Post n°446 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da laancella
Sarò capace di strapparmi questa pelle sottile e uniforme, monotona, bianca come il cielo nei giorni di nebbia, fatta di cemento e asfalto, asfissiata dalla mancanza di aria e di verde? Pelle di città, troppo uguale a quella di chi mi sta a fianco nella folla della metropolitana e pur standomi a fianco mai conoscerò. Mi metterò una pelle nuova di terra e fango, di foglie verdi e fili d’erba, di sabbia, di sole, di sale, ruvida e scura, segnata dalle imperfezioni e dai colori, profumata di fieno e di mare. Questa nuova pelle si formerà esatta sulla mia carne per vivere in quell’altrove sospeso tra terra cielo acqua, dove le stagioni sono scandite dai frutti e dall’orto. Saprò che tra il sole e la luna c’è il tempo del giorno e della notte e avrò tutto quello di cui ho bisogno.
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Le parole hanno pazienza, quella che manca a me. E le notti... Inviato da: liberante il 09/12/2009 alle 20:08 Inviato da: lupopezzato il 07/12/2009 alle 07:28 Inviato da: liberante il 03/10/2009 alle 01:35 Inviato da: annisexanta il 28/09/2009 alle 10:54 Inviato da: Dualistica il 23/09/2009 alle 14:10 Chi può scrivere sul blog
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