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Post N° 183
Post n°183 pubblicato il 14 Giugno 2008 da lolitatu
marco b. è stato la mia sorpresa. scrive e racconta, di una cosa piccola, di tanto tempo fa. e scrive dell'ultimo giorno di scuola, del mio pensiero per loro e delle mie parole per lui. marco b. scrive, e ha un occhio solo, o forse è come se fossero tre, che l'occhio sinistro è gonfio e grandissimo. il giorno dopo gli dico che il suo tema è scritto bene, e raccontandoglielo mi commuovo. silvia m. scrive, chiusa in un giubbettino color oro. scrive a capofitto, a capochino. le fa male la mano, da quanto scrive. me la mostra con aria soddisfatta, calda e rossa. nadia b. si è stirata i capelli per l'occasione. sbircio il suo scritto. nessun un altro con l'apostrofo. scrive di un orsetto impiccato e del suo solo occhio, un'orbita di plastica marrone che la fissa, e le fa ricordare. mattia a. è in prima fila, di fronte a me. il posto che ha occupato per tre anni, su in classe. si guarda intorno, il mio fantasmino. scrive che ha imparato ad amare la poesia, ma lui le poesie non è tanto bravo a scriverle. mi fa sorridere. si guarda intorno, lo sguardo chiazzato di bianco. poi torna ad avere dodici anni. davide m. è il primo ad arrivare. bello, con la sua bicicletta e la sua maglietta azzurra. mai arrivato puntuale una volta in tre anni, e ora è il primo. lo sguardo impaurito. poi sdrammatizza. scrive e non chiede. raffaela m. , sua cugina, indossa una camicetta elegante e nera, da sera, di cotone leggero. gli occhiali rosa da sole in testa. mastica la gomma per quattro ore, e mostra denti bianchi. alle undici e ventitre sospira. riordina vocabolario e dizionario dei sinonimi, e lascia riposare. vittoria v. dopo mezz'ora vuole andarsene a casa. la trattengo. leggi rileggi fai lievitare. lo sa che funziona come con le torte. fuori, sul tavolino, svetta la sua torre eifell. un solo lavoretto sul tavolo dei lavoretti. le dico che è bella. lei mi parla di onde radio, bevendosi il tè. valeria f. è pallida, timida, frastornata. ha paura di sbagliare. si muove con cautela. come un gatto. poi interviene, per salvare qualcuno, come sempre. mi piace fino in fondo. anita r. sorride e brilla, brilla e sorride, poi corre a casa a indossare la sua maschera brasiliana. daniele d. è pallido e polemico. prende posto vicino al rubinetto, e ad alessandro. scrive e non chiede. dice solo che le tracce fanno schifo. la sola traccia bella è la traccia numero quattro. le tracce sono tre. |
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Colibrì (per Tess)
Fai conto che io dica estate
scriva la parola "colibrì",
la metta in una busta,
la porti giù per la discesa
fino alla buca. Quando tu aprirai
la lettera, ti riverranno in mente
quei giorni e quanto,
ma proprio tanto, ti amo.
Raymond Carver
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