DAVANTI ALLA PAROLA

IV SETTIMANA DI PASQUA – VENERDÌ

Gv 14, 1-6

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». 

Conoscere la via. Cercare la verità. Essere nella vita. Questo sento profondamente di voler fare e cerco di fare giorno per giorno, e per questo mi toccano profondamente le parole di Gesù.

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Il maestro che seguo – il “maestro” vivente che io attualmente riconosco come tale e di cui seguo gli insegnamenti, ogni anno, quando viene in Italia – Claudio Naranjo, ha chiamato il percorso che propone SAT, acronimo  di Seekers after truth, cercatori di verità.

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Gesù ci invita a seguirlo dicendo di essere la via, la verità e la vita.  Mi chiedo: in che misura lo seguo, nel senso di sentire che mi bastano le sue parole, e la via che mi indica? In effetti, mi redo conto che finora non mi sono bastate, o meglio, che ho cercato e che cerco di seguire la sua verità ma attraverso altri percorsi, nella convinzione che portino allo stesso obiettivo.

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Questo brano mi induce pertanto a una riflessione su quanto sia possibile seguire l’indicazione verso la stessa verità, ma anche attraverso altre vie.

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Vexata quaestio, su cui si interrogano in fondo molti grandi maestri, proponendo un pluralismo di vie. Pluralismo che sento a me congeniale e in cui mi riconosco.

Alessandra Callegari