Creato da laboratoriotv il 26/12/2010
Tv e canali tv
 

Contatta l'autore

Nickname: laboratoriotv
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 65
Prov: FG
 

Ultime visite al Blog

laboratoriotvamorino11cassetta2scricciolo68lbrletizia_arcuriacer.250QuartoProvvisoriomonellaccio19saturno.leoprefazione09Tintoretunivalfeeling_lovedony686stufissimoassai
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Area personale

 

I miei Blog Amici

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2021 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30      
 
 
 
 

Speedtest by



(c) www.My-Speedtest.com/it/ | my-speedtest.com

 

 

 

Messaggi del 16/09/2021

Digitale terrestre: la RAI annuncia quando cambierà codifica Il grande salto verso il DVB-T2

Post n°379 pubblicato il 16 Settembre 2021 da laboratoriotv

Digitale terrestre: la RAI annuncia quando cambierà codificaIl grande salto verso il DVB-T2 inizia con un importante cambiamento tecnico su ben 9 canali RAI: ecco cosa succederà e cosa devono fare i telespettatori per continuare a vedere tutti i canali RAI.

15 Settembre 2021

Digitale terrestre: che succede a ottobre ai canali RAI
Current Time 0:57
/
Duration 1:12
 

Lo switch off dall’attuale Digitale Terrestre di prima generazione a quello di seconda, il DVB-T2, è stato rimandato dal Governo ma non certo cancellato: c’è più tempo per le emittenti per aggiornare gli strumenti di trasmissione, e anche per gli spettatori per cambiare TV se non è compatibile, ma il passaggio al nuovo standard non è in discussione. La Rai si è già adeguata e ha annunciato importanti cambiamenti per ben 9 dei suoi canali trasmessi sul digitale.

Cambiamenti che riguardano un aspetto tecnico importante: il codec usato per comprimere le immagini. Si passa infatti, come previsto dalla roadmap del Ministero dello Sviluppo Economico, dal vecchio codec Mpeg-2 al nuovo Mpeg-4. Nuovo ma non troppo, visto che l’Mpeg-4 è nato nel 1998 e sarà sostituito, l’anno prossimo, da un ulteriore codec più moderno: l’HEVC del 2013. Il passaggio da Mpeg-2 ad Mpeg-4 comporterà l’impossibilità di sintonizzare i canali su tutti i TV e i decoder che non sono in grado di decodificare questo tipo di segnale. Si tratta dei modelli più vecchi, in particolare di quelli non compatibili con l’alta definizione. La Rai, per questo, sta avvertendo i telespettatori che, da una certa data in poi, potrebbero non vedere più alcuni canali con la loro attuale televisione.

Canali RAI: cosa cambia e quando

La data scelta dalla Rai è quella del 20 ottobre 2021 (inizialmente era stato deciso il giorno del 15 ottobre, ma poi è stato cambiato). Il 20 ottobre 2021 passeranno in Mpeg-4 i seguenti canali Rai:

  • Rai 4
  • Rai 5
  • Rai Movie
  • Rai Yoyo
  • Rai Sport+ HD
  • Rai Storia
  • Rai Gulp
  • Rai Premium
  • Rai Scuola

Non verrà inizialmente modificata, invece, la codifica per i canali Rai principali, quelli con gli ascolti maggiori: Rai 1, Rai 2, Rai 3 e Rai News 24.

Rai in Mpeg-4: come continuare a vederla

Tutti i canali che cambieranno codifica potranno essere sintonizzati e visualizzati correttamente solo da televisori e decoder compatibili con l’Mpeg-4. Tutti i dispositivi compatibili con l’HD sono compatibili anche con l’Mpeg-4, quindi chi oggi è in grado di visualizzare i canali (anche non Rai) in alta definizione non avrà problemi dopo il 20 ottobre.

Vale la pena di ricordare che è possibile verificare la compatibilità del proprio sistema di ricezione e della propria TV con l’HD semplicemente andando al canale 501 (Rai 1 HD): se l’immagine viene visualizzata correttamente, allora tutto il sistema è compatibile con l’HD e con l’Mpeg-4. Altrimenti sarà necessario comprare un nuovo televisore per continuare a vedere i 9 canali Rai che cambieranno codifica.

Tuttavia, va specificato anche che sarà comunque necessario risintonizzare tutti i televisori, o i decoder esterni, anche se sono compatibili con l’Mpeg-4 e l’HD.

 
 
 

Radio. Domani conclusione esame commissioni parlamentari su schema di D. Lgs. che aggiornerà TUSMAR.

Post n°378 pubblicato il 16 Settembre 2021 da laboratoriotv

Radio. Domani conclusione esame commissioni parlamentari su schema di D. Lgs. che aggiornerà TUSMAR. Il nodo della successione DAB+/FM







DAB+/FM

La successione DAB+/FM è uno dei temi più controversi dello schema di decreto legislativo che novellerà il superato TUSMAR (D. Lgs. 177/2005), il cui esame si concluderà da parte delle commissioni parlamentari domani.

omino che aiuta altro - Radio. Domani conclusione esame commissioni parlamentari su schema di D. Lgs. che aggiornerà TUSMAR. Il nodo della successione DAB+/FM

L’analisi dei contributi

Ci avviamo alla conclusione dell’analisi di alcuni dei contributi esposti dagli stakeholder in occasione dell’incontro del 09/09/2021 al Ministero dello sviluppo economico sul futuro della radiofonia, attraverso prospettive di adeguamento normativo del comparto nell’ambito dell’approvazione del decreto legislativo in attuazione della direttiva (UE) 2018/1808, che novellerà il datato (16 anni) TUSMAR (Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici Digitali). Il testo è all’esame parlamentare da parte delle relative commissioni, che concluderanno l’iter domani (16/09/2021).

La ratio dell’incontro

La riunione, voluta dalla sottosegretaria allo S.E. Anna Ascani, in conseguenza del dibattito mediatico sviluppatasi a fine luglio dopo lo scoop di NL sul contenuto del testo di riforma dell’attuale TUSMAR, si è essenzialmente incentrata sulla ventilata ipotesi di uno switch-off DAB+/FM, sullo sviluppo di quest’ultima piattaforma e sulla attualissima e controversa questione delle interferenze internazionali in modulazione di frequenza. Tuttavia il consesso telematico ha permesso di recepire anche tutta una serie di contributi a riguardo delle novelle normative introdotte nello schema di decreto legislativo.

L’esame di merito

Attraverso i primi due articoli avevamo esposto la posizione di Confindustria Radio Tv ed una iniziale serie dei contributi formulati da Consultmedia, le cui restanti osservazioni inoltrate dalla struttura di competenze a più livelli in ambito radiotelevisivo pubblichiamo tra oggi e domani. Oggi ci concentriamo sull’art. 50 (Gestione dello spettro elettromagnetico e pianificazione delle frequenze per il servizio di radiodiffusione terrestre) del testo.

L’art. 50 e la successione DAB+/FM

Il comma 10 dell’art. 50 dello Schema recita: “L’Autorità adotta il piano nazionale di assegnazione delle frequenze radiofoniche in tecnica analogica, tenendo conto del grado di sviluppo della radiodiffusione sonora in tecnica digitale. Nelle more di una effettiva diffusione della radiodiffusione sonora in tecnica digitale e dello sviluppo del relativo mercato, il Ministero, in coordinamento con l’Autorità, procede ad attività di ricognizione e progressiva razionalizzazione dell’uso delle risorse frequenziali in tecnica analogica in particolare al fine di eliminare o minimizzare situazioni interferenziali con i paesi radio-elettricamente confinanti, ed incoraggiare l’efficiente uso e gestione delle radiofrequenze, tutelando gli investimenti e promuovendo l’innovazione”.

Ambiguità

“La norma non è scevra di ambiguità. Anzitutto, sulla base di quali condizioni si definisce il “grado di sviluppo della radiodiffusione sonora in tecnica digitale”, assumendo, ovviamente, che il comma 10 dell’art. 50 del prossimo TUSMAR sia esclusivamente riferito al DAB+?“, spiega l’avvocato Stefano Cionini, senior partner di Consultmedia, mettendo il dito nella piaga della controversa successione DAB+/FM

I device e la diffusione

“Dalle autoradio installate sulle auto immesse sul mercato ? Oppure dal numero di emittenti attive in DAB+ su un numero congruo di impianti per copertura? Prendere l’uno senza l’altro, condurrebbe a delle errate valutazioni, atteso che al momento solo le emittenti nazionali sono sostanzialmente stabilmente diffuse su una quota superiore all’85% della popolazione italiana”, continua il legale.

2023-2024

“Si dovrà quindi acquisire a riferimento il quadro successivo all’affermazione della radiofonia digitale. Cioè, molto probabilmente, dopo il 2023-2024, quando, quello che l’atto del governo sottoposto a parere delle commissioni parlamentari definisce al comma 10 dell’art. 50 una “effettiva diffusione della radiodiffusione sonora in tecnica digitale” e lo “sviluppo del relativo mercato”. Sennonché, in questi, presumibili, due anni, il Ministero , dovrà effettuare una ricognizione ed una progressiva razionalizzazione delle frequenze FM per eliminare o minimizzare le interferenze verso gli stati confinanti”, puntualizza l’interlocutore di Consultmedia.

Frequenze e interferenze

“Prima considerazione: cosa significa procedere ad una razionalizzazione delle frequenze? L’antico documento sull’applicazione dell’art. 1 cc. 4 e 5 della L. 122/1998 definisce “razionalizzazione”, “qualsiasi intervento tecnico finalizzato alla razionalizzazione della rete di diffusione dell’emittente”. In altri termini, un intervento sul numero di impianti componenti la struttura di rete. I cosiddetti impianti ridondanti, quindi. Che poi, realmente abbondanti non lo sono mai, come noto.

Ridondanza

Peraltro, l’ultimo capoverso del c. 10 dell’art. 50 precisa che il Ministero dovrà “incoraggiare l’efficiente uso e gestione delle radiofrequenze, tutelando gli investimenti e promuovendo l’innovazione”. La formulazione sembra ridondante. Tuttavia, siccome una norma non può essere ripetitiva nella sua formulazione, è evidente che l’incoraggiamento all’uso efficiente delle radiofrequenze non può essere la ripetizione del precedente comando a procedere alla razionalizzazione. Tanto più che esso si accompagna alla garanzia di una tutela degli investimenti ed alla promozione dell’innovazione. Pare quindi quanto mai opportuna una precisazione o una riformulazione”, conclude Cionini.

A domani

Domani la pubblicazione dell’ultima parte della disamina. (E.G. per NL)

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963