La bottega dei sogni
Parole, amicizia, volontariato e psicologia. Blog di Daniele e Cinzia
TI VOGLIO BENE
Ti voglio bene non solo per quello che sei, ma per quello che sono io quando sto con te.
Ti voglio bene non solo per quello che hai fatto di te stesso, ma per ciò che stai facendo di me.
Ti voglio bene perchè tu hai fatto più di quanto abbia fatto qualsiasi fede per rendermi migliore,
e più di quanto abbia fatto qualsiasi destino per rendermi felice.
L'hai fatto senza un tocco, senza una parola, senza un cenno.
L'hai fatto essendo te stesso.
Forse, dopo tutto, questo vuol dire essere un amico.
UNA ROSA PER I VISITATORI
UN AMICO...
All'animo nobil che si fa desto è l'amico vero. Non servon parole ne flebili suoni, al suo richiamo il cor risponde sempre. Nutrito e foraggiato d'amor è il coraggio di intraprender un cammino insieme che ne uomo, ne donna potranno mai concepir se non la'amicizia fine a se stessa. Un amico non tradisce, un amico è fedele... un amico donerebbe anche la vita o la propria felicità ma ciò che più conta, è che un amico sarà sempre leale e sincero e finchè questo legame unirà due persone, indiscindibile sarà più di amor quanto più tragico il tradimento.
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Un pensiero su
"I Traballeros"
Teatro di immagini come specchio, atmosfera o ricordo;
teatro di suoni, non come esibizione, ma comunicazione e condivivisione di un'emozione.
Teatro per costruire, ricostruire e trasmettere la voglia, la forsa, gioia e la fatica di fare.
Che grande fortuna la mia: sperimentare l'arricchimento di un'occasione diversa e privilegiata di poter aprire il sipario per un ideale più grande.
Vi ho trovati, arrivati da mondi diversi ma uniti dall' obiettivo di aiutare gli altri, regalare un sorriso e un po' di musica con semplicità.
Perche per questa compagnia la gioia di un applauso, la meraviglia del personaggio, la scelta del ruolo o la delicatezza dell' interpretazione, di un sentimento altro non sono che il teatro della vita con le sue scenografie di bufere e le repliche di momenti faticosi, ma anche con la sua contropartira piena di tenerezza e di incontri speciali.
Continuare a fare teatro così... così che altri possano incontrare persone speciali... così con molta umiltà il nostro modo di essere compagnia teatrale sarà un altro modo di...fare teatro regalando sorrisi.
Daniele
I MIEI BLOG AMICI
Molti si saranno chiesti cosa sia questa tanto chiacchierata Bottega di Nazareth, nominata sia in questo blog che in quello mio personale che tra l'altro riaprirà dopo la prima settimana di settembre (quindi teniamoci pronti!). Ecco una chiara delucidazione... Essenzialmente la Bottega è un laboratorio, chiamiamolo così dove si incontrano volontari e persone con disagi psichici e motori per dedicarsi ad attività ricreative "artistiche" manuali. La Bottega è situata su due piani: il piano inferiore comprende due sale, una dedicata alla lavorazione della creta e successiva colorazione con smalti e una sala dove solitamente si disegna o si dipingono i lavori fatti in legno dalla falegnameria. Al piano superiore infatti troviamo la falegnameria dove però, per la pericolosità degli attrezzi utilizzati, operano solo i volontari e qualche utente ma sotto stretto controllo dei volontari. Sullo stesso piano troviamo il cucinotto e la sala da thè dove alle 16.30 circa ci si riunisce tutti quanti per la merenda e magari si legge qualche barzelletta, qualche breve racconto, comunque qualcosa su cui discutere e che rende partecipi sia i volontari che le altre persone. La Bottega è un luogo aperto a tutti coloro che soffrono di disagi psichici e non fa nessuna distinzione... volontari e utenti vengono trattati tutti allo stesso modo. E' come una grande famiglia in cui si passa il tempo rendendosi anche utili, dato che i lavori molto spesso vengono anche messi in vendita e il ricavato serve per il sostentamento della Bottega stessa. E' aperta tutti i pomeriggi dal lunedi al venerdi e chiude solo a luglio ed agosto. Io faccio solo tre giorni alla settimana: lunedi, martedi e mercoledi, mentre Daniele è presente per tutta la settimana insieme a sua sorella Maurizia. Ringrazio questa struttura perchè mi ha insegnato a "dare" e soprattutto mi ha fatto capire quanto sia bello ricevere un sorriso di gratitudine. Alle volte infatti non servono le parole ma passare del tempo in un ambiente "sano" dove tutti donano a tutti ed è un piacere sapere che la propria presenza, per quanto piccola o insignificante, possa essere di aiuto as altre persone, magari solo un sorriso o una parola amica... Per me la Bottega di Nazareth è come una grade famiglia! Cinzia |
Ecco un messaggio semplice dove elencherò solo alcune piccole regole da rispettare in questo periodo di caluria
Daniele |
Molto comunemente sentiamo parlare di depressione... e sono depresso di qua, e sono depresso di la... il più delle volte si tratta semplicemente di un periodo di abbattimento morale temporaneo che non ha nulla a che vedere con la patologia vera e propria. Il termine depressione purtroppo è entrato a far parte del gergo comune e sembra che chiunque ne soffra, dall'adolescente, al genitore, addirittura alla persona anziana. Purtroppo i casi di depressione autentica sono aumentati in questo ultimo periodo e se sottovalutata la depressione può portare a gravi conseguenze. Il metodo migliore per curarla è una buona cura farmacologica e un'interazione di sedute psicoterapeutiche. Purtroppo per debellare questo male oscuro occorrono anni e non pochi mesi (ecco perchè il più delle volte non si parla di depressione vera e propria) e dobbiamo anche distinguere il tipo di depressione di cui si soffre. E' stato stimato che circa il 10/15% della popolazione, con una diffusione maggiore tra le donne ne soffre. I sintomi più diffusi sono: un umore depresso, una marcata tristezza quasi quotidiana e tende a non riuscire più a provare lo stesso piacere nelle attività che provava prima, sembra inoltre che presentino un vero e proprio dolore di vivere, che li porta non riuscire a godersi più nulla. Il traguardo ultimo della depressione è il suicidio. Come già detto esistono diversi tipi o fasi di depressione: esiste la forma acuta, in cui l'individuo presenta delle fasi di depressione molto acute ed improvvise, che magari tendono a scomparire da sole o con una terapia, quella cronica che può colpire anche in forma leggera, con alcuni improvvisi momenti di peggioramento e la depressione bipolare. Questa è più rara e colpisce solo una percentuale che va dallo 0,4% all'1,5%. Chi soffre di questa condizione tende a presentare fasi depressive seguite da fasi maniacali. Si passa infatti da momenti di completa euforia a momenti di depressione acuta, generalmente le fasi depressive tendono a durare maggiormente rispetto a quelle maniacali: di solito le prime durano da qualche settimana a qualche mese, mentre le seconde da una a due settimane. Un piccolo consiglio: si dice che non c'è miglior medico di noi stessi, forse è vero e forse no ma dopo una delusione, dopo un lutto o qualsiasi altra cosa negativo è normale sentirsi un po' "giù". Non dico di sottovalutare la cosa, pendetevi un po' di tempo, ascoltate il vostro corpo, come reagisce agli stimoli esterni e interni. Non sempre ripeto si tratta di depressione patologica ma se i sintomi persistono per settimane, mesi, non aspettate che passi troppo tempo, andate dal vostro medico curante, non vi costa nulla. Mal che vada se non si tratta di depressione potrete dirvi fortunati, nel caso contrario sarete fortunati ugualmente perche avrete preso in tempo questo male oscuro chiamato DEPRESSIONE! P.S. Io soffro di depressione cronica da circa 6 anni e sono in cura presso il C.P.S. del mio paese. Faccio psicoterapia e la cura farmacologica che mi hanno dato da i suoi buoni effetti, anche se devo dire che due pastiglie di Zoloft 100 mg al giorno sono un po' tante. Io ho aspettato... forse se l'avessi presa prima il decorso della malattia sarebbe stato diverso. Cinzia |
Per chi non avesse ancora visitato il sito dell'AVOLVI e non fosse andato a dare una sbirciatina sulla Bottega di Nazareth (da qui il nome del blog), luogo dove io e Daniele ci siamo conosciuti, vi consiglio di farlo! Forse il Dany sarà più bravo di me a spiegare cosa sia la Bottega, ad ogni modo è un piccolo laboratorio, un ritrovo per volontari e persone con disagi o fisici o mentali dove si possono svolgere diverse attività ricreative. Una ad esempio è la creta: si può lavorare la creta, metterla in un forno e successivamente colorarla con degli smalti appositi. C'è anche la falegnameria per i lavori in legno e una stanza dove ci si può dedicare al disegno e alla pittura. Chi non ha voglia di fare nulla può giocare a carte, fare dei cruciverba o semplicemente chiacchierare, sempre nel massimo rispetto altrui! Ecco appunto parliamo di gente che di rispetto, insomma... un po' birichino lo è! Una della figure più carismatiche della Bottega è il "Conte" Adriano, detto anche Conte di Valcismorra e Duca di Roncisvalle o comunemete chiamato Conte di rompiballe da tutti e "grass de rost" da Daniele e vi spiegherò il perchè. Adriano è una persona simpaticissima, lo chiamiamo anche il juke box perchè quando viene in Bottega canta per tutto il tempo ma non finisce mai una canzone. E' stato colpito da una paresi e noi lo aiutiamo nelle attività più semplici: ad esempio lui colora i disegni che io gli faccio. Ogni 10 minuti mi chiede un disegno quando non ne ha ancora finito uno... glielo faccio e dopo altri 10 minuti ricomincia a chiedermi un altro disegno. Il problema di farglieli non si pone ma se almeno li colorasse bene... ecco il soprannome Conte di rompiballe! All'ora della merenda, circa le 16.30 si sale nella saletta al 1° piano: il Conte in teoria avendo il diabete (al bar si beve il caffè col dietor) dovrebbe mangiare i biscotti senza zucchero ma il furbacchione invece fa manbassa di quelli buoni, magari al cacao. Non parliamo poi del suo vizio per le donne... in gita al lago d'Iseo ha voluto essere fotografato con tutte le donne (non troppo anziane) presenti. e come dice sempre Adriano: "ma che bel tipino alla Speedy Gonzales!", modo un po' carino per dire bella ragazza/donna. Ho voluto dedicare questo piccolo spazio ad Adriano perchè dopo un anno mi ci sono affezionata, è difficile non affezionarsi alle persone presenti alla Bottega, soprattutto quando sai che puoi fare qualcosa anche di piccolo per loro. Non gliel'ho detto mai ma gli voglio bene. W il conte Adriano!!! Cinzia |
Lo schizofrenico è colui che soffre di un grave disturbo psicotico: chi ne è affetto diventa del tutto indifferente a ciò che gli sta attorno e reagisce in modo incoerente agli stimoli esterni perdendo il contatto con la realtà. Lo schizofrenico vive in un mondo tutto suo, un mondo che si è creato per sè e del tutto incomprensibile agli altri. La patologia compare già in età adolescenziale o giovanile e più tardi nelle donne. La schizofrenia compare in ordine d'importanza decrescente secondo questi fattori: componenti genetiche, complicazioni durante il parto, fattori biologici e psicologici. Nella schizofrenia vengono individuati vari sottotipi:
I sintomi presenti nello schizofrenico si possono manifestare in modo sporadico o cronico e generalmente vengono suddivisi in due gruppi: negativi e positivi. Quelli negativi presentano la perdita delle capacità presenti nel paziente prima dell'esordio della malattia. Presentano apatia, perdita d'iniziativa, difficoltà a mantenere l'attenzione. In pratica il malato non reagisce più a quelle situazioni che normalmente negli altri suscitano emozioni, perde interessi ed energie e ha la tendenza ad isolarsi sempre di più dal resto del mondo. Questi sintomi sono difficili da interpretare perchè hanno un'evoluzione lenta e spesso vengono confusi con i sintomi di una depressione. I sintomi positivi o produttivi invece comprendono: deliri, allucinazioni e disturbi del pensiero. Daniele nel post precedente (messaggio n°11) chiedeva: "lo schizofrenico può guarire?" No, purtroppo non esiste una cura per guarire definitivamente dalla schizofrenia ma oggi come oggi, questa malattia è altamente trattabile e gestibile grazie anche all'utilizzo di farmaci antipsicotici. Cinzia |
Alcune domade che si sentono spesso nel ambiente dove io e Cinzia operiamo come volontari. Cosa mi sta succedendo? è colpa mia? Della nostra famiglia? Cosa posso Fare? A chi rivolgermi? Con chi dividere lo sconforto e la solitudine che mi assalgono? Queste domande sono di chi affronta l'esperienza del disturbo mentale. Per essere ascoltato. Per poterne discutere. Per essere di aiuto. La mia esperienza mi insegna di rivolgersi alle strutture preposte dove ci sono specialisti atti a rispondere alle domande. Daniele |
Nel cuore delle grandi praterie del Kansas viveva la piccola Dorothy con lo zio Enrico che faceva il fattoree la zia Emma che era sua moglie. La vita scorreva tranquilla e monotona finchè un bel giorno, un tornado più violento del solito trasporta Dorothy in un mondo lontano ed incantato. Quì comincia la sua avventura alla ricerca della strada di casa in compagnia dei più strani compagni di viaggio: uno spaventa passeri che desiderava avere un cervello, un leone senza coraggio e un omino di latta in cerca di un cuore . Tutti insieme andranno a cercare il grande Mago di Oz, l'unico che può aiutarli ad esaudire i propri desideri. Tratto dal "Mago di Oz" di L. Frank Baum. I traballeros hanno personalizato i personaggi a seconda della propria capacità di interpretazione. Daniele |
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ULTIMI COMMENTI
KAHLIL GIBRAN
Quando l'amico vi confida il suo pensiero,
non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa
nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate,
come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero
non è amore,
ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.
AMICIZIA
Credo in te, amico.
Credo nel tuo sorriso,
finestra aperta nel tuo essere.
Credo nel tuo sguardo,
specchio della tua onestà.
Credo nella tua mano,
sempre tesa per dare.
Credo nel tuo abbraccio,
accoglienza sincera del tuo cuore.
Credo nella tua parola,
espressione di quel che ami e speri.
Credo in te, amico,
così, semplicemente,
nell'eloquenza del silenzio.
THE WALL
ANONIMO
Lo splendore dell'amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.
Inviato da: dantre0
il 28/12/2011 alle 22:47
Inviato da: LouLouPoison
il 28/12/2011 alle 16:47
Inviato da: LouLouPoison
il 21/10/2011 alle 09:52
Inviato da: dantre0
il 01/10/2011 alle 22:02
Inviato da: LouLouPoison
il 29/09/2011 alle 19:12