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MY CHEMICAL ROMANCE

IN QUESTA VITA SELVAGGIA NON PUO' ESSERE TUTTO UNA COINCIDENZA

 

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60 giorni in un'ora

Post n°815 pubblicato il 11 Giugno 2013 da labbrasilenziose

Gli ultimi mesi furono all’insegna dell’isolamento. Nemmeno forzato. La socialità del quotidiano lavorativo bastava e avanzava. Il resto del giorno e il week end erano dedicati al silenzio interrotto solo dalla musica jazz e dai dialoghi dei film. Il divano racchiudeva il corpo come un’alcova cosi rassicurante che era difficile spezzare questo legame tra le chiappe e la schiena e il suo tessuto di microfibra grigia. Solo le esigenze del corpo permettevano tale allontanamento o la necessità di fare provviste e scorta di sigarette.
Gli incensi aiutavano questa atmosfera ipnotica a resettare la mente dai pensieri e dalle tante voglie. Tranne una. Giacere nudo insieme ad una donna nuda compiacente. E non essendoci la possibilità si sperava in una improvvisa telefonata di qualche amica che annunciava il suo arrivo, lasciando intendere che sarebbe arrivata carica di buone intenzioni. Ma il telefono non squillava mai per questa novella. E a pensarci bene quali amiche avrebbero potuto fare quella telefonata? Già nessuna. Non si può sperare in un qualcosa che non esiste. E di sicuro rimanendo in una stanza a fumare davanti ad un film non ti aiuterà a porre rimedio. Ma il dolce cazzeggio non te lo fa poi più di tanto pesare. Ok lo hai pensato ma finisce li e ogni tanto ti illudi che possa suonare il telefono per annunciare piacevoli novelle. Ma sei nella tua pace, senza nessun rompimento di palle, senza piacere certo ma nemmeno le tribolazioni.
Fu difficile però capire che quel periodo in se celava contraddizioni. Non era ben chiaro quale era il limite tra necessità e costrizione, tra paure e certezze, tra rassegnazione ed esigenza di stare solo. La necessità di attendere con il tempo lascia il posto all’assenza di memoria, il non ricordarsi più cosa si aspetta.

La maialaggine è un arte. È il giusto mix tra fantasie erotiche e un linguaggio al limite dello scurrile, pieno di doppi sensi detti senza imbarazzo ma con rispetto, intuendo quali siano i momenti favorevoli per esprimerli. Esci da questi parametri e sei un maniaco sessuale, un pervertito o peggio ancora una bestia antipatica. Si perché la maialaggine ti rende spesso simpatico, porta il buon umore,, regala quel quarto d’ora di ilarità e nel rapporto di coppia porta quelle spezie che ti invitano ad esplorare nuove espressioni del gusto. E’ erotica.

Bisogna pur sempre credere in qualcosa nella vita. In una religione, in una ideologia, in un sentimento, in una storia convissuta, nel proprio lavoro e in alcune persone che ti circondano.
Si pose la domanda mentre suonava con un lungo fischio il bollitore del thè. Un fischio intenso e prolungato come “in che cosa credi?”. Una domanda che sembra aver l’eco in tutti i meandri della mente e della memoria a cercare la risposta. Forse si era dimenticato e non aveva avuto tempo per rinvigorire questo suo sopito credo.
E’ ben chiaro che nel dio in cui credevi da bambino non ci fai molto conto. Insomma credi in una entità piu alta di te che all’alba dei tempi ha dato origine a tutto, teoria del Big Bang e stringhe permettendo, ma non in un dio che è consapevole della tua presenza, e che ha un disegno divino sulla vita degl’uomini che spesso non riesci a capire con logica. Non hai una ideologia da perseguire. L’avevi quando respiravi tutto il giorno sui libri, ma la storia ti ha insegnato che gli ideali, la perfezione, non potrà mai esistere. Specie in una società umana.
Non credi nemmeno poi tanto nell’amore. Probabilmente quando eri  innamorato le sensazioni che provavi erano frutto di reazioni chimiche all’interno del corpo, endorfine, enzimi, ormoni che ti innescavano piu la voglia di un contatto, di un principio di maialaggine sopito dalle frasi in rima, che di un sentimento cosi imponente e condizionante. Forse non credi poi tanto di essere capace di vivere in simbiosi con un’altra persona. O non ti fidi delle persone? Già anche questo è vero, difficile credere alle persone, perché in passato ti han tradito, per stupidità, cattiveria o interesse, ma ti hanno definito con quel loro modo di agire e dire. E perciò comi si fa a credere nel proprio lavoro che tanto sarà anch’esso definito da persone che guardano piu al proprio interesse che ai propri collaboratori?

Cosa rimaneva di questo suo riflettere? Malinconia e sentirsi incompleto perché sapeva che credere in qualcosa, in un progetto, in un sentimento vero e forte era la parte che completa la vita di un uomo.
Continuare a credere nei sogni.

La bellezza di stare nudi l’uno difronte all’altra e sentire la maialaggine salire e lasciarsi andare in un esplosione di sensi.

 
 
 
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