Creato da kit_1809 il 28/08/2006
E pensare che dormivano in convento (La Casta)

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Luana e il paese delle meraviglie

Post n°118 pubblicato il 08 Agosto 2009 da kit_1809
 
Foto di kit_1809

Sulle condizioni del turismo senigalliese, ogni tanto se ne sente una: qualche giorno fa, uno sprovveduto oratore della “parrocchia Angeloni”, ci aveva addirittura stupito, con le nuove statistiche sulle presenze di turisti a Senigallia, tanto che avevamo pensato in molti che parlasse di un’altra città. Così, tanto per verificare, figlia a bordo, mi sono preso la briga con la mia bici, di pedalare per tutto il lungomare, arrivare al foro, attraversare il centro (scendendo civilmente), tirar diritto per la chiesa del portone, poi altra deviazione per Via Capanna. Ciò che ho visto è storia e contraddice clamorosamente quanto vanno dicendo: sempre che non ci siano alieni tra noi (forse Monachesi…), alle 12,40 di oggi si poteva toccare con mano la pochezza della programmazione turistica senigalliese… 

Ore 12,30 si parte. Il giro inizia da Bano: fettuccine al nero di seppia e quell’odore di frittura, sono gli ingredienti necessari per portare a termine la missione, visto che i miei polpacci sono fatti per tutto, tranne che la bici. Mia figlia è su di giri, tanto che scalcia delicatamente le mie ciambelle, un po’ come il fantino fa assaggiare il nerbo al cavallo. Paso adelante ma non troppo… 

Ore 12,32. Primo ristorante. Non faccio nomi, altrimenti mi censurano. Conto una decina di persone, incluso un barboncino e il suo whisky sour. Lui ci invita al tavolo, il padrone No.  

Ore 12,34. Il secondo ristorante è vuoto. Gli ombrelloni in battigia, sono quasi tutti aperti, ma contando bene le “zocche”, ipotizzo che vengano aperti più per fare ombra che per ospitare clienti. I ragazzi si danno da fare con gli strofinacci e un paio tirano di camel all’esterno. Ad essere buoni conto 7 persone. Mia figlia dice sei, ma non si accorge che dietro ad una tenda si è imboscato uno pseudo-turista.  

Ore 12,38. Il ristorante più grande che incontriamo sembra un museo: conto 15 persone, ma le sue dimensioni suggeriscono ben altri numeri. Il boss chiacchiera con un avventore e gli consiglia la prenotazione, per evitare la ressa. 

Il giro continua così, non ve la faccio lunga. In tutto 20 minuti. Sul lungomare alle 12,45 ho contato una media di 20 persone per ristorante, con i picchi più alti verso la rotonda. E’ chiaro che a Senigallia si pranza con gli orari di Barcellona (quindi alle 3 o le quattro del pomeriggio), ma non penso che la media si sia poi alzata di molto. 

Le cose sono due: 1. Senigallia è vuota; 2. è piena ma tutti mangiano per strada. Secondo me, la verità sta in mezzo: Senigallia è vuota, punto. E’ inutile affermare il contrario. I pendolari sono il 90% sul totale, gli altri sono senigalliesi. I primi si arrangiano con due pezzi di pizza o ciaffame vario; i secondi mangiano a casa. 

Adesso vado: faccio un salto al mare a vedere cosa succede. Il 10 agosto comincia la “Festa del Ciarpame 2009”. Sono passato di lì prima dell’una e non ho visto nessuno intento alla messa in sicurezza degli impianti o a dare una sistemata: la festa dell’illegalità avrà luogo anche quest’anno, con i vigili a guardare e l’amministrazione in ferie. Evviva!

 
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