L'alba e il tramonto

Sarò la tua alba, con i miei tenui raggi ti donerò una giornata nuova, splendente e piena di me. E tu sarai il mio tramonto, mi rifugerò tra le tue braccia quando il buio si alza e avrò paura della notte...

 

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La mia maggiore età

Post n°6 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da albaeiltramonto
 
Foto di albaeiltramonto

Cambio di scuola. Tutto nuovo, compagni, amici, amici di amici…il mio filo conduttore era sempre però un filo di acciaio, lui che cercavo di incontrare sempre, anche frequentando le attività sportive nella vecchia scuola. Sapevo che ci bazzicava sempre, abitava proprio dietro l’entrata principale. E così c’era sempre una scusa per rincontrarci alle feste di compleanno, complici gli amici, gli amici degli amici…nonostante tutto, siamo riusciti comunque ad avere due storie separate, con altri personaggi, magari durati anche anni. Ma lui era il mio chiodo fisso, era lui che volevo, sempre. Se lui voleva me, non lo potevo sapere. Ora so che la cosa era reciproca. Ho sofferto tutti e 5 gli anni delle superiori con la cornetta perennemente in mano, cercandolo più io che lui sinceramente.

Come il giorno che decisi che alla mia festa dei 18 anni lui DOVEVA esserci.

E ricordo tutto di come successe. Io avevo già un ragazzo e lui una ragazza. Figuriamoci se mi poteva fermare qualcuno o qualcuna. I rispettivi, sapevano che questa storia erano anni che di sottofondo continuava a bruciare. Il mio ragazzo, geloso da morire di indole, quando seppe che volevo invitarlo andò su tutte le furie, ma mi impuntai tenacemente, era la mia festa, volevo che lui ci fosse.

Una giorno, all’uscita di scuola, entrai in una cabina e con il cuore a tremilioni di battiti al secondo feci il numero e trovai tutte le parole necessarie per fargli capire che era importante che lui ci fosse. Un po’ bastardo, e anche un po’ titubante, mi ricordò che non era solo, ma per me poteva venire anche con l’esercito, dovevo vederlo. Non mi disse nulla, né si, né no.

E arrivò anche il giorno fatidico. Festa bellissima, in un grande albergo, di sera, musica e buffet. Fiori, regali…auguri. Io non lo vedevo, ero sicura ormai che non sarebbe venuto.

Verso la fine della festa, mentre scartavo i regali e ringraziavo, sentii un brivido, come una scarica elettrica che aumentava con i secondi che avanzavano. Alzai gli occhi e neanche c’era lontano, ma c’era…e come c’era…stava arrivando verso di me, con tanto di ragazza e amici al seguito. E’ inutile dire lo scombussolamento interiore. Lievitai 100 km da terra? Forse di più. Non mi aspettavo granchè con tutto il suo seguito. Invece, approfittando del buffet e della musica, mi prese da parte e mi disse: “Non potevo mancare il giorno più importante…sono solo di passaggio ma solo per darti questo” E così un bacio dolce, ad occhi chiusi, con i cuori all’impazzata. Il più bel regalo in quel giorno, volevo quello in quel giorno. Il mio desiderio era esaudito. Inutile dire che da lì, partirono altri mesi nei quali ci vedavamo di nascosto dai nostri rispettivi ragazzi.

Soprattutto di domenica mattina, nelle ville attorno alla città. A passeggiare come due scemi che non avevano il coraggio di lasciare le proprie vite. Ci andava bene così. Eravamo felici così.

 

 
 
 

Adolescenza

Post n°5 pubblicato il 09 Ottobre 2009 da albaeiltramonto
 
Foto di albaeiltramonto

Ho sempre avuto la fissa di appuntare ogni minimo evento su un diario. Proprio in quegli anni mi regalarono un diario con la copertina di sughero, una ragazza in copertina come un cartone animato, dipinta con le tempere. E un grande lucchetto. Quello era il mio mondo virtuale, non esistevano pc, né internet, né blog…lì dentro c’era la mia vita. E per fare i segreti più miei di quanto già lo fossero, inventai una specie di alfabeto segreto, che usavo per annotare quelli che per me erano i momenti più intimi, i nostri baci, la via dove ci vedavamo all’uscita della scuola, le mie prime voglie di quelle mani dappertutto…5 mesi ho scritto su quel diario, in ogni pagina c’era lui, una dedica, una poesia, una canzone d’amore. Ricordo ancora quel sottile filo d’argento che univa le nostre anime, anche quando eravamo lontani. Ricordo una mia gita, una mia crisi di pianto improvvisa, quasi mi sentivo morire. E non c’erano cellulari negli anni 80. Al mio ritorno, lui era in ospedale, nel momento della mia crisi di panico, lo avevano investito…più di un mese in ospedale, andavo tutti i giorni, ricordo i baci sulle scale in ospedale, le corse per rientrare a casa alle 18,30 precise… e ricordo anche la mia corsa in ospedale per una peritonite d’urgenza. Uscito lui, entrata io…e poi l’estate, ci siamo allontanati per forza di cose, troppo piccoli per poter trascorrere le vacanze insieme. Al nostro ritorno eravamo cambiati. Ma in ogni festa, in ogni occasione era sconvolgente quanto la voglia di stare assieme facesse leva su di noi. Ci bastava uno sguardo, sempre, prima come ora. Gli occhi che si penetrano. E dicono tutto.

 
 
 

Il corto circuito

Post n°4 pubblicato il 08 Ottobre 2009 da albaeiltramonto
 
Foto di albaeiltramonto

Inizia tutto qua... la foto ritrae la mia ex scuola, quella scalinata è stata oggetto del mio primo corto circuito, il flash, lo scompiglio ormonale, la prima scarica di adrenalina.

Andavo in terza media, quell'anno, scuola privata, preparazione alla Cresima, tutte le domeniche a messa... e proprio una domenica agli inizi di dicembre, su quella scalinata appariva lui, che non c'entrava niente con la mia scuola, con il mio mondo, con la mia quotidianietà...

Ricordo tutto, la camminata, l'aria da strafottente e soprattutto i suoi occhi. Bellissimo, altissimo... E' stato come averlo riconosciuto proveniente da un'altra epoca, da un'altra vita. Quegli occhi dentro ai miei occhi quel fascio di luce che dagli occhi è entrato prepotente nel mio corpo e si è insinuato in ogni mia cellula, il corto circuito delle miei sinapsi.

Sapevo che era lui, doveva essere lui, sarebbe stato il mio primo grande amore. Ma non sapevo che sarebbe stato l'unico e per sempre.

Era proprio come lo avevo immaginato e come lo volevo, biondino, occhi verdi... si si, era lui, si è fatto subito riconoscere dalla mia anima. E' nata subito una grande simpatia, complicità, anche se in fondo immediatamente io ero già cotta e stracotta a puntino...

E il 9 febbraio arrivò anche il mio primo bacio...giuro, stupendo, non mi sono mai dimenticata neanche un secondo di quei momenti... e quando nel corso dei 27 anni successivi ci sono stati altri baci, sono stati sempre bellissimi e intensi come quello che mi ha rubato, inaspettato, ma tanto desiderato, durante una festa con il sottofondo della canzone del "tempo delle mele"...

DREAMS ARE MY REALITY

 
 
 

Il cerchio della vita

Post n°3 pubblicato il 07 Ottobre 2009 da albaeiltramonto
 
Foto di albaeiltramonto

La vita fa strani percorsi…si può amare a 13, 18 o a 40 anni. Sicuramente sono età diverse che regalano intensità differenti di emozioni, sensazioni, passioni.

E cosa pensare se poi tutto questo si prova per la stessa identica persona. Lui che è stato il tuo primo amore, lui che ti ha baciato al compleanno della tua maggiore età. Lui che è riapparso a metà della tua vita, al varco dei tuoi 40 anni. Il destino, il fato, gli astri, il karma…ma che ne so! Quando ogni volta che una porta sembrava essersi chiusa inesorabilmente, è apparso all’improvviso. Sentiva le mie emozioni, sentiva che io lo pensavo. Lui era il mio angelo, credevo era morto. Avevo 20 anni quando mi dissero che non c’era più. Era diventato il mio angelo custode. E spettacolarmente a 40 anni ho scoperto che era più vivo che mai, mi ha cercata per tantissimi anni. E mi ha trovata.

Ed è ricominciata la più grande storia d’amore mai raccontata.

 

 
 
 

9 febbraio 1982

Post n°1 pubblicato il 30 Settembre 2009 da albaeiltramonto
 
Foto di albaeiltramonto

Non e' la data del mio compleanno.

E' la data dell'inizio di un amore... 27 anni a rincorrerci in questa vita.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: albaeiltramonto
Data di creazione: 30/09/2009
 

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