Creato da laboratoriotv il 26/12/2010
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Messaggi di Ottobre 2021
Post n°385 pubblicato il 10 Ottobre 2021 da laboratoriotv
Il prossimo 20 ottobre prenderà il via una nuova fase della transizione verso la nuova TV DIGITALE: RAI e Mediaset dismetteranno la codifica MPEG-2 in favore della codifica MPEG-4 per alcuni dei propri canali che, pertanto, saranno visibili solo in HD. Per la Rai, ad essere interessati dal cambiamento, saranno i nove canali “tematici” – Rai 4, Rai 5, Rai Movie, Rai Yoyo, Rai Sport+ HD, Rai Storia, Rai Gulp, Rai Premium e Rai Scuola – mentre resteranno “contemporaneamente” visibili (sia in alta che in bassa risoluzione) a tutti gli utenti, le tre reti ammiraglie Rai1, Rai2 e Rai3, e la rete di informazione Rainews24. Per Mediaset invece, a fare da apripista per l’alta definizione saranno i canali specifici TGCOM24, Mediaset Italia 2, Boing Plus, Radio 105, R101 TV e Virgin Radio TV; mentre rimarranno contemporaneamente visibili tutti gli altri canali. In questa prima fase, quindi, potranno continuare a ricevere tutti i canali RAI e Mediaset sopra citati solo gli utenti che siano in possesso di TV o decoder che supportano il nuovo sistema di codifica MPEG-4. Per verificare se la tua tv è compatibile con il codec MPEG-4, e permette quindi la visione in HD, consulta la pagina “Verificare se la tua TV può ricevere il nuovo segnale“. Se invece la tua TV o il tuo decoder non sono in grado di supportare il nuovo standard, verifica qui se puoi usufruire dei Bonus TV previsti dal Ministero dello Sviluppo Economico per continuare a vedere l’intera programmazione televisiva. |
Post n°384 pubblicato il 09 Ottobre 2021 da laboratoriotv
Quali sviluppi per i soggetti che non troveranno spazio sul televisore dopo il processo di refarming? Senza sbocco sui nuovi mux tra il 25 ed il 75% dei titoli preesistenti ai bandi “Riteniamo congruo stimare che, a seconda delle aree tecniche, rimarranno senza sbocco sul digitale televisivo terrestre una percentuale di titoli FSMA assentiti prima dei bandi ex L. 205/2017 compresa tra il 25 ed il 75%”, commenta Giovanni Madaro, economista di Consultmedia, che ha assistito tra operatori di rete e fornitori di servizi di media audiovisivi circa 300 soggetti nelle varie fasi della procedura di refarming. I tagli causati dal taglio Soprattutto a causa del controverso vincolo legato al taglio minimo di capacità trasmissiva acquisibile (1,5 Mbit/s, elevato dal Mise rispetto al limite di 1,0 Mbit/s indicano da Agcom), mediamente, quindi, il 50% degli attuali FSMA, se vorrà continuare a svolgere l’attività televisiva, dovrà dirigersi su soluzioni diverse rispetto alla veicolazione su mux DTT areali. Sviluppi nazionali, per pochi “Una strategia che abbiamo proposto a fornitori di contenuti che avevano già un interesse sovralocale, cioè marchi/palinsesti diffusi su molte regioni, è stata quella di assumere una connotazione nazionale, acquisendo autorizzazioni FSMA con annessi LCN per tale ambito”, continua Madaro. “Si è trattata, ovviamente, di una cerchia molto ristretta di soggetti che avevano già una dimensione editoriale e finanziaria compatibile con un rinnovato assetto di questo tipo, evidentemente dispendioso (anche se meno rischioso)“. Sat “Qualche altro soggetto ha, nelle more, deciso di investire sul satellite. Tuttavia, i costi comunque rilevanti e la platea potenziale (10 mln di utenti, circa 4,6/4,8 mln Sky e 3,4/4,5 mln Tivusat, ndr) hanno generalmente registrato interessi tiepidi in tale direzione“, continua il consulente. HBBTV “Decisamente più interesse hanno invece riscontrato gli sviluppi della HBBTV, sia per i costi contenuti che per l’enorme sviluppo che stanno avendo le smart tv, spinte dal rinnovamento del parco dei televisori (legato proprio al refarming della banda 700 MHz, ndr) e soprattutto dall’espansione delle piattaforme di streaming video on demand come Netflix, Prime Video, Rakuten, Disney, ecc.”, evidenzia l’economista. DAD, smart working e servizi amministrativi digitali sviluppatori della tv via IP La pandemia ha infatti esponenzialmente esteso la connettività nelle abitazioni, anche e soprattutto per esigenze di DAD, smart working e servizi amministrativi digitali. Logica conseguenza di ciò è stata che un vasto pubblico, fino a poco tempo fa restio all’utilizzo di tecnologie IP ha dovuto, giocoforza, adattarsi alle necessità. Gate d’ingresso Il problema fondamentale rimane tuttavia quello della semplicità di utilizzo e la HBBTV, alla prova dei fatti, costituisce un ideale ponte tra il modello LCN, inteso in questo caso come gate di ingresso, e il mosaico di contenuti tipico delle piattaforme di streaming on demand”, sottolinea Madaro. Post test “Insieme al nostro partner Mainlink, abbiamo affinato proposte per la Hybrid Broadcast Broadband Tv in nazionale, avviando sperimentazioni che stanno uscendo ora dalla fase di test per entrare in quella di operatività stabile”, interviene Massimo Rinaldi, ingegnere di Tecnomedia, braccio tecnico di Consultmedia, di cui cura l’area di sviluppo tecnologico. Rintracciabilità “D’altra parte, gli indicatori sono coerenti: mentre il sat ed il DTT, quand’anche di nuova generazione, sono destinati a vedere erosa progressivamente la propria penetrazione nelle case, gli sviluppi IP sulla tv registreranno una crescita costante nei prossimi anni. Il problema, come detto, è solo quello della rintracciabilità dei contenuti da parte degli utenti. E’ su questo che occorre concentrare l’attenzione. Ma non è una novità: è la regola del web”, conclude Rinaldi. (E.G. per NL) |
Post n°383 pubblicato il 06 Ottobre 2021 da laboratoriotv
Rinvio dello switch-off televisivo, le modalità in Gazzetta Ufficiale Dell’imminente rinvio dello switch-off televisivo ci eravamo occupati poche settimane fa, ma in un Paese con una storia piena di improvvisi dietro-front della politica quel che conta veramente è ciò che viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ebbene, nel numero del 28 settembre è contenuto il testo del decreto governativo del 30 luglio scorso relativo, appunto, al sostanziale rinvio del provvedimento. Ben sette pagine di testo nelle quali, oltre allo stabilire il nuovo meccanismo temporale dello switch-off, si espongono le cause che hanno portato al differimento della tempistica originaria. Quest’ultima, lo ricordiamo, prevedeva una prima fase, a partire dal primo settembre e termine alla fine del 2021, con l’abbandono delle attuali trasmissioni in MPEG-2 a beneficio della più performante (e meno ingombrante in termini di banda occupata) codifica MPEG-4, ma rimanendo sempre nell’ambito dell’attuale standard DVB-T. Quest’ultimo doveva invece essere abbandonato nella seconda fase a beneficio dell’ancor più performante DVB-T2 alla fine del giugno 2022. Un cambiamento dettato, anche e soprattutto, da motivazioni commerciali, con l’esigenza di liberare frequenze di trasmissione a beneficio dei servizi di telefonia. Preso atto, però, del lento ricambio del parco italiano dei televisori, a favore dei modelli più recenti compatibili con le nuove codifiche, si è resa necessaria la correzione di rotta. “L’obiettivo di conseguire una ampia diffusione degli apparecchi di ricezione televisivi dotati delle nuove tecnologie – si legge in Gazzetta Ufficiale – dovrà essere conseguito con una campagna di comunicazione intensa nel corso del 2021 e 2022, dalla presenza dei nuovi contributi aperti a tutti i cittadini senza vincoli di reddito e ISEE… Pertanto, la dismissione della codifica DVBT/MPEG-2 in favore almeno della codifica MPEG-4 su standard DVB-T si è ritenuto opportuno che venga avviata a partire dal 15 ottobre 2021… La dismissione generalizzata della codifica DVB-T/MPEG-2 sarà poi definita con un successivo provvedimento da emanare entro la fine del 2021, considerando gli effetti delle misure tecniche, finanziarie e di comunicazione sopra descritte”. Dunque, si cancellano i vincoli temporali della prima fase senza però che ne vengano indicati di nuovi, posticipandone piuttosto l’individuazione. E lo stesso opinabile meccanismo, con la sola cancellazione del termine per l’abbandono del DVB-T, viene adottato per la seconda fase. “L’attivazione dello standard DVB-T2 a livello nazionale – si legge ancora in Gazzetta – sarà disposta a partire dal 1° gennaio 2023, ritenendo necessario un periodo più ampio per l’implementazione a regime del nuovo standard”. Insomma, lo switch-off finisce in alto mare, con una specie di “si salvi chi può” contenuto nell’ultima parte del dettato in Gazzetta: “Gli operatori di rete possono comunque attivare la codifica DVB-T/MPEG-4 o lo standard DVB-T2 prima delle scadenze di cui ai commi 1, 2 e 3, in base al principio della neutralità tecnologica”. L’impressione, invece, è che fra gli operatori prevarrà ben altro principio, ovvero non fare assolutamente nulla in attesa che ci sia qualcosa di nuovo da leggere in Gazzetta. |
Post n°382 pubblicato il 04 Ottobre 2021 da laboratoriotv
VIESTE – Speciale elezioni stasera nel Tg di Garganotv, risultati e commenti in diretta In occasione delle elezioni amministrative, questa sera Garganotv trasmetterà uno speciale “Tg Gargano Elezioni”, in onda a partire dalle ore 19:30. Nel corso della trasmissione, saranno forniti tutti i dati relativi alla votazione per l’elezione del Sindaco e del nuovo Consiglio comunale, oltre a interviste e commenti con collegamenti in diretta, con uno sguardo anche ai risultati degli altri Comuni della provincia dove si è votato, in diretta dalla Prefettura di Foggia. |
Post n°381 pubblicato il 02 Ottobre 2021 da laboratoriotv
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Inviato da: cassetta2
il 28/04/2020 alle 17:00
Inviato da: paperinopa_1974
il 25/07/2017 alle 21:19
Inviato da: Eliana3419
il 02/09/2016 alle 10:13
Inviato da: Eliana3419
il 02/09/2016 alle 10:12
Inviato da: Eliana3419
il 02/09/2016 alle 10:10