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Post n°881 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da sebregon
10 FEBBRAIO SANTA SCOLASTICA (m) Mc 7, 1-13
Sarebbe facile dire: “Noi ne siamo fuori da tutti quei precetti!”...e poi andare in giro con il cuore leggero e giustificato. Il punto però è che, sì è vero siamo liberi da tutta una tradizione che a noi sembra fuori da ogni umana comprensione, ma non siamo però esentati dal chiederci dove alberga davvero il nostro cuore. . . E ciascuno può guardarsi dentro e vedere qual’è la sua passione del momento e se fiorisce aprendosi a qualcosa di nuovo e bello in collegamento sempre con il Signore o se ci getta indietro nelle tenebre di una insoddisfazione poco degna del nostro essere figli di Dio. . . Ad es. coloro che hanno un po’ d’anni potrebbero essere abbattuti da continue malattie e trasferire il malessere del corpo in quello dello spirito per cui, chiuso l’orizzonte d’apertura verso il mondo esterno, diventano solo passivi recettori a beneficio solo dei propri malanni. . . Ed invece per chi è più giovane è facile che si rimanga preda dai mille impegni della vita d’oggi e dalla continua esposizione a quei giocattoli elettronici che occupano tutto il campo della coscienza: il signore Gesù per costoro è come un postulante che sta fuori della porta, di cui si sa che non andrà via, e che può aspettare: e lo si fa spettare così tanto che poi arriva l’ora di dormire. . . E si può continuare con tanti esempi ma ce n’è uno che prende davvero tutti: siamo convinti infatti nel segreto del nostro pensare ed operare di potercela fare e di non avere bisogno di questo o di quello anche se poi ci avvaliamo lo stesso dell’aiuto di questo o quello ( ma così perché capita). . . Ed ancora, andando più a fondo, crediamo che i mattoni fondamentali li abbiamo ben piazzati e possiamo andar sicuri nella vita. Mettersi allora di fronte al Signore e confessare i propri peccati di autosufficienza e di esagerata importanza personale non solo è un antidoto ma la vera nostra salvezza. . . . Noi non possiamo fare nessun vero passo sulla via della carità e della giustizia che non sia concesso dal nostro Signore Gesù e da tutto il mondo spirituale che egli ci ha fatto conoscere: dal Padre che è la fonte dell’amore, dallo Spirito Santo che ci accompagna in questa vita, dagli Angeli e poi da Maria e tutti i santi. Il Signore Gesù vuole il nostro cuore e noi dobbiamo, come fanno gli innamorati, cercare in tutti i modi di darglielo nello stesso tempo che sappiamo di averlo troppo piccolo e piagato per amarlo quanto Lui vorrebbe.
. La nostra vita e la Parola
Spirito Santo, fa che sentiamo sempre più fortemente l’urgenza di dare il nostro cuore intero al Signore Gesù , a voi ed al Padre celeste e se siamo pigri, e tavolta svogliati, riportaci sulla strada di luce del vostro Regno.
Michele Sebregondio
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