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IL LIBERTINO

Post n°27 pubblicato il 12 Febbraio 2006 da deppfan
 
Foto di deppfan

Anche gli addobbi di scena più spropositati, come il fallo arancione gigante e la vagina grande come un divano, troneggiavano al riparo da sguardi indiscreti degli Island Studio di Ramsey, nel nord dell’Isola di Man. Tutti i particolari della scenografia e della sceneggiatura del film di Laurence Dunmore “il libertino” (dal 10 febbraio nei nostri cinema) sono rimasti un mistero per gli abitanti dell’isola adagiata nel mare d’Irlanda dove la troupe si era trasferita per qualche settimana. Eppure Johnny Depp deve ringraziare proprio la discretissima Film Commission dell’Isola di Man: se non fosse stato per i soldi sborsati da quella commissione e per la testardaggine di John Malkovich, difficilmente l’attore sarebbe riuscito a indossare la parrucca a boccoloni che l’ha trasformato in John Wilmot, secondo conte di Rochester cortigiano, eroe di guerra, poeta. E, soprattutto, innanzitutto, gran libertino. Un signore che a metà del Seicento, non pago di scandalizzare la corte del pur tollerante Carlo II Stuart con una condotta assai scostumata, era capace di scrivere versi di feroce e scandalosa efficacia che ancor oggi metterebbero in crisi morigerati editori. Pochi hanno scritto così esplicitamente di sesso come l’autore di Sodom or the Quintessenze of Debauchery (Sodomia, o la quintessenza della dissolutezza), pochi hanno maltrattato con pari alterigia i committenti, nel suo caso il generoso Carlo II, copiosamente sputtanato (in senso letterale) in A Satyr Against Charles II. Scritto per il teatro nel 1994 da Stephen Jeffrey, portato al successo nei teatri Usa da John Malkovich nei panni del protagonista, bloccato per anni per beghe di ogni tipo Il libertino ha rischiato realmente di non arrivare nelle sale…..(continua)

 

Articolo tratto dal corriere magazine del 02/02/2006

 
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