Creato da Massimiliano_Kosovo il 20/10/2005
Racconto del mio anno di servizio civile in Kosovo

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

I miei Blog preferiti

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Ultime visite al Blog

P_rizzosemolatsuper.sdaristorantecozzeagogospeedy.palermoBESA2marcellopacia.rcarscarola_mminsterr999toorresalottergslorteyuwdaddddMassimiliano_Kosovo
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Il mio secondo articolo ...Colloquio per Petra »

Prizren e il lago fantasma

Post n°20 pubblicato il 15 Novembre 2005 da Massimiliano_Kosovo

5 novembre  

   Oggi è sabato ed il tempo è sempre molto bello, quindi io, Petra, Riccardo e i due Marco decidiamo di concederci un’altra gita. Questa volta la meta è Prizren, una città nel sud-ovest del Kosovo. Dopo poco più di un’ora di macchina, arriviamo in città. La ricerca del parcheggio si rivela subito molto difficoltosa, ma dopo vari giri finalmente ci fermiamo.

   Un ponte in pietra costruito dai Turchi separa la parte vecchia della città da quella nuova. Si vedono molti minareti e, finalmente, per la prima volta in vita mia, entro in una moschea, la più antica della città (risalente al 1300). Mi tolgo le scarpe e le lascio all’ingresso, poi entro dentro: lo spazio è ampio e spoglio: sul pavimento ci sono tappeti ovunque, altrimenti sono presenti solo poche decorazioni ai muri. E’ un utilizzo dello spazio completamente diverso da quello delle chiese cattoliche, con altare, dipinti, banchi, organo, ecc. Mi immagino i numerosi fedeli che si inginocchiano sui tappeti e pregano...Ringrazio il custode della moschea che mi ha fatto entrare e insieme agli altri, riprendiamo il giro della città. Poco più avanti vi è una chiesa ortodossa senza tetto e con i segni di un incendio: è stata bruciata durante i disordini scoppiati a marzo 2004, dove l’odio basato sulla differenza etnica tra Albanesi e Serbi è riesploso in forma violente per qualche giorno.

   Dopo un paio d’ore lasciamo la città e ci dirigiamo verso sud, in direzione dell’Albania. Senza quasi accorgercene siamo al confine e facciamo una rapida inversione per evitare il controllo del passaporto. Ci guardiamo intorno, alla ricerca del lago che avevamo intenzione di visitare. Alla nostra destra c’è una valle ampia e verdeggiante: di acqua neanche l’ombra. Questo è quello che rimane del lago, data la forte siccità che c’è stata nell’ultimo anno: l’acqua è semplicemente scomparsa, lasciando il posto a dei prati dove pascola qualche mucca. Ci riprendiamo dalla delusione, mangiando in un buon ristorante in “riva al lago”. Poi liberiamo le nostre energie in una corsa verso il lago secco. Arrivo secondo e non devo pagar da bere, in compenso mi sporco i pantaloni e mi infango le scarpe.

   Nel frattempo scendono le tenebre: un altro giorno in Kosovo è passato, e io scopro, poco alla volta, uno stato che riserva città interessanti, splendidi paesaggi e ottimi ristoranti. Andiamo a casa, contenti che il bel tempo ci conceda giorni simili prima che giunga l’inverno e la neve…

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963