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E pensare che dormivano in convento (La Casta)

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Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo!

Post n°146 pubblicato il 26 Marzo 2010 da kit_1809
 

Continua la bagarre in vista delle elezioni. L'Angeloni – grazie a Dio – sembra eclissata definitivamente. A parte qualche colpo di coda, frutto di legittima difesa, la zarina se ne sta buona nei suoi uffici, pensando a cosa farà da grande: di certo con gli oltre cinquemila che becca al mese, non c'è da stare allegri, però confidiamo nel suo roccioso istinto di sopravvivenza.

L'ultima volta che ha aperto bocca (a mezzo stampa si intende), lo ha fatto per difendere la sua scelta dell'incarico part time di Volpini: certo il Kojak col camice bianco sarà pur bravo, ma per arrotondare lo stipendio si potevano trovare anche altri modi, magari meno gravosi per le tasche dei cittadini. Poi che tutto ciò sia stato frutto di un accordo di sottobosco, lo sa anche il gatto, ma è meglio non dirlo più di tanto in giro.

I giornali locali come V.S., sono zeppi di senigalliesi estremamente preoccupati che “cambi il vento”. Pseudo-giornalisti, cittadini, partigiani, sportivi in pensione, parroci, ballerine ed ex sindacalisti, sono gli artefici della resistenza telematica ed ambientale al cambiamento. Nei bar, nelle piscine, nei salotti buoni e in quelli più ammuffiti, c'è sempre un censore che mette in guardia i cittadini, dalle controindicazioni del voto. Scenari apocalittici e maremoti si scateneranno sulla città in caso di sconfitta: i profani del tempio, schierati contro Mangialardi (il vescovo laico del comunismo militante senigalliese), verranno esiliati e a coloro che sceglieranno di rimanere, sarà tatuato sulla fronte “Io non ho votato Mangialardi!”.

Perfino la diocesi, per bocca dei soliti noti ha provato a mettersi di traverso: qualcuno vorrebbe farci credere che la “scuola di formazione sociale e politica” sia qualcosa di buono, qualcosa che va oltre l'appartenenza, ed invece basta dare un'occhiata ai relatori ed ascoltare qualche intervento, per capire come la propaganda progressista, non abbia confini di sorta. La militanza della diocesi è cosa nota, con le dovute eccezioni, chiaro, ma i togati degli uffici dove si decide, sono schierati palesemente con lo status quo. Qualcuno vorrebbe sostenere il contrario? Don Gesualdo e i suoi volantinaggi vi ricordano qualcosa?

Le possibilità che Mangialardi vada ai ballottaggi sono reali, così come possa poi perdere. Il fatto non ancora chiaro è come mai, i signori di cui sopra – cioè quelli che non passa giorno senza cui abbiano qualcosa di male da dire contro l'opposizione – si ostinano a parlare di Berlusconi, del governo e delle sue disavventure, anziché occuparsi delle tematiche cittadine.

Capisco che il cavaliere sia una presenza scomoda nei piccoli cervelli di questi signori, ma dobbiamo pensare a rimettere in piedi la nostra città, piegata in due da anni di malgoverno e dittatura. Tutte le chiacchiere spese per i nostri governanti, sono quindi indubbiamente sprecate. E' altresì vero, che data l'assenza amministrativa e la pochezza del lascito “angeloniano”, questi loschi figuri, preferiscono applicare la legge del letamaio: più lo muovi, più puzza! Ergo: meglio parlar d'altro, che di Senigallia, pena, la perdita di voti preziosi.

Mentre scrivo e concludo, si sono da poco spenti gli echi di “Raiperunanotte”, il megashow messo in piedi da Santoro per salvare la pochezza del PD. Mi auguro che molti italiani abbiano scelto di guardarlo, perché proprio in come esso è stato concepito e condotto, c'è la chiave che dimostra come la sinistra non potrà mai veramente governare in Italia: inveire, insultare, ballare, non serve a coprire la pochezza di idee e contenuti.

La TV di Santoro è cosa vecchia e malandata, rissosa e faziosa: quando governava Prodi, attaccava l'opposizione, ora che governa Berlusconi, attacca la maggioranza. Altro che la tanto invocata BBC Inglese...

 
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