Area personale- Login
Cerca in questo BlogMenuUltimi commentiChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
|
Amerika
Post n°146 pubblicato il 09 Marzo 2005 da john.keating
« (...) nessun popolo, nessuna cultura - come nessun individuo - sono privi di colpe storiche; rendersi impietosamente conto dei difetti e delle oscurità di tutti, e di se stessi, può essere una proficua premessa di convivenza civile e di tolleranza, forse più degli ottimistici attestati di lode elargiti da ogni dichiarazione politica ufficiale. » Claudio Magris, Danubio Detesto le banalità. Mi irritano profondamente. Detesto chi si nasconde dietro banalità vestite a festa e impavesate. Detesto le generalizzazioni. Detesto chi le alimenta e le usa. Detesto gli stereotipi. Detesto questa dialettica fasulla tra antiamericanismo di "sinistra" e filoamericanismo fintoliberale. E che vuol dire "americani"? Anche Malcolm X era americano. E se è per quello lo erano anche Allen Ginsberg, Cassius Clay, Frank Zappa ed Henry Fonda. Tutta gente che non sta propriamente in cima ai sogni degli amerikani di casa nostra. E allo stesso modo, dall'altra parte, facile (e magari con più di qualche buona ragione) avercela con i Bush, il fondamentalismo religioso e il mito dell'individualismo per cui l'unico orizzonte è il cielo (ma volto in senso diverso, è un orizzonte che può essere ed è stato anche interessante: Easy Rider si aggira da queste parti). Ma l'America è solo questo? Certo, Bush parla in nome dell'America, coi modi e la mentalità di un americano; ma Mussolini era italiano, e se qualcuno mi apostrofasse in quanto compatriota di Berlusconi, più di qualche ragione di incazzarmi ce l'avrei. Ma poi, che vuol dire? L'invettiva, le manifestazioni, così come le elegie acritiche, le apologie, hanno piena cittadinanza nel nostro sentire e nel nostro modo di esprimerci. Ma fermarsi a questo, ridurre tutto a questo è di una desolazione e di una povertà spirituale allucinante. Io, come credo tutti, ho la mia personale America. Lo dissi al tempo dell'attentato alle torri, lo ridadisco ora. "Guarda cosa succede fuori nelle strade Così cantavano i Jefferson Airplane nel 1969. E con loro, milioni di altri americani. «Anch'io canto l'America Inoltre, Langston Hughes La mia America è l'America di Robert Redford e Martin Scorsese. Dei Grateful Dead e David Crosby. Di Elvis e Steven Spielberg. Di Aretha Franklin e Scott Fitzgerald. Di Martin Luther King e Bill Clinton. Di Frank Lloyd Wright e Howard Hawks. Di John Ford e Alan Lomax. Della Carter Family e di Furore. Della Pop-Art e Anne Tyler. Di Norman Rockwell e Simon & Garfunkel. Di Robert De Niro e dell'Allman Brothers Band. Di Ella Fitzgerald e Louis Armstrong. Dell'uomo sulla Luna e dei REM. Di Cole Porter e Clint Eastwood. Di Tom Hanks e Bob Dylan. Di Harry e Sally e di Fred Astaire. Di Larry Bird e dei Boston Celtics. Di John Wayne e Moby. Dei Blues Brothers e di Woody Allen. Di Cary Grant e Jimmy Stewart. Di Frank Capra e Santana. Dei Fratelli Marx e di Walt Whitman... Alla faccia di tutti i filoamericani e degli antiamericani di casa nostra.
|
Inviato da: pal_jazz
il 05/07/2006 alle 15:28
Inviato da: john.keating
il 19/05/2006 alle 17:40
Inviato da: ladymiss0
il 07/10/2005 alle 10:40
Inviato da: singleproblem
il 07/10/2005 alle 01:49
Inviato da: Stephanie10
il 06/10/2005 alle 20:33