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E pensare che dormivano in convento (La Casta)

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NON HANNO UN CAZZO DA FARE... BEATI LORO!

Post n°110 pubblicato il 26 Giugno 2009 da kit_1809
 
Foto di kit_1809

Le europee hanno confermato una coalizione forte: forse la più forte da quando si vota democraticamente in Italia. Dalle stesse urne è giunta invece la più gran batosta che la sinistra abbia mai incassato: per la prima volta nella storia, cadono comuni e province, dove prima d’ora, per un elettore di centro-destra, sarebbe stato impossibile persino metterci piede, senza essere riconosciuto e minacciato. 

La disfatta della politica progressista, su tutti i fronti, doveva aprire un’analisi, un confronto interno, se non altro per cercare di capire le ragioni di un’annunciata estinzione del comunista medio, ma ciò non è avvenuto. Mentre una parte dell’Italia sta rimboccandosi le maniche, in vista d’importanti impegni (vedi G8) e di importanti sfide (vedi crisi economica), ce n’è un’altra che gioca e gigioneggia e si occupa della vita privata del presidente del consiglio. Tale stampa e tale intellighenzia, ha una strana dimestichezza nel dimenticare gli scandali della sinistra (Legacoop, Telekom, Unipol, Napoli, etc.), che spesso coinvolgono i vertici di partito. Quando succede qualcosa, tutto l’apparato leva gli scudi a difesa dei compagni: ricordo Sircana – portavoce dell’ex premier Prodi – e i suoi passatempi, certo un po’ più discutibili di quelli di Berlusconi. Se a Sircana piace farselo mettere nel sedere, non vedo perché lo si debba privare di questo piacere: è altrettanto vero che se abbiamo un presidente del consiglio donnaiolo, non vedo perché si debba tentare di far cadere il governo e metterlo in mano ai governi di sinistra, che hanno un ciclo vita pari a quello delle api. 

Comprendere questo fenomeno disfattista e pericoloso, che non riconosce la vittoria degli avversari e tenta con tutti i mezzi di sovvertire il potere politico democraticamente eletto, vuol dire conoscere il significato della parola “comunista”, non nella sua accezione completa, ma in ciò che a voluto nella storia e nei fatti. 

Berlusconi è il nemico del popolo designato e finché non sarà sepolto, la sinistra non avrà pace. Il fatto che questo signore goda dei consensi della larga maggioranza del paese (perfino a Prato lo preferiscono ai vecchi comunisti…), giustifica tutte le azioni scorrette che la sinistra ha messo in campo, per tentare di fermare l’uomo, prima e non il politico, la democrazia e non la destra. 

La storia si ripete: ai comunisti non sono mai piaciuti i suffragi universali. Per loro governare, vuol dire sbraitare dai banchi d’opposizione, senza proporre, o sparare per strada, con le rivoltelle. I terroristi rossi erano compagni che sbagliavano e i brigatisti d’oggi, ragazzi che vivono un forte disagio sociale. La via violenza, fa parte del loro dna, così come la calunnia e la diffamazione pubblica del presidente del consiglio, su fatti della propria vita privata. 

D’Alema qualche giorno fa, s’era lasciato scappare qualche parola sull’inchiesta di Bari: era informato e perfettamente al corrente dell’inchiesta giudiziaria che investiva Berlusconi in Puglia, circa il giro di squillo a Palazzo Grazioli. Ma pensate un po’, quasi se avesse indagato lui stesso! Le sue affermazioni hanno creato imbarazzo per qualche minuto, poi tutto è finito lì. La faccenda sarebbe di una gravità inaudita, ma visto che D’Alema sta dalla parte giusta… doesn’t matter. 

Repubblica oggi, invece di preoccuparsi della salute mentale di Franceschini, si occupa ancora di Berlusconi e stila 13 domande a cui vorrebbe che il presidente rispondesse. Domande che riguardano la sfera privata del presidente, un po’ come chiedere a D’Alema se quando va in barca senza la moglie, porta qualcuna che lo spompina. Beh, contro Berlusconi tutto è lecito… 

Riguardo D’Alema, tanto per confermare la connivenza della sinistra, con il 70% del CSM, vorremmo riportare un’inchiesta lampo, finita come tante altre nel cesso, che riguardava un giro di squillo all’interno della Camera dei deputati: la maîtresse è stata condannata e tutto è finito lì… Chi tocca muore… il controllo totale della sinistra sulla magistratura, non può essere sovvertito e chiunque s’avvicina, crepa! 

All’epoca alcune squillo entravano senza essere registrate a Montecitorio. Venivano accolte da un segretario, che ne scortava una nella stanze di un uomo importante. Dalle carte di quell’inchiesta dimenticata, escono ora intercettazioni e verbali che tirano in ballo personaggi vicini all’ex premier. 

[da il Giornale…]

Ora qualche domanda vorremmo farla anche noi, se non vi è di troppo disturbo. Perché l’inchiesta sui D’Alema boys è stata chiusa così frettolosamente? Che cosa ha esattamente ricevuto in cambio dei suoi servizi la maîtresse che forniva le ragazze? È vero che appalti che riguardavano anche società partecipate dallo Stato sono stati inquinati da questo vorticoso giro di squillo a Montecitorio e dintorni? Come mai la nostra solerte magistratura (che a Bari sta facendo sfilare in Procura lucciole, escort e trans per stabilire quante feste si tengono a Cortina) non ha sentito l’esigenza di appurare chi era quel «politico molto influente» che ha goduto dei favori di una prostituta all’interno della Camera dei deputati? Perché nessun investigatore è stato punto dalla curiosità di approfondire i rapporti tra la famosa maîtresse e l’onorevole Lorenzo Cesa, cattolico, attuale segretario dell’Udc, visto che i due erano in società insieme? Come mai in quel caso nessuno si affrettò a passare le «carte» agli organi di informazione? Qualcuno crede davvero che l’indagine rivelata dal Giornale non contenga elementi molto più seri di quella che sta avvelenando la vita del Paese da settimane? Qualcuno crede davvero che quella vicenda si sarebbe risolta in modo così rapido e indolore se al posto di D’Alema ci fosse stato Berlusconi?

Ecco le nostre domande: non sono dieci, ma ci accontentiamo. Certi che domani la Repubblica, l’Unità, il País, il Times e tutti gli altri immacolati guardiani della democrazia le rilanceranno da par loro. In nome della libertà di stampa e per il bene della nazione.

Quello che sta facendo la sinistra, con l’appoggio di certa magistratura (almeno un 70% del CSM si professa comunista…), assomiglia a qualcosa di più di un colpo do stato: almeno lì qualcuno prende le rivoltelle e rischia la propria vita per sovvertire il potere e soprattutto ci mette la faccia…

Qua invece si usano le zampe del gatto, per togliere le castagna dal fuoco ad una parte politica vuota di idee, di programmi e soprattutto di leader. Fa niente. Noi il Berlusca lo abbiamo votato e ce lo teniamo così com’è: con i suoi pregi e con i suoi difetti. La sinistra faccia ciò che crede e continui su questa strada: l’attacco sistematico dell’avversario e il tentativo di sovvertire il potere democratico, è una vecchia pratica stalinista, che peraltro non è che abbia raccolto buoni risultati. Vorrà dire che dovremo aspettarci la completa estinzione dei progressisti e volenti o nolenti, governeremo senza opposizione: almeno per una volta potrete chiamarci, fascisti!

 
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