Creato da vincenzissimo il 14/01/2010
Meden Agan - Nulla di troppo
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Dopo il crollo dell'armeria dei gladiatori a Pompei ho avuto un'ulteriore tristissima conferma del degrado culturale del nostro Paese e dell'ignoranza e dell'indifferenza verso i nostri beni più preziosi: l'arte e la storia. E pensare che solo qualche mesetto fa parlavo con un mio caro amico di una trasmissione televisiva che aveva denunciato le gravissime inadempienze nei restauri di parecchie opere artistiche e storiche in Italia, fra le quali quelle di Pompei. Sono stati documentati e videoripresi numerosi dipinti romani che per la mancanza di fondi - e probabilmente anche per l'incuria degli addetti ai lavori - si stavano sgretolando e dissolvendo nell'assordante silenzio dei "maledetti". Tutta questa assurda insensibilità credo che sia la pericolosa conseguenza della totale incapacità di comprendere - e quindi di tutelare - l'oggettivo valore del nostro immenso patrimonio culturale: patrimonio storico, in quanto sintesi tangibile di una continuità e identità culturale; patrimonio artistico, attraverso il quale questo "divenire" comunica e si nobilita. I continui tagli alle scuole, alla ricerca, alla sanità, ai beni culturali, agli organi giudiziari, dovrebbero insospettirci. La continua proposta di reality, fiction e programmi simili dovrebbero indignarci. Questi sono i subdoli serpi che s'insinuano e contaminano le desolate coscienze del numeroso esercito degli zombi! Eppure questo stesso esercito cresce, invade e inquina i rantolanti ministeri per la tutela del patrimonio storico e delle arti. Arte e Storia da cui dovremmo ripartire per ricostruire insieme una nuova e più salda unità nazionale.
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L'altra sera in tv ho visto per la prima volta il film "il pianista" di Roman Polanski.
Dopo un inizio alquanto sterile, viziato da immagini sceniche prevedibili ed eccessivamente patetiche, il film si è proiettato verso un crescendo drammatico teso all'equilibrio fra la narrazione dei fatti e la problematicità dei protagonisti, al contempo lambiti dall'imperitura sostanza dell'Arte.
Credo che al di là della commemorazione storica, lecita e doverosa, il punto focale cui volge l'intera struttura del film è da ricercarsi fra le ultime scene, quando l'ufficiale tedesco chiede al pianista di suonare. E qui, a mio avviso, si compie l'idea del regista: l'Arte che si rivela nell'animo degli afflitti.
Ognuno di noi ha nella propria mente un'idea nebulosa di questo concetto ma pochi sono coloro che si lasciano sedurre dalle dolcissime malie delle Muse, fusione di forma e contenuto.
Diffidenti verso la genialità, questi prodotti della volontà sono l'oggetto apatico dei riferimenti "borghesi" di una plebaglia abulica e disinteressata, che non ne coglie il senso né tantomeno ne accentua l'impegno.
Con buona pace del senso critico. Commercializzazione dell'uomo e del tempo...
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In Italia, purtroppo, l'informazione è spesso manipolata e censurata allo scopo di deviare la massa abulica da vicende e misfatti che soli basterebbero a mettere in gabbia gran parte dei rappresentanti politici - e non solo - che ci hanno governato e che ci governano tuttora. Eppure, per quanto la piovra tenti di avviluppare con i suoi tentacoli l'intero sistema informativo imbavagliandolo, ci saranno sempre dei valorosi pronti a divincolarsi dalla infausta presa. E la verità timidamente si manifesta.
Le connivenze politiche con personaggi e ambienti poco raccomandabili sono conosciute a tutti. Almeno genericamente o per sentito dire. Ma ciascuno di voi è davvero informato sui fatti? Perché se così fosse non riesco a spiegarmi il fervore col quale molti sostengono questo o quel personaggio politico, dimenticandosi dei reati commessi, talvolta gravissimi. Se lo si fa penso che ciò avvenga per due sole ragioni: o ci si identifica in quel sistema di valori, laido e corrotto, o non si è preso coscienza della gravità dei fatti - o peggio, non si ha la volontà di capire ed orientarsi. Perché è impensabile sapere che Tizio e Caio fanno da volano ad associazioni mafiose ed essere felici di vederli lì in parlamento a rappresentarci.
La società è nata per assicurare ai cittadini che la compongono pari diritti e pari doveri.
A capo di questa società eleggiamo dei rappresentanti che hanno il dovere di operare per il bene pubblico. Quando questi abusano della loro posizione devono essere destituiti ed allontanati da qualsiasi carica pubblica. E processati.
Tuttavia bisogna evitare di considerare a priori tutti i politici dei delinquenti. Bisogna studiare le individualità. Ed impegnarsi ogni giorno per capire quale informazione è attendibile, quale meno, non accontendandosi delle pillole di turno.
E ricordatevi che la libertà e la legalità non viene da sé. Un gruppo al potere non ha nessun interesse a rinunciare ai propri privilegi. Ma ricordate anche che un popolo "cosciente" e "armonico" non ha ostacoli sul proprio cammino.
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Attentato alla vita o efficace ulteriore ipocrisia?
Frattura del naso, profondo taglio.
Eppure non zampilla purpurea stilla alcuna...
Sono passate poche settimane soltanto.
Ma via lasciamo andare via le bende:
Chi vuoi che rifletta? ne ha già dette tante...
Nessun segno? Basterebbe questo!
Eh no, amico mio, non basta!
Quanto incredibile smascherato fatto
Ha già convinto il popolo del plagio.
Ma le apologie del direttore?
Ai rappresentanti prima, al defunto suo compagno adesso!
E il processo? Oddio, dove sono finite le sue gambe?
Tutto è legato.
Il vaccino non è servito!
E al popolo schierato l'occhio la tradizione gliel'ha bendato!
Oh ideali, sciocchi ideali! dietro cui l'intolleranza affonda!
Forza amici, abbandonate il concetto del partito!
Risplendete di nuova indomita coscienza!
E fulgente apparirà la Nike alata.
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Inviato da: Arcobaleno1961
il 28/01/2010 alle 21:14