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Post n°9 pubblicato il 24 Luglio 2011 da laccadiNOEH
Sono già trascorsi venti anni dalla scoperta di Otzi e anche se non abbiamo vissuto con lui, in fondo lo amiamo profondamente. Giunto fino a noi dopo una quantità di tempo incredibile e protetto dai freddi ghiacciai fu trovato il 19 settembre del 1991 sulle Alpi della Otzal da alcuni ecursionisti che rimasero senza fiato di fronte ad un corpo umano che pur sembrando molto antico, dava l’impressione di “dormire” solo da qualche anno. Per ben 5.300 anni nessuno si è accorto di lui, ma poi Otzi, come è stato affettuosamente ribattezzato è diventato ancora una volta un protagonista, come se fosse nato di nuovo. Per celebrare questo importante traguardo il Museo Archeologico dell’Alto Adige ha dato vita quindi ad una mostra temporanea dal titolo “Otzi20- Life. Il percorso espositivo è ionterattivo e comprende quattro piani tra scienza, cronaca, costume e curiosità artistiche di vario genere. Lo stesso Otzi è stato al centro di più di una polemica: si è creduto che fosse legato a riti esoterici, poi è stato considerato solo strumento di marketing o protagonista di fantasiosi reportage giornalistici. Molta importanza in questa occasione, comunque, la riveste la ricostruzione a grandezza naturale di quest’uomo venuto dal ghiaccio. I suoi tratti somatici, probabilmente, dovevano essere quelli ricproposti dagli esperti su un modello anatomico tridimensionale del cranio, su dati tomografici e su metodi ricostruttivi della medicina forense. Secondo le ultime ricerche, Otzi era un uomo di statura media, snello ma nerboruto, con lineamenti affilati e la pelle incolta. Per l’epoca, poi, era abbastanza normale che avesse la pelle bruciata dal sole. A realizzare quest’opera sono stati due artisti olandesi, Alfons e Adrie Kennis, noti per aver già dato un volto all’uomo di Neanderthal. La nuova ricostruzione va a sostituire quella già presente al museo. Nell’esposizione si potranno pure osservare le foto di tutto il processo di realizzazione e opere d’arte a lui ispirate. L’installazione sarà visitabile fino al 15 gennaio 2012. |
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