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Post n°716 pubblicato il 05 Novembre 2018 da kikkodirisobianco
Il progetto "Laboratorio di scrittura" di novembre del gruppo xxxx apre un nuovo mese letterario. In che cosa consiste? Ciascuno di noi, scriverà una LETTERA seguendo delle piccole regole: Tema: Tensione All'interno dello scritto devono essere inserite ( obbligatoriamente) queste parole:. mortale languido i tamburi liquami tegola I termini vanno usati esattamente come riportati e nello stesso identico ordine, :exclamation:non si può cambiarne l'articolo, il singolare/plurale, il maschile/femminile, non si possono inserire altre parole se la frase è costituita da più di un termine. È consentito variare il maiuscolo/minuscolo. Lo scritto deve rispettare max le 4096 battute. ✍ Diamo spazio alla nostra creatività, non prendiamoci troppo sul serio e... Buona scrittura a tutti.
Caro Adriano, Oramai non so più dove altro scriverti. Ho deciso di usare le vie tradizionali e scriverti una lettera. Questo tuo comportamento sta diventando di una noia mortale. Il tuo ignorarmi per poi ripresentarti languido ogni volta che hai bisogno è puerile, non capisco come un uomo della tua fattura possa arrivare a tanto. Ti rendi conto che stai dando fondo alle ultime mie riserve di pazienza? I tamburi della pace hanno smesso di suonare per noi e io sono stanca di nuotare controcorrente tra i liquami della tua indifferenza che mi imbrattano l'anima. Forse è colpa mia sono stata sempre pronta a ricredermi su di te e a sperare che le cose cambiassero. Quando mi stancherò definitivamente e non troverai nessuno ad aspettarti spero che la mia indifferenza ti cada come una grossa tegola sulla testa. Con infinito sconforto ancora per poco tua L. |
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"Mi duole dirlo, cara Ermeterina, quella per te fu una storia dall'esito mortale. C'era nel tuo sguardo languido tutta la tensione dei tuoi desideri inespressi. E c'erano i tamburi a segnare il ritmo di una cerimonia di iniziazione all'amore. Quello che ti ostacolò fu il retaggio di un'educazione restrittiva, che ti aveva indotto a considerare il cedere all'attrazione fisica simile a lasciarsi affondare nei liquami. La percezione che così non fosse ti cadde addosso come una tegola, che tu non sapesti evitare. Prima che tu ti riprendessi ed elaborassi la necessità di lasciarti andare, l'occasione era sfumata e la tua storia era svanita. Ora ti si apre una prospettiva inaspettata: rinascere dalla donna inibita e riappropriarti per intero di te stessa. Balla coi lupi, è il tuo momento."
"Quello che tu, Signore di un gioco mortale, vuoi da me, è oltre il buonsenso; nulla ha a che fare con una schermaglia tra uno sguardo languido e uno duro come acciaio della più forte tempra. Quello che vuoi è sottomettermi alle tue voglie, sottrarmi la forza di oppormi ai tuoi ordini anche quando fossero contro la mia dignità. E' inutile che tu usi strumenti a percussione: i tamburi, come fossero "tam-tam" per richiamare i tuoi sottomessi ad una cerimonia per la mia iniziazione. Io non ci sarò: la mia autostima e le mia indipendenza cadranno inclementi sul tuo intento come una tegola che scompagina e distrugge qualsiasi programma, qualsiasi strategia irrispettosa di dignità e valori. Ti lascio solo, con l'unica compagnia della tensione del tuo gioco destinato a non avere soddisfazione."
Li senti i tamburi che ritmano il battito dei nostri cuori? Scendi con la mente al di sotto delle nebbie dell'ignoranza, oltre il marciume e i liquami della disonestà e della diffidenza, ancora più giù dei mille frantumi della tegola rotta di ogni relazione dissoltasi nell'incomprensione. Ecco è lì, proprio sul fondo, che potrai trovare, tu come anch'io, quello che ci rende allo stesso tempo perfetti ed imperfetti: la tensione a risalire e mutare, con la forza delle nostre braccia, ogni cosa che ci affossa, nel suo contrario."
Neppure al termine immorale assegniamo il medesimo significato: tu ci leggi un languido indulgere a desideri inconfessati ed inconfessabili; io invece ascrivo all'immoralità ogni azione che sembra percuotere i tamburi dell'ingiustizia, dell'incoerenza, della falsità e della mancanza di chiarezza; come per compiere un maleficio che spinga i viventi ad affondare nei liquami della mancanza di un orizzonte e di un progetto. Non comprendi questo mio pensiero? Ti cade addosso quasi fosse una tegola che non comprendi da dove si sia staccata? Ecco, è questa tua incapacità a desiderare di capire ciò che dico ad essere immorale e mortale. Lascio cadere una rosa sfatta sul cadavere della nostra relazione quasi fosse un estremo saluto a ciò che non potrà più tornare."
"Te lo chiedo per iscritto: pensi di non essere mortale? Pensi che uno sguardo languido possa intenerire gli dei? Pensi che i tamburi non suoneranno anche per te il rullo finale? Pensi che i liquami della morte non potranno risucchiarti? Invece anche su di te cadrà la fine come una tegola che, si sa, si dovrà staccare; ma senza che si sappia come e quando, neppure tu potrai mai dominare il mondo." "Quando venni da te (e per te), mio signore, immagino che la mia pelle avesse un mortale pallore; ma dentro di me sentivo un languido calore. I tendini e la pelle del mio stomaco per te tessi tesi come solo possono essere i tamburi percossi Avevo desideri oscuri, avvolgenti come liquami rossi. Offerta a te, stesa, raccolta dentro una curva tegola come su un vassoio dentro cui si raccoglie e cola la pioggia di un mondo alla rovescia, che mi ritrova sola." "L'orgasmo, che mi facesti provare, si ripetette fino ad essere quasi mortale per il mio respiro ed il mio cuore. Rimase nei miei genitali: dentro la carne, un fremere languido e interminabile, come se dentro lo spessore della pelle mi suonassero i tamburi di una danza sfrenata, impietosa, allucinata e folle. Volevo lasciarmi trascinare nei liquami del buio fino a non sentire più nulla e riposare, lasciando fuori di me ogni altra cosa. C'era dentro di me un'apertura, come un tetto che abbia lo spazio di una tegola scoperto; ma dicevo a me stessa: "Lascia stare, non è il momento di chiedersi: E dopo?, non ci pensare." "Ascolta il mortale silenzio che ti attornia Non ci sarà per te un pensiero languido ad accompagnare la fine e neppure i tamburi, solo il silenzio lineare, piatto ed ininterrotto. Neppure liquami, sparsi come fiori, sul terreno, verranno offerti per celebrare la tua assenza, al massimo qualche tegola in cocci e poche bottiglie rotte." "Col tempo mi riprenderò, riavrò me stessa, quest'esperienza non avrà effetto mortale, niente affatto, per la mia vita quotidiana. Talvolta mi potrà sfiorare un languido ricordo; ma non batteranno più con frenesia i tamburi, non ci saranno squilli di antichi corni e trombe a chiamare alla caccia, tra l'abbaiar dei cani presi da frenesia, a sguazzare tra i liquami. Questa storia sarà solo un pallido disegno appena decifrabile su una tegola istoriata." "Non è mia intenzione essere crudele. Non vorrei pronunciare parole spietate, egoisticamente centrate, con effetto mortale su chi, a suo modo, mi gratificò di attenzioni e cure; ma non indulgerò nel languido teatro della donna fragile, contrita e addolorata Grazie a questa scelta mi sento già rinata, rullano forte i tamburi di una decisione attuata. Non ci sono liquami di esperienze confuse e drammatiche, che non si possano fugare. La mia forza interiore è uno scudo, non è una semplice e rozza tegola, che si possa inopinatamente spezzare. Nelle mie mani c'è la libertà di cercare e rapportarmi serenamente a chi mi è pari.