Creato da labbrasilenziose il 04/04/2009

MY CHEMICAL ROMANCE

IN QUESTA VITA SELVAGGIA NON PUO' ESSERE TUTTO UNA COINCIDENZA

 

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"Quando un uomo si sente messo all'angolo dalla vita incomincia a parlare con Dio o con la Morte, mai con se stesso."

Post n°788 pubblicato il 25 Settembre 2012 da labbrasilenziose

 



Alla soglia dei quarant'anni ammetto che sono fuggito spesso dal prendere decisioni che avrebbero cambiato in modo radicale la mia vita.
Ho avuto spesso la possibilità di cambiare lavoro, di guadagnare piu soldi, di vivere in una città diversa, di essere fisicamente diverso e perchè no anche di testa. Potevo anche essere sposato, magari avere dei figli, chissà forse tre e oggi scriverei sulla difficoltà di organizzare la mattinata per portarli all'asilo e a scuola, rimpiangendo gli anni in cui invece arrivare in ritardo al lavoro era dovuto alla tranquillità di fare colazione al bar scambiando quattro chiacchere con i camionisti, cosa che con tre pargoli non è più possibile fare. Se non arrivare lo stesso in ritardo al lavoro.
Già, potevo avere tutto questo invece di una stanza vuota e silenziosa mentre ascolto musica anni ottanta.

Destino o coincidenze ma alla fine molto di ciò che sono è opera mia, della paura di buttarmi in situazioni nuove, pensando che riuscirci, in quelle storie, con quei protagonisti fosse semplice utopia.
Certo la motivazione allora era che non me la sentivo di farlo, che non c'erano le condizioni, che non provavo nulla, che avevo proiezioni di visioni future e che sapevo già dall'inizio che le cose potevano non funzionare. E forse avevo ragione nel pensarlo. Alla fine le cose le senti a pelle se farle o non farle.

Oggi ero in auto tra le vie della mia città "arancione". Vie consumate ogni giorno ma anche quelle che era qualche anno che non percorrevo. E tutto ad un tratto ho "notato" che la mia città è cambiata. La piazza è diversa, non ci sono più molte case che han fatto spazio a più moderni edifici dalle forme futuristiche, molti quartieri han fatto il restyling diventando migliori e più belli rispetto alla loro "fama", ci sono molte più rotonde...

Mia madre è invecchiata, come mio padre; anzi lui non ci sente nemmeno tanto bene ma ancora riesce a far sentire la sua esperienza, cosi candidamente ingenua a volte da inasprire ancora di più i miei sensi di colpa.
Mi chiedo se siano orgogliosi di me, ogni figlio se lo chiede infondo, anche quelli che hanno rapporti pessimi con i propri genitori o che magari non hanno più la possibilità di chiederglielo. Sicuramente loro loro mi direbbero di si senza esitazioni ma poi partirebbero con elencare i miei vizi, compreso quello del mangiare, anche se a dirla tutta la colpa è loro che cucinano bene.
Ogni tanto capità che non li ascolto perchè capisco troppo bene il senso e so che hanno ragione. In fondo come diceva uno spot qualche tempo fa i veri ribelli son stati loro e noi siamo soltanto copie vissuti all'ombra delle loro conquiste, delle loro esperienze affermandoci invece come la vera generazione del futuro, del progresso, della libertà di pensiero.
Si hanno ragione loro e vorrebbero e pretendono di aiutarti. Ma non capiscono una cosa e forse è meglio cosi. Non lo vuoi quell'aiuto, non è giusto averlo, ti vergogni un po perchè sai che la colpa di ciò che sei, della tua solitudine, dei pochi spiccioli nel portafoglio, nel tuo vivere assorto nei pensieri tanto da non accorgerti che non vivi più i quella città che ricordavi, è solo tua.

Accendo una sigaretta... qualcuno non approverebbe ma ho scritto tutto questo con impeto emotivo scavando nei miei pensieri e nelle vite di molti che ho incrociato nella mia vita, e ho bisogno di una pausa...









Non so proprio che ho nella testa... saperlo sarebbe un buon punto di partenza...
Il problema non sono gli anni che uno ha o che passano inesorabili e spesso cinici, il problema è quando ti accorgi che tu sei rimasto fermo a quindici anni fa o anche a soli sette anni fa ma che il fisico e le aspettative non sono quelle di allora.



Meglio che ora io vada a dormire... i miei incubi preferiti mi aspettano.

 

 

 
 
 
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