Il 20 agosto è un giorno importante per me.
In questo giorno sono diventata madre per la prima volta.
Nello stesso giorno, dieci anni dopo, sono diventata madre per la quinta volta.
Partorirai con dolore. Sono stati due parti difficili, di quelli che ti fanno dire: Mai più!
Ma poi te ne scordi per la felicità che un figlio ti regala.
Charlie e Rerun: trentadue e ventidue anni.
E nessuno dei due ieri era qui con me a festeggiare.
Charlie a Bousson per lavoro.
Rerun a Gubbio a unire l'utile al dilettevole cercando di trasformare una delle sue passioni in un futuro pezzetto di lavoro.
Volevo fare qualcosa di speciale che ci facesse sentire più vicini e così ho recuperato dall'hard disk e dagli album di fotografie le foto dei loro compleanni per farne un piccolo video.
Per farlo ho dovuto sfogliare pagine e pagine di fotografie, frugare in un paio di scatoloni, aprire anteprime di files.
Tanti volti sorridenti di persone che non ci sono più, zii, nonni, i miei genitori.
Bambini ormai diventati adulti, chissà se sono ancora felici, se sorridono ancora?
I miei figli quando ancora non erano stati straziati dalla progressiva distruzione della nostra famiglia. Volti ogni anno sempre più tesi, sorrisi sempre più forzati.
Ho ripercorso come in uno speed draw trentadue anni di vita.
Mi sono fatta male. Tanto.
Ho riletto tutta la mia storia e la mia sofferenza in quel volto sempre più scarnito, sempre meno sorridente, in quegli occhi disperati.
Poi la rinascita, la nostra sofferta nuova vita.
Il mio ritrovato sorriso che non mi ha più lasciato, nemmeno tra le lacrime, nemmeno nei giorni più bui. Nemmeno ieri.
Non sono ancora pronta per mettere ordine tra le fotografie ammucchiate negli scatoloni nei nostri anni più terribili.
Non sono ancora pronta per riabbracciare il mio passato ma devo farlo per ritrovare pienamente me stessa e i miei ragazzi.