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MY CHEMICAL ROMANCE

IN QUESTA VITA SELVAGGIA NON PUO' ESSERE TUTTO UNA COINCIDENZA

 

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Riepilogo

Post n°733 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da labbrasilenziose

Ho amato ma non ho mai trovato l’amore.
Ho amato tante donne nella mia vita ma non ho mai vissuto l’amore. Ho amato dalla A alla Z, anzi no alla V. E in tutte queste iniziali non son mai riuscito a trovare qualcosa di assoluto. Tutto relativo, pieno di paletti, senza la reciprocità, con differenze d’età quasi generazionali, distanze geografiche incolmabili e anche stati civili o emotivi che impedivano un passo in avanti. Beh do la colpa a tutto questo ma nella realtà non amavo abbastanza, volevo bene, provavo affetto e comprensione, ero semplicemente attratto, ma nulla più.
Alla fine rimani single con la convinzione che cerchi l’anima gemella, che poi alla fine manco ci credi alla sua esistenza, e ti ritrovi a vivere una vita senza le prospettive che accomunano chi ti sta intorno, amici, colleghi. Una moglie o un marito, un buon stipendio, una casa da riempire con i figli, un viaggio di tanto in tanto, dei bei vestiti, accessori all’ultima moda, un livello sociale che ti permetta di definirti arrivato e creare solo prospettive attraverso questo. Tra le mille difficoltà per raggiungere tutto ciò.
Tu un tempo le volevi tutte ste cose. Non te ne fregava dei sacrifici da fare, bastava sapere solo che avevi trovato la persona con cui farle.
Ma è passato troppo tempo da allora.
La consapevolezza forse genera paure che un tempo erano mascherate da euforia e desiderio forte di essere e arrivare.
Oggi non hai bisogno di tutto ciò. Forse per comodità come mi dice lei, forse perché hai solo bisogno di pensare che tutto possa cambiare senza perdere quel senso di libertà che ti appartiene, anche se solitario e silenzioso. Hai bisogno di qualcosa che ti travolga, che esca fuori dai soliti canoni, dai soliti traguardi. Hai bisogno di una passionalità che sciolga le mille menate di una vita, che ti uccida persino nelle tue certezze, che bruci l’alfabeto malinconico dei ricordi, che ti dica che ne valsa la pena, qualcosa che sia mutevole ma nello stesso tempo che abbia il profumo dell’eternità, come se ciò fosse raffigurata dalla curiosità, quella che ti fa venir voglia di provare e sperimentare, che si autoalimenti anche se il massimo in quel momento è rimanere in silenzio abbracciati dopo aver scopato col corpo e col cervello, con cuore. Sapere che la vita non è solo quello che vedi intorno a te. Sapere che tutto è mutevole, che ciò può cambiare, anche attraverso la discesa verso il baratro, dove non c’è più niente, nemmeno ciò che ripudi. E riscoprire il vero senso dell’esistenza non fatta più di oro ma dalla riscoperta del semplice, del diverso, del banale, di ciò che si è scordato mentre si tentava di migliorare. Una vita che sappia di pane e olio d’oliva e sale…
Perché non vuoi gli echi della felicità… Ti basterebbe però ascoltare la sua voce…

 
 
 
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