MY CHEMICAL ROMANCE

Il freddo . . . . . . (In memoria di SIC)

I primi freddi. I soliti freddi che nella vita di ognuno si susseguono, proprio come le stagioni che li porta. E se quando le foglie cadono, quando la rugiada per qualche istante diventa fiocco di ghiaccio, quando compaiono le prime coperte, quando ti senti estraneo di questo mondo, la voglia di rimanere soli a letto ti assale, per tenere lontano proprio quel freddo, quello che hai dentro, quello che c'è fuori...
In quei momenti ti dimentichi di tante cose, di colorare la tua vita, di ritornare nella mischia, di credere in te, di aver fame di riprovare, anche semplicemente di mangiare.
Incominci anche a pensare di accelerare il tempo, che le cose che devono capitare capitino, una sorta di tolto il dente e tolto il dolore o come cadere sul palco e invece di rialzarsi aspettare che scenda il sipario. Ma non è cosi che va...
La memoria di un dente che ti manca o il colore del sipario rimarranno indelebili. L'unica cosa che rimarrà sarà solo una stanchezza di chi giovane è diventato vecchio. E quando apparirà l'occasione, quell'opportunità di vivere realmente un sogno si rimarrà li fermi in mobili con la mente offuscata e poi con quella sensazione di sentirsi stupidi per aver buttato via tutto solo perchè ci si era dimenticati di vivere il proprio tempo. Perchè non siamo morti, siamo solo consapevoli agonizzati nelle proprie paure e nell'oblio delle capacità che ognuno ha.
Marco una mattina di domenica si sarebbe rialzato volentieri dal ruvido asfalto. Lo avrebbe fatto con la stessa caparbietà e coraggio con cui nei momenti bui del suo vivere il sogno ha dimostrato quello che valeva, la sua capacità, la sua fiducia in se, la sagacia nel affrontare la vita come nello sport.
Ora una coperta di fiori e lacrime lo copre. Di parole e ricordi.
Ora a noi servono solo coperte per dormire al caldo.