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Vita di ufficio... ma quella è un'altra storia...

 

 

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Post N° 459

Post n°459 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da quotidiana_mente
 






Mi ero svegliata con un’angoscia tremenda, eppure non avevo sognato, di quello ero certa, perché sogno di rado, perché se sogno non ricordo. Ma quello non era un sogno, era una sensazione dolorosa che preannunciava qualcosa di reale. Sentivo quel dolore in tutte le sue sfumature, era intenso. Ho cercato di razionalizzare, pensando che non era un sogno, che era solo qualcosa di probabile ma non ora: è ancora troppo presto.

Mi era già capitato, ma da sveglia, in modo del tutto cosciente di pensare a quella probabilità, ma ho sempre cacciato via quel pensiero. Invece quella mattina era presente, era così dentro di me quel pensiero che la sensazione era insopportabile.

Mi ero svegliata con il pensiero della morte di mio padre. Ed è un pensiero alquanto raro, perché sì, mi capita di pensare a mia madre, ai suoi acciacchi non dovuti all’età ma alla vita che ha fatto, al suo cuore malandato e ai regolari controlli ai quali viene sottoposta, ma a mio padre, no, non mi era mai capitato. Nemmeno lui è fatto di granito, mi era stato suggerito in quel dormiveglia, forse dovevo, anche per lui, ogni tanto pensarci. Dovevo ammettere a me stessa che mio padre era un essere del tutto umano.

Non avevo mai provato un dolore così intenso, come se fosse successo realmente pur sapendo che non era così. Non volevo telefonare per assicurarmi delle sue condizioni, ero troppo presto e lui si sarebbe, inutilmente, inquietato. No, non era successo niente. Di sicuro lui stava occupandosi della vigna oppure delle pecore e sicuramente stava lì a coccolare l’agnello nato qualche giorno prima. No, lui era in perfetta salute, sicuramente bofonchiava qualcosa, lì tra gli alberi di arance e di pompelmi, ne ero certa.

Pensai anche che forse la mia era vigliaccheria, che doveva assicurarmi subito del suo stato di salute, che forse era successo qualcosa ed io ne ero all’oscuro, perché questo avviene quando si è distante, perché nessuno vuole preoccuparmi, io che sono così lontana. Ero un pensiero assurdo anche questo. Non avevo sognato, avevo solo preso coscienza della “vulnerabilità” di mio padre, anche se cosciente non lo ero perché dormivo.

Tutta la giornata quella dolorosa sensazione mi è rimasta addosso, non mi era possibile mandarla via nemmeno quando mi ricordai di avere sognato la mia morte, quando ero poco più che bambina, ma non era una vera morte, perché io ero, sì, nella bara ma completamente lucida ed assistevo, in un’aula di tribunale, alla condanna del mio presunto assassino e riuscivo a risorgere per interpellare la corte perché stava condannando un innocente mentre il colpevole sghignazzava in mezzo al pubblico. Ricordavo anche le notti in cui facevo le prove per il mio funerale: in una religiosa immobilità, controllavo, con la coda dell’occhio, che la camicia da notte non facesse una piega e provavo il modo migliore per tenere le mani incrociate sul petto, il tutto senza respirare. Ero poco più che bambina anche in quelle occasioni. Ho sempre pensato che fosse del tutto normale immaginare la propria morte, invece non sono mai riuscita a pensare a quella di qualcuno altro. Mai.

Qualche giorno dopo, rovistando in un cassetto, ho trovato una foto di mio padre, di quando aveva 12 o forse 14 anni: sorrideva con lo stesso sorriso di oggi. Ho rivisto, tramite le sue parole, la sua vita di allora, già operaio perché il marito di mia nonna non sopportava la sua presenza, non sopportava che lui esistesse, non sopportava l’idea di non essere il padre di mio padre. Eppure mio padre in quella foto sorrideva.

Guardando quella foto, il dolore si è fatto più acuto. Lui, però, sorrideva ed io ho ricambiato il suo sorriso. Ho guardato quegli occhi svegli, curiosi della vita… e gli  ho augurato una lunga vita, perché io ho ancora bisogno di lui, ho ancora bisogno dei nostri litigi, sempre meno frequenti, ho ancora bisogno di lui e lui ci deve essere. Punto.




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Commenti al Post:
sax2002
sax2002 il 28/10/08 alle 12:21 via WEB
Siamo già in clima di Halloween? Quanto amore in questo post per il tuo papà!!
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 28/10/08 alle 16:33 via WEB
Sarà che a forse di immaginare la mia morte, non ne provo paura? Paura di soffrire sì, di morire no... Un po' come per l'età: mi anticipo sul lavoro, ha venticinque anni pensavo (con orrore) ai trenta, poi hai trentacinque (sempre con orrore), ora penso direttamente al mezzo secolo e quando arriverà penserò: tutto qui? :)
 
MacRaiser
MacRaiser il 28/10/08 alle 13:34 via WEB
Mi hai strappato una lacrima d'invidia, Quoti.. perche' io un post cosi' non lo posso piu' scrivere. Grazie :)
P.S. Ora pero' chiamalo.
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 28/10/08 alle 16:31 via WEB
Ovvio che l'ho già chiamato :) E richiamerò questa sera perché mi è venuta voglia...
 
stentarella
stentarella il 28/10/08 alle 15:04 via WEB
...è bellissimo quello che hai scritto! Mi hai fatto venire in mente che anche io, da bambina, ho sognato di morire. E' stato un sogno così intenso che ancora lo ricordo...e forse mi hai dato l'idea per un futuro post! Chiama tuo padre con la scusa che avevi voglia di salutarlo.....:-)
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 20:58 via WEB
Ed io che credevo di essere originale ad immaginarmi nella bara ;) Voglio proprio leggere come erano le tue di prove.
Ho sentito di nuovo mio padre, ieri, la sua preoccupazione (del momento) è la scelta del nome per l'agnellino nato la settimana scorsa.
 
   
stentarella
stentarella il 29/10/08 alle 23:08 via WEB
Non ero nella bara...ma c'era Dio che mi puniva e puntandomi il dito mi faceva morire. Sentivo la vita che mi abbandonava e non potevo fare niente! ALLUCINANTE!!! C'è tutta una spiegazione psicologica dietro, ma è un po' lunga da spiegare qui, perciò forse un giorno ne verrà fuori un post. :-)) questo sorriso è per tuo padre.
 
vega257
vega257 il 28/10/08 alle 15:06 via WEB
Tu ogni tanto mi turbi...anzi mi inQUOTI!!!! :-))) Baci Giò
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 20:59 via WEB
Ti inQuoto? Come mai? :) Baci a te bella Giò.
 
d_dap
d_dap il 28/10/08 alle 16:06 via WEB
punto...... ti abbraccio forte forte forte ecco!!!
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 20:59 via WEB
E io ricambio il tuo abbraccio forte forte...
 
stranieronellanotte
stranieronellanotte il 28/10/08 alle 16:13 via WEB
....proprio bello questo post...proprio come te.
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:00 via WEB
Oh!
 
bluewillow
bluewillow il 28/10/08 alle 16:48 via WEB
E' normale che un sogno simile faccia preoccupare,ma in fondo è solo un modo per esorcizzare qualcosa in modo che temi, ma per fortuna i sogni non sono quasi mai premonitori. Mia madre ad esempio dice che sognare la morte di qualcuno porta bene a quella persona. In ogni caso un abbraccio forte!
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:01 via WEB
Anche mia madre sostiene lo stesso, che sognare la morte di qualcuno è allungare la vita, e mi piace pensare che sia così. Grazie. Ricambio l'abbraccio.
 
betulla64
betulla64 il 28/10/08 alle 17:00 via WEB
... e non dico niente perchè... punto.
Besos
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:01 via WEB
Ti abbraccio stretta stretta. Punto.
 
shiondgl
shiondgl il 28/10/08 alle 17:15 via WEB
Ancora un altro post intenso, profondo e bellissimo. Commentare? E perche'? Hai gia' detto tutto, Carissima. Grazie. Silvia
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:01 via WEB
Grazie a te.
 
Tesi89
Tesi89 il 28/10/08 alle 17:19 via WEB
Ma che bello questo post!...non perchè tratti un argomento divertente o allegro,ma perchè è talmente vero da farci sentire tutti vicino a te e alle tue emozioni.Mio padre ha 86 anni e tante volte ho provato questa tua stessa sensazione di angoscia,immaginandomi quando non ci sarà più, e come te cerco di scacciare il pensiero dicendomi che assolutamente non potrà andarsene ,perchè qui tutti abbiamo ancora bisogno di lui...Così cerco di proteggerlo il più possibile nella mia mente e di tenerlo al riparo da ogni rischio...ma la vita andrà avanti comunque com'è nella natura delle cose,temo...Un abbraccio!
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:02 via WEB
Già, è nella natura delle cose, lo so, ne sono cosciente però... Però è come scrivi tu. Un abbraccio a te.
 
comparse_e_figuranti
comparse_e_figuranti il 28/10/08 alle 18:09 via WEB
Sogna come se dovessi vivere per sempre; vivi come se dovessi morire oggi. (Oscar Wilde) E chiama tuo padre più spesso. (un cugino di Oscar Wilde)
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:06 via WEB
Ma io chiamo, non dico spesso, ma abbastanza spesso. E' lui che non chiama quasi mai e lo rimprovero dicendo che di me a lui non interessa niente, che pensa solo ai figli (maschi) perché loro hanno dei figli ed io no. E' diventato un "gioco" tra noi bisticciare, che altrimenti sembra che sia finito l'affetto oppure che siamo presi da cose più grandi di noi, ed invece non è così.
 
amritaby82
amritaby82 il 28/10/08 alle 18:11 via WEB
.
 
 
newsinedicola
newsinedicola il 29/10/08 alle 06:10 via WEB
bello bello bello ... quanto amore traspare dalle tue parole ... bella anche tu bambina che fai le prove per il funerale (mi hai ricordato Rosso, una canzone di noccolò fabi)e comunque strana questa cosa dell'amore che si prova per i genitori .. per quanto si possa essere diversi (o uguali - anche questo può essere fonte di scontro), per quanto si possa litigare e mai trovarsi d'accordo, si amano incondizionatamente (anche se sono pisani, vedi?)e per quanto ci si possa preparare alla loro partenza non siamo mai pronti quando succede ... ti abbraccio, francesca
 
   
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:10 via WEB
Dovrò cercare Rosso.
Lo so che non si è mai pronti, ne sono perfettamente cosciente, però è che a mio padre non ho mai pensato o malato o peggio, eppure anche lui ha i suoi "acciacchi", per me lui è sempre lì e sempre lì sarà, tra un rimprovero e un sorriso, tra una sua voglia di fare un giro da qualche parte e quella di fare la pennichella pomeridiana. Sarà che sono vigliacca e non voglio pensare, proprio no. Ricambio il tuo abbraccio.
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:06 via WEB
..
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 29/10/08 alle 14:43 via WEB
Come non riconoscersi nella tua angoscia senza nome? Chi ha genitori anziani, periodicamente attraversa notti insonni in cui si scopre sempre più abile nel "dislocare" il proprio pensiero, distoglierlo, distrarlo, confonderlo,per non affrontare il nocciolo duro di una perdita troppo dolorosa...
Un abbraccio e un sorriso al pensiero di te bambina che ti immagini composta e dignitosa al tuo stesso funerale....Bacio!;-)))
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:12 via WEB
E' pazzesco come quel ricordo di me facendo le prove del mio funerale sia ancora così limpido nella mia memoria, potrei persino descrivere la camicia da notte e il freddo che sentivo ai piedi e non sapevo come alleviare tale fastidio perché essendo morta, in teoria, non dovevo sentire freddo ;)
 
readytostay
readytostay il 29/10/08 alle 17:22 via WEB
Ho perso entrambi i miei genitori. Posso dirti di non esitare mai a comunicare loro ciò che senti. Dopo, sarà tardi o dovrai "accontentarti" dei sogni. E' un bel post. Complimenti. Non comunica angoscia...Comunica amore!
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:14 via WEB
Grazie.
C'è stato un periodo in cui ero più restia a dimostrare affetto e altro ai miei genitori, ma è un tempo passato, ora mi butto a capo fitto ed è molto meglio così. La vita è breve e me li devo godere finché ci sono, di questo ne ho preso coscienza...
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 29/10/08 alle 19:09 via WEB
Mio padre ha 86 anni, ti capisco bene Quoti. E' la lontananza, è l'amore che ci è stato dato da bambine e ancora ci viene dato oggi, è il nostro primo uomo e il nostro primo amore. Anche se da sveglie si razionalizza e si dice che è la vita, è sempre un pensiero doloroso, tanto duro. Un abbraccio.
 
 
quotidiana_mente
quotidiana_mente il 29/10/08 alle 21:16 via WEB
Già, la lontananza non aiuta in nessun modo e, confesso, ho anche, a volte, paura dei sensi di colpa che proverò proprio per via della distanza. Un abbraccio a te.
 
   
filoumenanike
filoumenanike il 09/11/08 alle 00:50 via WEB
non è la lontananza, nè i sensi di colpa che fanno soffrire, il dolore, intenso inaccetabile crudo e consapevole dell'ineluttabilità della morte, nasce dalla orrenda idea di essere sradicati, le radici che ci legavano alla vita improvvisamente infrante, di fronte il vuoto, la solitudine vera, papà era con me sempre, sia vicina che lontana, sia bambina che adulta, lui era la mia infanzia, la mia adolescenza, la mia vita da adulta, lui era me ed ora continua a vivere con me, attraverso me e so che la morte mi fa meno paura perchè lui mi accoglierà e mi insegnerà la strada e mi guiderà. non pensavo di dover piangere, ma mi ha fatto bene, ciao, patrizia
 
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