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Messaggi di Febbraio 2022

Puglia / Digitale terrestre 8 marzo 2022.

Post n°404 pubblicato il 23 Febbraio 2022 da laboratoriotv

Mentre continuano le modifiche al digitale terrestre, ci avviciniamo ad una data molto importante nella road map che ci porterà allo switch off al DVB-T2: l'8 Marzo 2022.

Nella fattispecie, a partire dal tale data è prevista l'attivazione in tutta Italia della codifica MPEG-4 per la visione dei programmi da parte delle emittenti televisivi.

Il Ministero dello Sviluppo Economico spiega che i canali che saranno trasmessi in MPEG-4 e visibili in alta qualità saranno posizionati tra il numero 1 e 9 ed al numero 20 del telecomando. Emblematico è il caso di Rai 1 HD, che attualmente è posizionato al'LCN 501 e che verrà spostato al numero 1.

Insomma, le modifiche alla numerazione saranno davvero tante ed importanti, ma il decreto attuativo prevede che sia garantita la simulcast: ciò vuol dire che coloro che non sono provvisti di decoder o TV MPEG-4 potranno continuare a vederli, ma in versione SD.

Per quanto riguarda il passaggio alla codifica MPEG-4 dei canali Rai, invece, è previsto un iter diverso e il calendario seguirà i seguenti step:

  • Dal 3 gennaio 2022 in Valle D’Aosta
  • Dal 4 gennaio in Sardegna
  • Dal 10 gennaio in Piemonte
  • Dal 20 gennaio in Lombardia
  • Dal 10 febbraio in Trentino-Alto Adige
  • Dal 24 febbraio in Veneto
  • Dal 1° marzo in Friuli Venezia Giulia
  • Dal 2 marzo in Emilia-Romagna

Tutti i dettagli sul passaggio all'MPEG-4 sono disponibili direttamente sul sito web del Ministero dello Sviluppo Economico.

 
 
 

Nuova TV Digitale 8 Marzo 2022 – Aggiornamenti Firmware Decoder Home / 2022 / Febbraio / 17 / Nuova TV Digitale 8 Marzo 2022 –

Post n°403 pubblicato il 17 Febbraio 2022 da laboratoriotv

Nuova TV Digitale 8 Marzo 2022 – Aggiornamenti Firmware Decoder Home / 2022 / Febbraio / 17 / Nuova TV Digitale 8 Marzo 2022 – Aggiornamenti Firmware Decoder 
   
nuova_tv_digitale_diprogress
 
 La Nuova TV Digitale è qui! Disponibili i nuovi firmware dei decoder digitali DiProgress DPT220HD, DPT202SB, DPT203HD, DPT207HD, DPT209HD e DPT210HA.  

I file e la procedura di aggiornamento sono disponibili nelle schede prodotto di ciascun decoder e adattano i decoder digitali terrestri DiProgress alla Nuova TV Digitale dei nuovi pacchetti RAI per consentire all’utente la scelta manuale del RAI 3 regionale della propria regione alla posizione 3 del telecomando.

 
 
 

DTT. La situazione dei conflitti LCN nelle aree tecniche del Nord si complica. Mise si prepara a tavolo tecnico

Post n°401 pubblicato il 03 Febbraio 2022 da laboratoriotv

DTT. La situazione dei conflitti LCN nelle aree tecniche del Nord si complica. Mise si prepara a tavolo tecnico con costruttori tv e decoder 
 
  
 
 
CONFLITTI LCN
 

La problematica dei conflitti LCN (logical channel number) nelle aree tecniche sovrapposte (es. Piemonte orientale, territorio fattualmente condiviso dalle aree tecniche 01 e 03) – anticipata da NL – dove sta avendo luogo uno switch-off (molto) più complesso del previsto, si aggrava. La sensazione, tuttavia, è che si brancoli nel buio, dopo aver, forse, sottovalutato il problema in sede di programmazione del refarming della banda 700 MHz (beninteso, responsabilità che ricadono tanto sulle istituzioni quanto sui principali operatori di rete seduti ai tavoli ministeriali). Ma anche – circostanza ancora più grave – dopo le prime avvisaglie di quello che stava succedendo nell’area tecnica 01 (Piemonte), con fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) con LCN coincidenti con quelli della AT03 (Lombardia e Piemonte orientale) esclusi dalla sintonizzazione.

guerra di confine - DTT. La situazione dei conflitti LCN nelle aree tecniche del Nord si complica. Mise si prepara a tavolo tecnico con costruttori tv e decoder

Produttori intorno ad un tavolo per i conflitti LCN

A quanto risulta a NL, il Mise starebbe concertando un tavolo tecnico coi produttori di tv e decoder (inopportunamente non vincolati da obblighi normativi a riguardo del refarming) per favorire upgrade dei software (la radice del problema, secondo alcuni, sarebbe negli aggiornamenti automatici notturni, che escludono la scelta del conflitto da parte dell’utente, procedendo unilateralmente). Ma gli editori non sono convinti che sia solo questo l’inghippo.

CONFLITTI LCN 1 - DTT. La situazione dei conflitti LCN nelle aree tecniche del Nord si complica. Mise si prepara a tavolo tecnico con costruttori tv e decoder

Il caso della tripletta di Raitre….

“Ci dicono che il problema dei conflitti LCN non esiste, perché, per esempio, nel caso dei tre programmi regionali (TGR) di Raitre diffusi sulla stessa area (es. Raitre TGR Liguria, Sardegna, Toscana, ndr), i tv e i decoder offrono all’utente la scelta del conflitto”, confida a NL un editore.

conflitti LCN - DTT. La situazione dei conflitti LCN nelle aree tecniche del Nord si complica. Mise si prepara a tavolo tecnico con costruttori tv e decoder

…non rappresentativo

“Peccato, però, che quei programmi sono ospitati sullo stesso mux (Raiway) e quindi decoder e tv non hanno altra scelta. Diverso il caso di conflitto tra LCN presenti su mux diversi.

Tv e decoder

In questi casi (che sono tutti gli altri fuori da RAI TGR, ndr) giocano numerosi fattori, con comportamenti diversi, come la potenza del segnale, il canale di trasmissione più alto o più basso e tante altri opzioni (cfr. articolo dedicato, ndr). Da numerosissimi casi verificati, non viene nemmeno proposta la scelta tra LCN identici: pur in presenza di segnali utili, tv e decoder decidono unilateralmente, anche in presenza dell’utente.

 

Richiesta di vedere ai non vedenti

E poi, se non ci vedono più, come facciamo ad invitare i telespettatori a fare la sintonia manuale, ammesso che sappiano farlo, considerati gli automatismi di fabbrica?”.

La polveriera della bassa

Naturalmente il problema non riguarda solo le aree tecniche 01 e 03: tra Veneto (AT05) ed Emilia Romagna (AT08) potrebbe infatti scoppiare una guerra LCN. Le due aree sono considerate da tempo una polveriera, per le numerose criticità che erano già apparse in sede di presentazione delle domande nei bandi per operatori di rete. (E.G. per NL)

 
 
 

DTT. Refarming 700 MHz complicato: mentre tv locali e operatori di rete sono ai ferri corti, RAI offre smart card gratuita

Post n°400 pubblicato il 03 Febbraio 2022 da laboratoriotv

DTT. Refarming 700 MHz complicato: mentre tv locali e operatori di rete sono ai ferri corti, RAI offre smart card gratuita per ricezione sat 
 
  
 
 
SMART CARD
 

Mentre nel nord Italia le tv locali sono alle prese con impreviste (?) grane legate alla sovrapposizione di reti di 1° livello di diverse aree tecniche con inevitabili conflitti LCN – di cui si cercano responsabilità tra diffide di fornitori di servizi di media audiovisivi agli operatori e repliche di questi – e utenti sconfortati si dibattono tra amministratori di condominio incolpevoli ed antennisti non sempre all’altezza del caso, il refarming della banda 700 MHz mette a dura prova anche i superplayer. Come RAI, che offre una smart card per la ricezione satellitare. Ma, per averla, serve un pass: il certificato di non ricezione DTT.

Smart card RAI

RAI, per tentare di limitare i danni di una transizione che, dopo una troppo lunga attesa, ha premuto sull’acceleratore facendo sbandare l’auto, rende disponibile per tutti gli utenti che non ricevono i canali nelle zone interessate dall’attuazione dalla migrazione delle frequenze una smart card gratuita per la ricezione satellitare.

DTT no pass. Certificato di non ricezione

La smart card satellitare Rai potrà essere richiesta solo per le località già interessate dal passaggio alla nuova TV digitale come da calendario stabilito dal Ministero dello Sviluppo Economico, attraverso procedura alla pagina dedicata, previa verifica, da parte di un ente certificatore terzo individuato dal Ministero dello Sviluppo Economico, dell’effettiva difficoltà di ricezione del segnale tv nella località segnalata.

Solo per impianti sat

La smart potrà essere ritirata gratuitamente presso una delle 21 sedi regionali della Rai o ricevuta presso il proprio domicilio (a pagamento) e utilizzata esclusivamente da quanti dispongono di un impianto di ricezione tv satellitare e dispositivi certificati (Decoder e Cam satellitari), da acquistare seguendo le indicazioni contenute nella lettera che accompagnerà la smart card.

Contratto di servizio

L’offerta è in linea con quanto previsto dal Contratto di Servizio, di assicurare sempre la visibilità della intera programmazione della Rai, si indica sul sito. E pertanto la smart card Rai abilita alla visione di tutti i canali Rai trasmessi secondo l’orientamento orbitale Hotbird 13° Est, ma anche di tutti quei canali “in chiaro”, ovvero non criptati, presenti sulla piattaforma satellitare, recitano le FAQ sul sito. (E.G. per NL)

 
 
 

Radio. DAB+: arrivano autorizzazioni a sperimentazione per consorzi radio locali. Ma dimensione di pochi kmq

Post n°399 pubblicato il 03 Febbraio 2022 da laboratoriotv

Radio. DAB+: arrivano autorizzazioni a sperimentazione per consorzi radio locali. Ma dimensione di pochi kmq pone ipoteca su sviluppo sistema 
 
  
 
 
CONSORZI, DAB+, copertura, radio digitale
 

Nelle more dell’emanazione (da parte di Agcom) dell’atteso Piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione sonora in tecnica digitale (DAB+), si è insistito molto sulla necessità di rilasciare da parte del Mise autorizzazioni sperimentali a consorzi locali per (tentare di) recuperare l’enorme gap accumulatosi con le stazioni nazionali. Da molti anni solidamente ancorate a titoli all’esercizio al tempo rilasciati in via transitoria.

Sperimentazioni non commerciali

Il problema è che le poche autorizzazioni sperimentali rilasciate con finalità non commerciali ad alcuni consorzi, si riducono ad impianti di poche decine di watt illuminanti ristrettissimi fazzoletti di territorio. Con la conseguenza che la concreta utilità ai fini del consolidamento dell’ascolto è tutta da verificare.

GE-06

Ricordiamo che l’emanazione da parte dell’Agcom di un piano di assegnazione delle frequenze DAB-T pienamente in linea con i diritti internazionali italiani (GE-06 + accordi di coordinamento) potrà avvenire solo dopo la conclusione positiva dei negoziati in corso, che mirano a ottimizzare l’originaria previsione di GE-06.

(Dis)accordi internazionali

Trattative che, tuttavia, non sono fin qui giunte a compimento a causa del vincolo posto dagli stati confinanti con l’Italia di definire preventivamente un’altra annosa, anzi atavica, questione: quella delle interferenze in modulazione di frequenza, figlie della mancata pianificazione FM.

TUSMAR

Per risolvere quest’ultima questione, nel nuovo TUSMAR (D. Lgs 208/2021) sono state inserite sibilline previsioni di una ricognizione di tali situazioni, nelle more della approvazione del piano FM. Con l’effetto del cane che si morde la coda, su cui ci siamo già soffermati.

Quote DAB+

Ma per il DAB+? La situazione è ingessata, oltre dai citati coordinamenti internazionali, anche dalle definizione del processo di refarming della banda 700 MHz che consentirà di destinare una quota (non tutte) delle frequenze VHF sfruttate dalla tv digitale terrestre alla radio digitale via etere.

Consorzi e kmq

Così, nelle more del conseguimento di questi ultimi due obbiettivi, il Ministero dello sviluppo economico ha rilasciato alcune autorizzazioni su frequenze rottamate dai network provider tv a consorzi DAB su limitate (rectius, limitatissime) porzioni di territorio, attraverso impianti quasi esclusivamente a raso, che offrono un’illuminazione di pochi km.

Meglio che niente?

Il risultato, abbastanza scontato, è una generale insoddisfazione da parte degli editori che confidavano (probabilmente sulla scorta di eccessive aspettative, poste le premesse) su soluzioni di portata ben più ampia, che avrebbero potuto offrire il rilancio (anzi, il lancio) della radiodiffusione sonora in tecnica digitale per il comparto locale.

Tornelli

Non a caso, alcuni di questi consorzi appaiono dei tornelli, con un turn-over di emittenti che entrano ed escono dal bouquet. (E.G. per NL)

 
 
 
 
 

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