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Post N° 74

Post n°74 pubblicato il 15 Maggio 2008 da lamoscanera

Sulla vostra pelle!                       

Il cardiochirurgo ai domiciliari per lo scandalo che unisce sesso e sanità sta per pubblicare il libro-denuncia “Sulla vostra pelle” dove elenca i tanti mali della nostra sanità

Palermo, 14 maggio 2008 - Articolo tratto da Dagospia

Alla ricerca di notizie golose su Carlo Marcelletti, il celebre cardiochirurgo travolto da uno scandalo palermitano che mixa sesso (le foto di una tredicenne sul telefonino, la relazione con la madre della fanciulla) e sanità (richieste di “oblazioni” per avere attenzioni e posto sicuro agli ammalati). Ed è grande la sorpresa di vedere dove ci porta Google, dove troviamo una scheda che annuncia - per maggio! - un libro di Marcelletti.Il volume di ben 320 pagine ha un titolo che è tutto un programma: “Sulla vostra pelle”. E nella scheda di presentazione si arriva a una pillola irresistibile tratta dal libro, che fino ad oggi, 14 maggio, non si è ancora visto, del seguente tenore: “Il peggio - scrive Marcelletti - è che nei cittadini si è ingenerata una convinzione: guarisce presto solo chi paga”. Non è sublime?

Un medico di fama internazionale emette una diagnosi spietata sulla sanità italiana, afflitta da mali gravissimi: la presenza ossessiva della politica, il cancro ammorbante della criminalità organizzata, la scarsità di risorse finanziarie negli ospedali pubblici e per contro la corsa al profitto da parte dei privati, l'incombenza paralizzante della burocrazia, le baronie dei medici.

Lui stesso, a volte, si è sentito «padrone della vita», perciò a buon diritto può parlare di una sanità che mette in gioco la vita delle persone.
Una denuncia, sì, senza tralasciare una spietata autocritica. Anche soprattutto un atto di fede nella medicina. Che può redimersi solo se torna a mettere al centro il malato. Un'inversione di metodo affatto banale, che si traduce anzi in un approccio rivoluzionario che è tutt'altro che un'utopia. Perché un'altra sanità è ancora possibile.

Pillole dal libro
«In alcuni salotti frequentati da professionisti e boss si decidono gli affari della sanità e perfino i nomi dei primari: lo ha dichiarato anche il procuratore antimafia Piero Grasso. Del resto gli intrecci tra crimine organizzato e camici bianchi emergono dai molti arresti per concorso esterno di questi anni, e sono troppi per pensare a un rapporto episodico. A Palermo la mafia. In Calabria la 'ndrangheta.»

«Al Nord non c'è la mafia, ma c'è la politica, la logica di appartenenza che decide praticamente tutto e crea caste di intoccabili. A cominciare dai direttori delle Asl, che in tutta Italia sono emanazione diretta dei partiti.»

«Oggi nessuno è misurato per quel che vale: e cioè per il curriculum, le pubblicazioni scientifiche, il numero di studiosi che consultano i tuoi lavori. Questo è il vero scandalo della sanità italiana. A Palermo come a Milano, a Roma come a Bari. È il momento di cambiare le regole, di fare una rivoluzione pacifica ma determinata.»

«Ma il peggio è che nei cittadini si è ingenerata una convinzione: guarisce presto solo chi paga. Se vuoi essere curato in fretta devi dare fondo al conto corrente. Quando il cinema è pieno vai allo spettacolo successivo. E ci puoi pure rinunciare. Al medico no. Spendi quello che bisogna spendere. Anche di più, se serve a mettersi l'animo in pace. Qualcuno riesce a scherzarci sopra: "Nel 2004 - ha scritto il signor Vincenzo, da Napoli, al sito Repubblica.it - ho sganciato per una Tac privata 741 euro. Nel 2003 mi era costata 532 euro. Sarà sicuramente un'inflazione percepita, ma quella che ho percepito io è stata del 39 per cento".»

«Qualcun altro, invece, ne approfitta. E ci finisce nei pasticci. Ricordate il caso di Edoardo Austoni, primario di urologia al San Giuseppe di Milano? Il 20 novembre 2006 fu vittima di un agguato, gli spararono e venne gambizzato mentre era a bordo della sua Porsche. Si fecero le congetture più strane e inquietanti: questioni di cuore e di tradimenti, debiti di gioco, ricatti della criminalità organizzata. Abbagli clamorosi. Qualche mese dopo, Austoni, specialista molto noto, fu costretto agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione: stando alla ricostruzione degli inquirenti, si presentava (o meglio, mandava la sua segretaria) con una valigetta a raccogliere somme di denaro dai pazienti, tra i 500 e i 4 mila euro, proprio per abbreviare i tempi d'attesa degli interventi.»

«Siamo soddisfatti dei nostri ospedali? Basta leggere i dati Istat. Il voto medio che gli italiani danno alla nostra sanità è 5,87. Solo le ferrovie ottengono un giudizio inferiore: 5,62. Persine la scuola e le poste possono farsi vanto di un consenso maggiore.»

 
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springfreesia
springfreesia il 21/05/08 alle 21:29 via WEB
Ciao, moschina! Un bacione e tanti bei sogni. Lucia:-)))
 
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