"Spero ci sia abbastanza tempo per far tesoro dei miei errori."
Ecco cosa penso mentre guardo la luna che stranamente giganteggia all'alba, in un orario insolito per andare al lavoro, troppo presto, ma usuale per le camminate fatte in questi giorni di notti bianche e solitarie aggrovigliato ai pensieri, alle parole dette ed ascoltate, che fanno ancor più male col malessere del senza sonno.
Mi domando anche se essere soddisfatti è felicità oppure solo un appagamento, un acconto che placa l'ansia delle tribolazioni.
Guido e mangio pizzette fresche e fragranti. L'appetito non manca anche se la voglia di mangiare latita. Un po come il sesso.
Una Panda rossa mi sorpassa insieme ai suoi pistoni che danzano sul cofano sudati.
Andrei a vivere a Machu Picchu solo perchè con tutta la fatica che han fatto per costruirlo mi dispiace che non ci abita più nessuno.
Volevo andare con una prostituta. Ho rinunciato. Non mi dava nessun punto fragola. Si perchè alla fine i sacrifici devon valere la candela. O almeno il cero.
Sono andato al casinò e ho giocato per 50 volte di fila il 19. Non è mai uscito. Alla fine l'ho cercato sulla roulette e ho visto che c'era. Gli ho chiesto ad alta voce se ce l'avesse con me. Una morettona al mio fianco sorridendo mi avvisa che prima che io mi sedessi al tavolo è uscito per 10 volte di fila. Ho capito quindi che se una cosa non accade non vuol dire che non è mai accaduta. Perciò ho giocato il 16. E' uscito il 19. Per fortuna era tutto un sogno, un sogno fatto una mattina mentre mi sono addormentato sulla panchina con il Corriere aperto sulla pagina politica.
Lo squilibrio mentale è ormai in una fase avanzata. Il rimorso verso me stesso è arrivato ad un livello sadomasochista. La perseveranza disumana nel fare e rifare i soliti errori, le solite cose inutili e stupide e continuare a star male, cercando di spegnere questo fuoco con altrettanti pensieri inutili e patetici, è arrivata alla soglia dell'ammettere apertamente che non capisci più cosa e chi sei.
Poi ti accorgi che col nulla cerchi di azzittire le voci udite e i riflessi di uno specchio che ti tolgono ogni speranza a te e a chi invece dovrebbe tenertela sempre accesa, spronandoti a perseguire questo tuo sogno. Ma non è una scusa valida. Ma solo un attenuante alla tua fragile sensibilità.
Inviato da: milleSfoglie27
il 18/12/2013 alle 07:48
Inviato da: milleSfoglie27
il 18/12/2013 alle 07:45
Inviato da: crissss74
il 01/12/2013 alle 21:18
Inviato da: crissss74
il 16/09/2013 alle 17:15
Inviato da: labbrasilenziose
il 12/09/2013 alle 22:03