![Foto di equipoA](getmedia.php?%3For%60zo%26mo%7DKg%60w_gh%60%7De%7C%3B-15%3C160%3B%278580k%25laem-ktaetgocpupxaikz%2789%27%3B%05kmcnmgjgx%7B%27ek%2Fne%7Col%05j%23)
Prove di democrazia dal basso.
I fatti di Napoli, il tentativo di criminalizzazione delle lotte
territoriali, l’approvazione del piano territoriale provinciale (che
prevede l’inceneritore di Albano), la recentissima approvazione del
piano regolatore di Roma (ultimo regalo di Veltroni ai costruttori) e
la critica situazione politica che preannuncia una svolta autoritaria
verso le battaglie territoriali ( così affermano i leaders del Pdl e
del Pd), dimostrano come la questione della tutela dei beni comune sia
centrale. In questo quadro, ci preoccupa il rischio di essere
schiacciati e messi a tacere da questo clima di emergenza incentrato
sulla paura “di finire come Napoli”. Le comunità resistenti vengono
tacciate di antisviluppismo, invertendo così l’ordine delle
responsabilità. Il vero responsabile dei disastri ambientali è chi ci
governa, mentre le comunità sono l’unica garanzia di un progresso degno
di questo nome.
Per questo come movimenti territoriali del Lazio ci siamo incontrati
al fine di rafforzare le nostra relazioni e costruire un percorso
comune.
Gli obiettivi comuni non mancano.
• E’ chiaro che le nostre battaglie, seppur legate a contesti
territoriali, riguardano una questione comune. La speculazione, che
spesso ha come protagonisti sempre gli stessi attori (Acea, Ama,
Sorgenia, Caltagirone ecc..). La totale assenza di partecipazione dei
cittadini nelle scelte. La mancanza di progettazione e programmazione
sulle politiche riguardanti i beni comuni (assenza del piano energetico
regionale, dei rifiuti ecc…). Tale situazione favorisce una logica
speculativa ed esclude la "P"olitica dalle scelte considerando
esclusivamente gli interessi dei poteri forti.
• Non è facile costruire un salto di qualità nella relazione
tra i
movimenti territoriali. E allora iniziamo dal “fare”: nei momenti
di
mobilitazione e di azione dirette il "fare rete" risulta
più
praticabile. Come è avvenuto il 2 dicembre del 2006 dove 5 movimenti
territoriali (Colleferro, Civitavecchia, Malagrotta, Aprilia e
Ciampino) sono scesi in piazza contemporaneamente, denunciando con
radicalità l'attacco che i cittadini subiscono quotidianamente (in
tutti i luoghi) dai poteri forti , riappropriandosi del diritto alla
vita, e rispedendo al mittente le accuse di “nimbysmo”.
• L’azione è il punto di partenza. Ma auspichiamo di andare
oltre.
Fare assieme comunicazione ( un sito, un bollettino comune ecc..), per
dare la sensazione, sia ai politici che ai cittadini, che non si tratta
solo di presidiare dei territori ma di scegliere un modello di sviluppo
a misura dei cittadini.
• E poi la formazione. Mettere assieme i saperi accumulati
nelle lotte
e nelle tradizioni territoriali. I nostri “SI” che i poteri forti
mascherano da “NO”. Si all’efficienza energetica, Si all’energie
rinnovabili, SI alla raccolta differenziata porta a porta, SI al
trasporto su ferro, SI ad un’altra idea di città e di viabilità, SI
alla ripubblicizzazione dell’Acqua.
Proponiamo di mettere in rete tutte le iniziative a tutela dei beni
comuni che si svolgeranno il prossimo fine settimana.
Costruire una tre giorni di mobilitazione comune il 14, 15, 16 marzo
in concomitanza con il primo corteo dei no-Inceneritore di Albano (il
15), il compleanno dell’occupazione del presidio no-turbogas di
Aprilia, l’iniziativa dei no-corridoio al parco di Decima e la
partecipazione di altri movimenti (come i No-Fly di Ciampino) al corteo
di Albano. In più il 16 marzo si terrà sempre ad Aprilia il corteo
nazionale del forum dei movimenti dell’Acqua e stiamo capendo come
poter intersecare gli eventi. Altri movimenti stanno ragionando su come
dare un contributo.
Invitiamo, le altre realtà che si battono per i beni comuni e a difesa
del territorio e dell’ambiente, a prendere in considerazione il
progetto di generalizzare le giornate del 14\15\16 marzo e farne una
tre giorni di mobilitazione comune in tutta la Regione, con la
determinazione di opporci allo stupro dei nostri territori e con l’
ambizione di dare vita ad una rete di solidarietà e di azione che possa
essere uno strumento utile a tutti.
Tutto è utile: un volantinaggio, una megafonaggio, un graffito, un
articolo di giornale, un assemblea.
Per tre giorni vogliamo affogare nella democrazia, perché siamo stufi
delle bugie.
Rete cittadini contro la turbogas di Aprilia, Action-diritti in
movimento, Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, Assemblea
permanente NO-Fly di Ciampino, Comitato No corridoio Roma-Latina.
Per adesioni
bartolomancuso@tiscali.it
marcofilippetti83@yahoo.it
Inviato da: Triskelle
il 02/05/2008 alle 10:47
Inviato da: Kimue
il 18/04/2008 alle 16:45
Inviato da: Triskelle
il 18/04/2008 alle 01:00
Inviato da: Kimue
il 01/04/2008 alle 12:54
Inviato da: ele_e_nora
il 21/03/2008 alle 18:32