?

Il panegirico assioma,

amore assoluto

segue anche lui,

la quantica geometria,

spaziotempo...?

Se l'energia è massa...

non è forse anche l'amore

energia da poter usare

plasmare e trasformare...?

Ammettendo poi

solo per ipotesi,

che l'amore è intrinseco

e cresce e soffre e si muove

di proprio moto o sospinto

da una forza, da un emozione

che deforma il suo equilibrio

spirituale, dinamico e filosofico...

Sia anch'egli dunque, un entità

che non si crea né si distrugge...?

Materia, regolata e dipendente

dalle leggi del cosmo,

che, si trasforma

fino al quadrato

della velocità della luce.

Potrebbe per questo

l'Amore, creare

Energia infinita...?

Se coscienza e conoscenza

di umana derivazione

è materia che cambia

e fluttua, attrae ed è attratta

in una simbiotica evoluzione,

che plasma e Ci modifica.

Siamo essenza viva,

alimento e nutrimento

di ciò che ci circonda.

Come una nuvola,

fatta di nuvole sempre più piccole,

sempre più concentrate e dense,

che si agita inderogabilmente.

Un potenziale carico

di energia invisibile.

Apparentemente immobile,

massa prolificamente mutabile

pronta ad emettere forza viva

sempre in un equilibrio dinamico.

Fino a che uno stimolo inconscio

insignificante e tralasciabile,

non disturba l'equazione fisica.

Reattivamente, tutto impazzisce.

Esplode, dilaga, emana

e per simpatia, crea altre esplosioni

che emettono luce celeste.

Quel bagliore, quel BigBang,

avviene da sempre dentro di noi.

Siamo energia e massa e infinito

siamo subordinati e prioritari del tutto

...siamo amore, indivisibile.

 
 
 
 

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