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Metafisica della Terra della Sera

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"Il terribile è già accaduto"

Post n°154 pubblicato il 23 Marzo 2005 da john.keating
Foto di john.keating

Volendo dire le cose come stanno – la filosofia ha il suo linguaggio, e ha da essere preciso, e riflettuto, ma insomma – le religioni, e le relative convinzioni, restano una costruzione della mente umana. Sarà banale, ma un cane quantunque possa essere una creatura di Dio, non ha convinzioni religiose. Perché non ha convinzioni. Cioè non è capace di pensiero astratto.
Questo, almeno, è un fatto.

Ora, il tentativo di tutte le religioni, o almeno delle religioni occidentali, è quello di costruire dei significati la cui origine viene però posta al di fuori del discorso di riferimento. Il che è anche comprensibile, visto che quel che esse devono fare è cercar di dare un senso al senso del divino. E il divino non può stare, prima di tutto per definizione, all’interno del discorso umano.

Questa dislocazione eccentrica dell’origine del discorso è ciò che in filosofia si chiama Metafisica. In questo senso, la Metafisica teorizza l’origine non spiegabile del Discorso. Partendo dal presupposto – corretto – che del Divino non si può sapere, essa finisce presto, e invariabilmente, per saperne troppo, perdendo così sin da subito il senso profondo di radicale alterità tra Mortali e Celesti. Perché quando i Mortali arrivano a sapere tutto dei Celesti, dei Celesti non resta più nulla.
Nella sua impazienza, la Metafisica religiosa ha una risposta e una parola per tutto. E del mistero del Divino non resta più nulla. Tutto è saputo, tutto è conosciuto, o tutto è conoscibile. E quel che ne risulta è una onto-teo-logia in cui senso delle cose, del divino e del mondo è uno, conosciuto e classificato, ed in cui ogni Differenza tra umano e divino è sparita, naturalmente sotto lo spietato e banale controllo dell’uomo, che agisce nel nome del Dio disegnato a sua immagine e somiglianza.

“Il terribile è già accaduto”, disse Heidegger, chiosando Nietzsche. Ed è questo il senso e l’origine della spaventosa povertà spirituale in cui ci dibattiamo.


Popol Vuh, "Der Ruf" (Singet, Denn der Gesang Vertreibt die Wölfe, 1976)

 
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