Quotidianamente...

Post N° 363

Invitata da Angie a fare la lista dei miei cinque film preferiti o quanto meno quelli che ricordo più volentieri, ho raccolto il testimone ma in modo un po’ diverso e chiedo scusa ad Angie per questa variazione anche se in tema.
Ricordavo, vagamente, di avere già partecipato ad un gioco simile poco dopo l’apertura del mio blog e controllando nei suoi meandri, ho verificato che la memoria ancora mi funziona. Quei titoli sono tuttora tra i miei preferiti anche se, avendo avuto tempo da quanto Angie mi ha tirata in ballo, altri si sono affacciati.
Però, l’altra sera stirando con la finestra spalancata, mi è venuto in mente IL FILM, quello che non ha cambiato la mia vita, ma è stato il primo che ho visto in una sala cinematografica. Non ricordo se era una prima visione o una seconda o una terza, ero stata trascinata lì dalla figlia dei vicini. Aveva (avrà tuttora, spero) qualche anno più di me, riuscii ad ottenere il permesso da mio padre caldeggiata da Rita e siamo andate. La mia prima volta al cinema.
Il film era… Sono passati tanti anni, ricordo nell’insieme la storia, ovviamente, ricordo molto meglio la colonna sonora. E’ stata propria una canzone del film ad avermelo fatto tornare in mente mentre stiravo. C’era una festa nella Villa sotto casa e le note entravano dalla finestra, facendomi ballare mentre ero intenta a non bruciare nulla col ferro da stiro. Solo la pigrizia, quella sera, mi ha impedita di scendere e di mescolarmi alle persone.

Ricordo di aver pensato, non so se mentre guardavo il film o se molto dopo, ma so per certo di avere pensato: “ecco, non potrò mai diventare come la protagonista, perché non sarei capace di cambiare così radicalmente per un uomo”. Che poi io abbia smesso di mangiarmi le unghie, anni fa, proprio per amore, è vero ma era diverso, secondo me. Che io sia stata una delle allieve migliore in matematica perché mi piaceva un “genio matematico”, è altresì vero, ma durò l’istante di un’infatuazione adolescenziale tutta basata su giochi degli sguardi. A distanza di anni è l’unico nome e cognome che ricordo tra tutti i miei compagni maschi del mio trascorso scolastico.
Erano, però, sempre cambiamenti che non si “notavano”, che non prevedeva un radicale mutamento dal punto di vista estetico.

Altresì non sono mai stata disposta a piantare un coltello nella schiena di qualcuno per ottenere un posto di rilievo o qualsiasi altra cosa.

Il film, il primo film, che ho visto al cinema era: (click). Lo so, potevo fare di più, ma ho l’attenuante della vicina che mi aveva trascinata quasi di forza perché aveva bisogno di una compagnia altrimenti i suoi genitori  avrebbero negato il permesso di andare al cinema anche se di pomeriggio. Anni dopo, iniziai a frequentare sale odorose di muffa, con poltrone scomode e quasi sempre deserte per recuperare il tempo perso. Sarà per quello che tuttora preferisco il primo spettacolo per via della sala: è quasi sempre vuota.


Ora dovrei nominare cinque nickname per invitarli a partecipare a questo gioco, ma sono buona e lascerò la massima libertà a chiunque di condividere o meno i cinque titoli dei suoi film preferiti, ma sicuramente sono abbastanza cattiva da nominare Eroico Arviere, tanto per pareggiare i conti (à la guerre comme à la guerre!).